Orfini chiama alle armi: “Democrazia sotto attacco”
Il presidente del Pd invoca interventi contro la Procura di Napoli e i giornalisti dopo lo scoop del “Fatto”: “L’obiettivo è colpire il partito”
Accuse
ai giornalisti che pubblicano le notizie, ai magistrati che fanno le indagini, un po’ di complottismo, una spruzzata di democrazia in pericolo. Il repertorio sfoderato da Matteo Orfini, per commentare la telefonata fra Matteo Renzi e babbo Tiziano svelata dal Fatto, è un classico del genere politico: “È un attacco alla democrazia. L’unico obiettivo è colpire il Partito democratico”, dichiara all’Huffington Postin un commento onnicomprensivo sull’inchiesta Consip e la notizia di Ferruccio de Bortoli sul tentativo fallito di Maria Elena Boschi di spingere Unicredit ad acquistare Banca Etruria, di cui il padre Pier Luigi era vicepresidente. Non conflitti d’interessi né storture di sistema, per il presidente dem è soltanto un’aggressione, organizzata e dunque da smantellare: “Io credo sia un errore parlare di gogna mediatica, perché qui c’è qualcosa di più profondo dell’aggressione al Pd e al suo segretario. Qui c’è qualcosa che riguarda il funzionamento della democrazia italiana e che dovrebbe allarmare tutti quanti”.
Orfini suggerisce l’i nvio degli ispettori del ministero della Giustizia e l’intervento del Consiglio superiore della magistratura contro la Procura di Napoli che ha aperto il fascicolo su Consip: “Quello che è accaduto a Napoli, per il Csm è normale? Oppure dobbiamo rassegnarci che tutti i magistrati italiani pensino come Davigo che non esistono innocenti ma solo criminali che l’hanno scampata?”. E poi questi giornalisti, ragiona Orfini, che si permettono di pubblicare le intercettazioni, vanno fermati. Non spiega né i tempi né il modo, la butta nel mezzo del discorso: “Mi permetta di nutrire qualche dubbio sul fatto che le pubblichiate con un lodevole senso di colpa. Ciò detto, su questo tema abbiamo parole chiare. Condivideremo col mondo dell’informazione. Ma a questo punto chiediamo ai direttori, invece di mettersi il bavaglio, di provare a distinguere le notizie dalla spazzatura”. Anche la reazione di Forza Italia è prevedibile: esultano per la nuova versione di Orfini, ma sono infastiditi al ritardo della conversione sul tema giustizia-giornalisti. Giorgio Napolitano l’aveva capito prima degli altri e sembra rimproverare Orfini: “Tutti a-
GIORGIO NAPOLITANO
Tutti adesso gridano contro l’abuso delle intercettazioni È un’ipocrisia paurosa perché è una questione aperta da anni
desso gridano contro l’abuso delle intercettazioni e l’abuso della pubblicazione, non si sa quanto fedele, dei resoconti. È un’ipocrisia paurosa perché è una questione aperta da anni e anni con sollecitazioni frequenti e molto forti da parte delle alte istituzioni”.
Roberto Speranza (Mdp) sull’ex collega di partito Orfini: “Il Pd usa gli argomenti di Berlusconi”. In piena carica agonistica, in serata, Orfini rilancia un tweet contro Napolitano silente dopo le telefonate Unipol-Fassuno.