“Non date quei soldi ai salva-Expo. Anzi sì”
Mdp prima è contro il progetto renziano poi si corregge: “Una svista”
Èscoppiato
tra Genova e Roma lo strano caso degli emendamenti sull’Iit, l’Istituto italiano di tecnologia. Presentati e poi ritirati con una motivazione curiosa: erano “una svista”. Come possono essere una svista cinque emendamenti alla legge finanziaria che chiedono di tagliare i finanziamenti statali concentrati sull’Iit di Genova e di distribuire invece più democraticamente quei soldi alla ricerca di base italiana? Erano stati presentati da Francesco Laforgia, capogruppo di Articolo 1-Mdp (gli scissionisti del Pd), e da Daniel Alfreider, del Partito popolare sudtirolese. Il 16 maggio sono stati dichiarati ammissibili dalla Camera. Il giorno dopo sono stati ritirati. Certamente hanno fatto marcia indietro i deputati di Articolo 1-Mdp, i quali ora sostengono che il loro emendamento era, appunto, “una svista”. Il gruppo Autonomie di Alfreider invece deciderà. Quegli emendamenti vengono da lontano: dalle polemiche sui soldi pubblici elargiti con immensa generosità all’istituto genovese guidato da Roberto Cingolani, investito da Matteo Renzi in persona, quand’era presidente del Consiglio, di creare anche Human Technopole, il polo di ricerca sul genoma da costruire sull’area milanese di Expo. I finanziamenti gover- nativi negli anni scorsi sono stati tanto generosi che Iit non è riuscito a spenderli, accumulando un tesoretto di circa 450 milioni. Questo mentre i soldi per la ricerca di base in tutto il Paese (fondi First) sono poco più di 30 milioni l’anno. Ecco dunque l’idea di riequilibrare i finanziamenti, distribuendo più equamente le risorse. I cinque emendamenti proponevano diverse soluzioni tecniche: una sbloccava il tesoretto di 450 milioni, as- segnandolo al fondo First; un’altra sospendeva per tre anni le erogazioni governative a Iit (96 milioni all’anno) o le riduceva drasticamente (a 6 milioni), in modo da recuperare per altra via il tesoretto. Ma a questo punto è partito il contrattacco della lobby di Iit: il direttore Cingolani ha lamentato di essere sotto attacco e ha sollecitato il “patriottismo” genovese. Sono scesi in campo il sindaco di Genova Marco Doria (“Deve essere respinta l’ipotesi di taglio all’Iit”), ma anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti (“Nessuno tocchi l’Iit”). Intanto un parlamentare genovese del Pd, Lorenzo Basso, ha attaccato direttamente quella che ritiene l’ispiratrice dell’operazione: “Quello che davvero amareggia è il continuo attacco da parte di una figura istituzionale non eletta ma designata per rappresentare tutta la Patria per altissimi meriti e che anziché esercitare l’altissima funzione ricoperta per unire il Paese e dare valore alla ricerca e alla scienza italiana, non perde occasione per portare avanti battaglie di parte, divisive per il Paese”. Il deputato non fa il nome, ma è chiaro che si riferisce alla senatrice a vita Elena Cattaneo, che ha posto con forza nei mesi scorsi il problema della distribuzione dei fondi per la ricerca.
L’Iit
L’Istituto italiano di tecnologia è stato investito del compito di creare Human Technopole