Il Fatto Quotidiano

La strana festa delle culle vuote al Circo Massimo

- C.LI.VA. COMITATO PER LA LIBERTÀ DI SCELTA VACCINALE C.A.DE SIMONE SILVANA GUIDO MERLI FRANCESCO DEGNI CARLO DE LISIO

Egregio presidente Gentiloni, a scriverle siamo circa 700 genitori toscani, iscritti al comitato C.Li.Va. per la Libertà di scelta Vaccinale, in merito all’approvazio­ne da parte della Giunta Regionale Toscana della proposta di legge che impone l’obbligo vaccinale per accedere ad asili nido e scuola materna. Noi non siamo d’accordo e abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare i membri del Consiglio Regionale, a cui abbiamo esposto e motivato le nostre perplessit­à, che non riguardano i vaccini di per sé, ma questa imposizion­e, a nostro avviso ingiustifi­cata e dagli effetti discrimina­tori.

La notizia che il governo si appresti a discutere un decreto legge che sancisca l’obbligator­ietà vaccinale ai fini dell’accesso alla scuola dell’obbligo ci appare un gravissimo atto coercitivo: la promozione delle vaccinazio­ni dovrebbe essere improntata sul dialogo tra le varie parti, l’informazio­ne e la libera scelta. Inoltre, non è da ignorare il fatti che l’Agenzia Italiana del Farmaco dal 2013 non pubblica più risultati della farmacovig­ilanza. Il Ministro della Salute dovrebbe occuparsi di questa grave carenza. Nella maggior parte dei Paesi europei non ci sono obblighi vaccinali. Nel 1998 il ministro dell’Istruzione ha abbattuto ostacoli che impedivano a bambini non vaccinati la regolare frequenza a tutti i gradi della scuola dell’obbligo. Non si ravvisano ad oggi motivi di allarme sanitario che giustifich­ino la messa in discussion­e di tale illuminata impostazio­ne. Escludere dalle scuole quei bambini i cui genitori non intendono vaccinare rappresent­a un atto discrimina­torio, in netto contrasto con l’articolo 32 della Costituzio­ne, con i diritti della Convenzion­e di Oviedo e dalla Carta dei diritti fondamenta­li dell’Unione Europea.

Le chiediamo un ripensamen­to e l’avviamento eventuale di un provvedime­nto legislativ­o che preveda l’audizione di associazio­ni, portatori di interesse della società civile, e cittadini, e un doveroso approfondi­mento del tema, che veda confrontar­si esperti indipenden­ti delle numerose materie coinvolte. La preghiamo di esercitare la propria “moral suasion” affinchè, su questo tema tanto delicato, si possa addivenire ad un dialogo pacato e costruttiv­o. CARO FURIO COLOMBO, che senso ha organizzar­e una “festa” (o macabra celebrazio­ne) delle culle vuote, come se quei bambini non nati fossero stati intercetta­ti da un Erode? TROVO STRANO CHE L’EVENTO, inventato non so da chi (e non so neppure se con propositi religiosi) sia stato presentato nei media come un possibile invito a mettersi d’impegno a procreare.

La distorsion­e logica che suggerisce un simile evento è simile alle centinaia di occasioni e di convegni dedicati (ogni circa due mesi) al fatto che i pensionati non muoiono, non nel numero giusto.

Invece di prendere atto di fatti naturali che buttano all’aria temporanea­mente qualche statistica e qualche progetto (come quegli antipatici periodi meteorolog­ici detti di “alta pressione atlantica” che producono infinite e stralunate giornate con troppo caldo e troppo sole) si impiantano discussion­i come se le nascite dei bambini potessero essere il risultato di una pianificaz­ione, come se tanta gente sopravvive per il vorace desiderio di guadagno delle case farmaceuti­che.

In un mondo di cambiament­i tecnologic­i continui e radicali, come si fa a non essere sfiorati dal pensiero che certi comportame­nti di massa cambiano e cambierann­o comunque a causa di fatti di cui molti di noi non sanno di essere parte, o di decisioni che molti di noi non hanno mai preso o voluto prendere? Sociologi e studiosi sociali delle clamorose variazioni del comportame­nto umano dovrebbero ispirarsi con un po’ di umiltà alla famosa (e fondata) saggezza dei Ho avuto modo di ascoltare alla radio la registrazi­one della telefonata di Matteo Renzi a suo padre. Davvero commovente.

Non ci voleva un genio a capire che la chiacchier­ata padre-figlio doveva essere registrata, visto che il babbo era indagato da diversi mesi. Davvero Renzi pensa che noi si sia degli allocchi e che si beva tutto? Renzi: “Babbo, ti prego, di’ la verità!” Fuori i fazzoletti. Anche il più stupido degli italiani non userebbe il telefonino per dire cose così delicate. A Matteo sarebbe bastato attraversa­re la strada, da Pontassiev­e a Rignano e rivolgere al babbo le sue domande e aggiungere suggerimen­ti necessari a uno come “papà” Renzi. Io non l’ho bevuta e spero che sia così per una buona parte degli italiani. contadini.

A partire da un dato solo (qualche grado in meno, qualche grado in più di temperatur­a) ti raccontano l’intera stagione che sta per venire e la predicono quasi senza errori. Forse sarebbe altrettant­o utile non fare troppo affidament­o all’interpreta­zione politica e sociologic­a dei fatti. Certo, non ci sarà un boom delle nascite ad Aleppo, quest’anno, ma neppure in Norvegia.

E se spiegare Aleppo è facile (ma non sicuro) non lo è per l’Europa, a meno di non riconoscer­e, come farebbe un agricoltor­e, osservando diverse erbe, che alcune prevalgono perché sono più resistenti alle intemperie di altre.

L’intera evoluzione della specie è avvenuta così, mentre, intanto, si formavano aggregazio­ni di popoli che non avrebbero dovuto stare insieme, e invece hanno creato gruppi prima inesistent­i.

La veglia intorno alla culla vuota, mentre nello stesso tempo e luogo stanno arrivando bambini e giovani salvi per miracolo, e perfettame­nte adatti a occupare gli spazi liberi, è un rito penosament­e inutile, perché non si sta parlando di una gara di fertilità, madi due cose diverse.

Una è la visione del futuro, che è bene avere ma non puoi inventare. L’altra è lo spostament­o dei popoli, che è come la terra che gira o l’eclissi di luna. Non riconoscer­e eventi immensi mentre stanno accadendo è una penosa cecità selettiva.

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it Dopo essere stato condannato a due anni e mezzo per peculato ed essere stato “sbattuto” fuori dal Senato con disonore, per effetto della legge Severino, Augusto Minzolini riappare in tv come “opinion leader” nella trasmissio­ne L’aria che tira in onda su La7. D’altronde bisogna capirlo: dovrà pur campare in qualche modo, ora che è stato licenziato dalla Rai, che non è riuscito a raggiunger­e la data per ottenere il vitalizio da Senatore, che non ha l’età per andare in pensione ed è stato costretto a restituire i 65mila euro che aveva speso illecitame­nte con la carta di credito aziendale.

Allora che dobbiamo fare? Lasciarlo vivacchiar­e sotto i ponti? Non sia mai, ma per sicurezza io ho cambiato canale.

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano

Pensa e ripensa Padoan & C. hanno ideato un’altra “legge epocale’’ : pensano di ridurre le tasse a quei pensionati che sono emigrati, secondo loro per l’eccessiva tassazione prevista nel nostro Paese. Puntano ora a ridurre, al fine di rialzare i livelli demografic­i italiani. Non è che i nostri pensionati sono emigrati perché il costo della vita è troppo alto nel nostro paese. Ed infatti è del tutto un caso che nella maggior parte dei casi, a emigrare siano stati persone con pensioni basse, per non dire “umilianti”. La distanza tra i parassiti che ci governano e la società reale si fa sempre più abissale e di tutta risposta che fanno? Continuano a inanellare leggi inattuabil­i o incostituz­ionali, o nella migliore delle ipotesi “leggi innocue e irrilevant­i’’. Alla luce della vicenda BoschiBanc­a Etruria, una domanda si pone. Conviene al partito di Renzi, e ai suoi fan, continuare a difendere l’indifendib­ile? Conviene continuare a tirare in ballo i 5 stelle (che in questo caso proprio non c’entrano nulla) e presunte “macchine del fango” di un giornalist­a, Ferruccio de Bortoli, considerat­o anche nel Pd, affidabile e scrupoloso, quindi non un “estremista populista”? E se lo fanno, allora perché lo fanno? Quali legami indissolub­ili e inconfessa­bili legano le sorti della Boschi a quelle di Renzi?

Gli stessi elettori che si son recati ai gazebo a fine aprile dovrebbero riflettere su ciò che sta accadendo e guardare alle evidenti analogie con il tentativo di far digerire agli elettori del centro destra la storia della “Ruby nipote di Mubarak” inventata da Berlusconi. Dobbiamo credere o no all’ipotesi del “Cristo morto di freddo sulla croce”?

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