La strana festa delle culle vuote al Circo Massimo
Egregio presidente Gentiloni, a scriverle siamo circa 700 genitori toscani, iscritti al comitato C.Li.Va. per la Libertà di scelta Vaccinale, in merito all’approvazione da parte della Giunta Regionale Toscana della proposta di legge che impone l’obbligo vaccinale per accedere ad asili nido e scuola materna. Noi non siamo d’accordo e abbiamo chiesto e ottenuto di incontrare i membri del Consiglio Regionale, a cui abbiamo esposto e motivato le nostre perplessità, che non riguardano i vaccini di per sé, ma questa imposizione, a nostro avviso ingiustificata e dagli effetti discriminatori.
La notizia che il governo si appresti a discutere un decreto legge che sancisca l’obbligatorietà vaccinale ai fini dell’accesso alla scuola dell’obbligo ci appare un gravissimo atto coercitivo: la promozione delle vaccinazioni dovrebbe essere improntata sul dialogo tra le varie parti, l’informazione e la libera scelta. Inoltre, non è da ignorare il fatti che l’Agenzia Italiana del Farmaco dal 2013 non pubblica più risultati della farmacovigilanza. Il Ministro della Salute dovrebbe occuparsi di questa grave carenza. Nella maggior parte dei Paesi europei non ci sono obblighi vaccinali. Nel 1998 il ministro dell’Istruzione ha abbattuto ostacoli che impedivano a bambini non vaccinati la regolare frequenza a tutti i gradi della scuola dell’obbligo. Non si ravvisano ad oggi motivi di allarme sanitario che giustifichino la messa in discussione di tale illuminata impostazione. Escludere dalle scuole quei bambini i cui genitori non intendono vaccinare rappresenta un atto discriminatorio, in netto contrasto con l’articolo 32 della Costituzione, con i diritti della Convenzione di Oviedo e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
Le chiediamo un ripensamento e l’avviamento eventuale di un provvedimento legislativo che preveda l’audizione di associazioni, portatori di interesse della società civile, e cittadini, e un doveroso approfondimento del tema, che veda confrontarsi esperti indipendenti delle numerose materie coinvolte. La preghiamo di esercitare la propria “moral suasion” affinchè, su questo tema tanto delicato, si possa addivenire ad un dialogo pacato e costruttivo. CARO FURIO COLOMBO, che senso ha organizzare una “festa” (o macabra celebrazione) delle culle vuote, come se quei bambini non nati fossero stati intercettati da un Erode? TROVO STRANO CHE L’EVENTO, inventato non so da chi (e non so neppure se con propositi religiosi) sia stato presentato nei media come un possibile invito a mettersi d’impegno a procreare.
La distorsione logica che suggerisce un simile evento è simile alle centinaia di occasioni e di convegni dedicati (ogni circa due mesi) al fatto che i pensionati non muoiono, non nel numero giusto.
Invece di prendere atto di fatti naturali che buttano all’aria temporaneamente qualche statistica e qualche progetto (come quegli antipatici periodi meteorologici detti di “alta pressione atlantica” che producono infinite e stralunate giornate con troppo caldo e troppo sole) si impiantano discussioni come se le nascite dei bambini potessero essere il risultato di una pianificazione, come se tanta gente sopravvive per il vorace desiderio di guadagno delle case farmaceutiche.
In un mondo di cambiamenti tecnologici continui e radicali, come si fa a non essere sfiorati dal pensiero che certi comportamenti di massa cambiano e cambieranno comunque a causa di fatti di cui molti di noi non sanno di essere parte, o di decisioni che molti di noi non hanno mai preso o voluto prendere? Sociologi e studiosi sociali delle clamorose variazioni del comportamento umano dovrebbero ispirarsi con un po’ di umiltà alla famosa (e fondata) saggezza dei Ho avuto modo di ascoltare alla radio la registrazione della telefonata di Matteo Renzi a suo padre. Davvero commovente.
Non ci voleva un genio a capire che la chiacchierata padre-figlio doveva essere registrata, visto che il babbo era indagato da diversi mesi. Davvero Renzi pensa che noi si sia degli allocchi e che si beva tutto? Renzi: “Babbo, ti prego, di’ la verità!” Fuori i fazzoletti. Anche il più stupido degli italiani non userebbe il telefonino per dire cose così delicate. A Matteo sarebbe bastato attraversare la strada, da Pontassieve a Rignano e rivolgere al babbo le sue domande e aggiungere suggerimenti necessari a uno come “papà” Renzi. Io non l’ho bevuta e spero che sia così per una buona parte degli italiani. contadini.
A partire da un dato solo (qualche grado in meno, qualche grado in più di temperatura) ti raccontano l’intera stagione che sta per venire e la predicono quasi senza errori. Forse sarebbe altrettanto utile non fare troppo affidamento all’interpretazione politica e sociologica dei fatti. Certo, non ci sarà un boom delle nascite ad Aleppo, quest’anno, ma neppure in Norvegia.
E se spiegare Aleppo è facile (ma non sicuro) non lo è per l’Europa, a meno di non riconoscere, come farebbe un agricoltore, osservando diverse erbe, che alcune prevalgono perché sono più resistenti alle intemperie di altre.
L’intera evoluzione della specie è avvenuta così, mentre, intanto, si formavano aggregazioni di popoli che non avrebbero dovuto stare insieme, e invece hanno creato gruppi prima inesistenti.
La veglia intorno alla culla vuota, mentre nello stesso tempo e luogo stanno arrivando bambini e giovani salvi per miracolo, e perfettamente adatti a occupare gli spazi liberi, è un rito penosamente inutile, perché non si sta parlando di una gara di fertilità, madi due cose diverse.
Una è la visione del futuro, che è bene avere ma non puoi inventare. L’altra è lo spostamento dei popoli, che è come la terra che gira o l’eclissi di luna. Non riconoscere eventi immensi mentre stanno accadendo è una penosa cecità selettiva.
00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquotidiano.it Dopo essere stato condannato a due anni e mezzo per peculato ed essere stato “sbattuto” fuori dal Senato con disonore, per effetto della legge Severino, Augusto Minzolini riappare in tv come “opinion leader” nella trasmissione L’aria che tira in onda su La7. D’altronde bisogna capirlo: dovrà pur campare in qualche modo, ora che è stato licenziato dalla Rai, che non è riuscito a raggiungere la data per ottenere il vitalizio da Senatore, che non ha l’età per andare in pensione ed è stato costretto a restituire i 65mila euro che aveva speso illecitamente con la carta di credito aziendale.
Allora che dobbiamo fare? Lasciarlo vivacchiare sotto i ponti? Non sia mai, ma per sicurezza io ho cambiato canale.
Furio Colombo - il Fatto Quotidiano
Pensa e ripensa Padoan & C. hanno ideato un’altra “legge epocale’’ : pensano di ridurre le tasse a quei pensionati che sono emigrati, secondo loro per l’eccessiva tassazione prevista nel nostro Paese. Puntano ora a ridurre, al fine di rialzare i livelli demografici italiani. Non è che i nostri pensionati sono emigrati perché il costo della vita è troppo alto nel nostro paese. Ed infatti è del tutto un caso che nella maggior parte dei casi, a emigrare siano stati persone con pensioni basse, per non dire “umilianti”. La distanza tra i parassiti che ci governano e la società reale si fa sempre più abissale e di tutta risposta che fanno? Continuano a inanellare leggi inattuabili o incostituzionali, o nella migliore delle ipotesi “leggi innocue e irrilevanti’’. Alla luce della vicenda BoschiBanca Etruria, una domanda si pone. Conviene al partito di Renzi, e ai suoi fan, continuare a difendere l’indifendibile? Conviene continuare a tirare in ballo i 5 stelle (che in questo caso proprio non c’entrano nulla) e presunte “macchine del fango” di un giornalista, Ferruccio de Bortoli, considerato anche nel Pd, affidabile e scrupoloso, quindi non un “estremista populista”? E se lo fanno, allora perché lo fanno? Quali legami indissolubili e inconfessabili legano le sorti della Boschi a quelle di Renzi?
Gli stessi elettori che si son recati ai gazebo a fine aprile dovrebbero riflettere su ciò che sta accadendo e guardare alle evidenti analogie con il tentativo di far digerire agli elettori del centro destra la storia della “Ruby nipote di Mubarak” inventata da Berlusconi. Dobbiamo credere o no all’ipotesi del “Cristo morto di freddo sulla croce”?