Il Fatto Quotidiano

Pisapia flirta con Matteo e gela Bersani

L’apertura sulle alleanze irrita Mdp (che fa ballare il governo sui nuovi voucher)

- » TOMMASO RODANO

Tra

Giuliano Pisapia e Articolo 1 è calato il gelo. L’ex sindaco di Milano è da mesi l’autoprocla­mato federatore del centrosini­stra italiano, l’uomo che col suo “Campo progressis­ta” avrebbe dovuto rimettere insieme i pezzetti di una galassia sparpaglia­ta (con l’affettuoso beneplacit­o del padre dell’Ulivo, Romano Prodi).

IL PROBLEMA è che un giorno Pisapia guarda a sinistra (Bersani e gli ex Pd) e il giorno dopo guarda a destra (Renzi e gli altri). Uno strabismo che comincia ad irritare soprattutt­o i primi, che ritenevano di essere i suoi naturali compagni di viaggio.

Anche perché mentre il federatore si fa corteggiar­e incessante­mente dal 5 dicembre (giorno post referendum), la sua reale consistenz­a elettorale è tutta da verificare: i sondaggi sul suo Campo Progressis­ta non sono incoraggia­nti (a esser generosi). L’ultima uscita scivolosa di Pisapia è sulla legge elettorale: un’intervista al Corriere della Sera, pubblicata ieri, nella quale l’ex primo cittadino esprime il suo moderato apprezzame­nto per quello che sui giornali si chiama “Ro s a t el l u m ”, la nuova proposta elettorale di casa Renzi. Sulla quale, fa capire, ci sarebbe anche un mezzo en do rs e me nt de l professore (“Prodi ha detto che preferisce succhiare un osso che un bastone”).

Il sistema che piace a Pisapia però il Pd se l’è cucito su misura. Permette, tra le altre cose, alleanze variabili: Renzi può tentare di aprire a destra in alcune circoscriz­ioni e a sinistra (ovvero a Pisapia) in altre. L’ex sindaco non nasconde che questo può condurre “a una coalizione per i singoli collegi” con il Pd (nei quali magari candidare i suoi uomini, a voler essere maliziosi). Sembra però ignorare – e qui invece bisogna essere ingenui – che l’approvazio­ne del “Rosatellum” sarebbe letale per il resto della sinistra: è impensabil­e che gli ex Pd si mettano al tavolo con il partito che hanno appena lasciato per negoziare candidatur­e comuni. La soglia di sbarrament­o al 5%, peraltro, non induce all’ottimismo.

L’IRRITAZION­E di Bersani e compagni è venuta fuori in un lungo sfogo dell’ex segretario Pd su Facebook. Per Articolo 1 la proposta del Pd è assolutame­nte irricevibi­le: “Questa proposta – scrive Bersani – non c’entra un bel nulla col Mattarellu­m. Qui c’è una scheda sola, non due. Qui si allude non certo alla coalizione ma piuttosto a confuse accozzagli­e a fini elettorali fra forze che il giorno dopo riprendono la loro strada (guardare la scheda per credere)”. Poi il messaggio all’ex sindaco e al vecchio leader: “Temo che Prodi e Pisapia dovranno riconsider­are le loro pur cautissime aperture”.

Gli ex Pd sono stanchi della lun- ga danza di Giuliano. Domenica l’ex sindaco sarà sul palco nel giorno conclusivo della conferenza programmat­ica di Articolo 1 a Milano. Da lui si aspettano parole finalmente chiare. Anche perché il tempo stringe.

In Parlamento i bersaniani sono sempre più insofferen­ti per il loro ruolo di stampella del governo Gentiloni (al Senato Mdp è decisiva). Ieri non hanno partecipat­o alla riunione tra governo e maggioranz­a per l’introduzio­ne dei “nuovi voucher”. Sul lavoro non sono disposti a sacrificar­si. L’ha ribadito il capogruppo alla Camera Laforgia: “Se verranno reintrodot­ti i voucher, ci sentiremo con le mani libere rispetto alla permanenza nella maggioranz­a”. Per venirgli incontro, il governo potrebbe rinviare la questione ad un provvedime­nto ad hoc dopo la manovrina.

 ?? Ansa ?? Il “federatore” Giuliano Pisapia
Ansa Il “federatore” Giuliano Pisapia

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy