Treni paralizzati, il guasto a Termini blocca l’Italia
Black-out per i computer della stazione di Roma
Un guasto di tale gravità non si ricorda nella storia recente delle Fs, anche se ogni analisi è resa ardua dalla consueta segretezza imposta sulla catastrofe di ieri sera. Alle 19.10 un black-outha messo fuori gioco i computer della Stazione Termini di Roma che servono il controllo del traffico ferroviario e immediatamente è stata bloccata la circolazione dei treni diretti verso tutte le numerose stazioni della Capitale e in partenza da esse. Il traffico è rimasto paralizzato per ore sulle principali direttrici della linea Fs, Roma-Milano, linea normale e alta velocità, Roma-Napoli, normale e alta velocità, Roma-Genova.
COME sia possibile che a un certo punto manchi la corrente e si blocchi la rete ferroviaria italiana è un mistero che forse sarà chiarito dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan quando torneranno a proporre la quotazione in Borsa di Trenitalia. La notizia del blocco del traffico senza precedenti è stata data dalle Fs con oltre un’ora di ritardo, con una notizia Ansadelle 20.26: “Per un guasto tecnico nella stazione di Roma Termini, il traffico ferroviario nel Nodo di Roma è sospeso dalle 19.10”. A conforto di migliaia di passeggeri-ostaggio dei treni sigillati la notizia rassicurante: “Sul posto sono presenti le squadre tecniche di Rfi”, intesa come Rete ferroviaria italiana. Più tardi i comunicatori delle Fs, felpati artisti del’eufemismo, trasformava- no il blocco totale in “circolazione fortemente rallentata”. Alle 20,41 il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha garantito al Paese che Delrio era a conoscenza dell’accaduto: “Il ministro Gra- ziano Delrio è in contatto con Fs e il black-out a Termini è in via di soluzione”. Naturalmente non è così semplice. Quando si ferma il controllo del traffico ferroviario e di conseguenza si bloccano tutti i treni, prima di riaccendere i computer, riavviare il sistema e cominciare a far muovere i convogli tutti insieme senza che si scontrino ci vuole il suo tempo. Con buona pace di Delrio nessuno si è preoccupato di avvertire i malcapitati passeggeri di ciò che era chiaro fin dal primo momento, cioè che ci sarebbero volute ore per tornare alla normalità.
Il Frecciarossa 9645, proveniente da Milano e diretto a Roma Termini dove doveva arrivare alle
19.30 si è fermato subito dopo le 19.10 a pochi chilometri dal traguardo in zona Settebagni. La prima informazione è stata che c’era un guasto al treno davanti e che sarebbe ripartito nel giro di massimo un quarto d’ora.
Alle 19.30 è stato diffuso l’avvi- so che il treno sarebbe ripartito alle 20.30. Alle 20.30, con perfetta puntualità (perché quando c’è da prendere in giro il cliente Trenitalia è infallibile), è arrivato l’annuncio che il treno sarebbe ripartito alle 21.30.
Intanto volenterosi ferrovieri promettevano che per chi stesse perdendo coincidenze si stavano preparando a Termini servizi sostitutivi con pullman e taxi. Nel frattempo a Termini c’era il panico, soprattutto tra chi aveva scelto il treno (soprattutto turisti stranieri) per andare all’aeroporto di Fiumicino e ha capito che grazie all’e ff icienza di Fs e Trenitalia stava rischiando di perdere il proprio volo.
Con due ore di ritardo il Frecciarossa 9645 si è avviato a passo d’uomo verso Termini. A bordo i passeggeri parlavano di una cosa sola: l’ostruzionismo che Fs normalmente oppone a chi chiede il rimborso per il ritardo.
Venerdì nero Fino a tarda sera tutto fermo, bloccati molti turisti con voli in partenza a Fiumicino