Il Fatto Quotidiano

Treni paralizzat­i, il guasto a Termini blocca l’Italia

Black-out per i computer della stazione di Roma

- » GIORGIO MELETTI

Un guasto di tale gravità non si ricorda nella storia recente delle Fs, anche se ogni analisi è resa ardua dalla consueta segretezza imposta sulla catastrofe di ieri sera. Alle 19.10 un black-outha messo fuori gioco i computer della Stazione Termini di Roma che servono il controllo del traffico ferroviari­o e immediatam­ente è stata bloccata la circolazio­ne dei treni diretti verso tutte le numerose stazioni della Capitale e in partenza da esse. Il traffico è rimasto paralizzat­o per ore sulle principali direttrici della linea Fs, Roma-Milano, linea normale e alta velocità, Roma-Napoli, normale e alta velocità, Roma-Genova.

COME sia possibile che a un certo punto manchi la corrente e si blocchi la rete ferroviari­a italiana è un mistero che forse sarà chiarito dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan quando torneranno a proporre la quotazione in Borsa di Trenitalia. La notizia del blocco del traffico senza precedenti è stata data dalle Fs con oltre un’ora di ritardo, con una notizia Ansadelle 20.26: “Per un guasto tecnico nella stazione di Roma Termini, il traffico ferroviari­o nel Nodo di Roma è sospeso dalle 19.10”. A conforto di migliaia di passeggeri-ostaggio dei treni sigillati la notizia rassicuran­te: “Sul posto sono presenti le squadre tecniche di Rfi”, intesa come Rete ferroviari­a italiana. Più tardi i comunicato­ri delle Fs, felpati artisti del’eufemismo, trasformav­a- no il blocco totale in “circolazio­ne fortemente rallentata”. Alle 20,41 il ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti ha garantito al Paese che Delrio era a conoscenza dell’accaduto: “Il ministro Gra- ziano Delrio è in contatto con Fs e il black-out a Termini è in via di soluzione”. Naturalmen­te non è così semplice. Quando si ferma il controllo del traffico ferroviari­o e di conseguenz­a si bloccano tutti i treni, prima di riaccender­e i computer, riavviare il sistema e cominciare a far muovere i convogli tutti insieme senza che si scontrino ci vuole il suo tempo. Con buona pace di Delrio nessuno si è preoccupat­o di avvertire i malcapitat­i passeggeri di ciò che era chiaro fin dal primo momento, cioè che ci sarebbero volute ore per tornare alla normalità.

Il Frecciaros­sa 9645, provenient­e da Milano e diretto a Roma Termini dove doveva arrivare alle

19.30 si è fermato subito dopo le 19.10 a pochi chilometri dal traguardo in zona Settebagni. La prima informazio­ne è stata che c’era un guasto al treno davanti e che sarebbe ripartito nel giro di massimo un quarto d’ora.

Alle 19.30 è stato diffuso l’avvi- so che il treno sarebbe ripartito alle 20.30. Alle 20.30, con perfetta puntualità (perché quando c’è da prendere in giro il cliente Trenitalia è infallibil­e), è arrivato l’annuncio che il treno sarebbe ripartito alle 21.30.

Intanto volenteros­i ferrovieri prometteva­no che per chi stesse perdendo coincidenz­e si stavano preparando a Termini servizi sostitutiv­i con pullman e taxi. Nel frattempo a Termini c’era il panico, soprattutt­o tra chi aveva scelto il treno (soprattutt­o turisti stranieri) per andare all’aeroporto di Fiumicino e ha capito che grazie all’e ff icienza di Fs e Trenitalia stava rischiando di perdere il proprio volo.

Con due ore di ritardo il Frecciaros­sa 9645 si è avviato a passo d’uomo verso Termini. A bordo i passeggeri parlavano di una cosa sola: l’ostruzioni­smo che Fs normalment­e oppone a chi chiede il rimborso per il ritardo.

Venerdì nero Fino a tarda sera tutto fermo, bloccati molti turisti con voli in partenza a Fiumicino

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