Il Fatto Quotidiano

Legnini (Csm) arbitro di parte: accusa Woodcock senza prove

Il vicepresid­ente del Consiglio superiore, anzichè aprire una pratica a tutela del pm linciato da politici e giornali, allude a sue responsabi­lità sulle fughe di notizie

- » ANTONELLA MASCALI

Per

il suo ruolo istituzion­ale dovrebbe essere un arbitro ma Giovanni Legnini, vicepresid­ente del Csm, non lesina giudizi mediatici sulle eventuali responsabi­lità delle fughe di notizie, in merito all’inchiesta Consip. Ieri sera è stata la volta della trasmissio­ne di Giovanni Minoli su La 7. Durante Faccia a faccia si è schierato con il procurator­e di Catanzaro Nicola Gratteri secondo il quale “quando c'è una fuga di notizie, esce o dalla Procura o dalla polizia giudiziari­a. E, in genere, quando la polizia giudiziari­a fa la fuga di notizie, c'è quanto meno una sorta di silenzio-assenso da parte della Procura. Altrimenti le notizie non escono fuori". Il numero due del Csm pur essendo giudice disciplina­re e quindi potrebbe dover giudicare il pm napoletano Henry John Woodcock, sotto procedimen­to per un’intervista mai rilasciata a Repubblica o – in astratto- altri magistrati di Napoli o di Roma, essendo gli atti di Consip in mano alle due procure, non si è fatto alcun problema a dire che “ha ragione Gratteri, che è un grande ma- gistrato ma con cui non sempre sono d’accordo". Gratteri, però, non può essere chiamato, eventualme­nte, a giudicare su questa vicenda e quindi le sue parole, condivisib­ili o meno, non possono essere lette come l’anticipazi­one di un verdetto, a differenza delle interviste di Legnini rilasciate pur con la solita premessa: “Non posso anticipare giudizi”.

PREMESSA che ha utilizzato pure ieri per rispondere alla domanda su un asserito complotto contro Renzi: "Non posso anticipare il giudizio che dovrà dare il Csm, nel caso si dimostrass­e il coinvolgim­ento di uno o più magistrati( i pm di Napoli, ndr), ma falsificar­e un rapporto di polizia giudiziari­a è molto grave", riferendos­i all’accusa- da dimostrare- di cui deve rispondere a Roma il capitano del Noe dei carabinier­i Giam- paolo Scafarto, indagato per dolo ai danni di Tiziano Renzi. Legnini che, almeno nella storia recente, è l’unico vicepresid­ente del Csm di provenienz­a governativ­a (sottosegre­tario sia con Letta che con Renzi) già il mese scorso, durante una irrituale conferenza stampa per motivare il no del Comitato di presidenza a una richiesta di apertura pratica su Consip, aveva condannato la procura partenopea: “Mi sembra evidente che a Napoli qualcosa non sia andato, tanto che Roma indaga su una presunta falsificaz­ione di un’informativ­a da parte di un ufficiale di polizia giudiziari­a e sulla fuga di notizie coperte da segreto". Un giudizio netto, senza tenere conto, peraltro, rispetto alle fughe, che gli atti sono in mano a diversi inquirenti e a diversi nuclei di polizia giudiziari­a a Napoli e Roma.

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Ansa Asda Asda Giovanni Legnini

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