Il Fatto Quotidiano

De Bortoli: “Questi partiti non vogliono la trasparenz­a”

- STE. CA.

“La trasparenz­a è vista con fastidio dalla classe dirigente italiana. Le amministra­zioni non si aprono. Il Paese non cresce nel c on fo rm ismo, cresce se i cittadini hanno gli el emen ti giusti per decidere. Non si risolvono i problemi con il silenzio sottostima­ndo quel che accade”. Parole di Ferruccio de Bortoli, intervenut­o ieri al Salone del Libro di Torino, pronunciat­e durante la presentazi­one del suo Poteri forti (o quasi) che ben si accordano a quanto scritto sul Corriere della Sera. L’ex direttore, nel suo editoriale, si è occupato della legge sulla disciplina dei partiti in attuazione dell’art.49 della Costituzio­ne: “La riforma dell’articolo 49 - scrive de Bortoli - sarebbe una cura ricostitue­nte per tutti. Soprattutt­o per formazioni deboli ed evanescent­i esposte ai peggiori personalis­mi, come dimostra il ginepraio delle liste alle prossime Amministra­tive. Il legame con iscritti e cittadini è più solido se ci sono seri antidoti al trasformis­mo. I cambi di casacca, per esempio, hanno interessat­o finora, in questa legislatur­a, 319 parlamenta­ri. Un governo di coalizione sarà quasi inevitabil­e nella prossima legislatur­a. E le alleanze si reggono sulla disciplina, anche interna, dei partiti. La proprietà del simbolo va meglio regolata. Non è un soprammobi­le alla mercé dei più furbi. Per non parlare della cassa”. Da quasi un anno, tuttavia, la legge (“sintesi di 22 diverse proposte”) giace in Senato, lasciata a bagnomaria dal Pd e osteggiata soprattutt­o dal M5s per alcuni articoli ostili ai movimenti politici: un fatto “i ncomprensi­bile”, secondo de Bortoli, per i “paladini della trasparenz­a”.

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