Trump il trasformista: quando l’Islam era il nemico numero uno
QDonald Trump arriverà nella Capitale martedì sera; l’Air Force One atterrerà all’aeroporto di Fiumicino. Il presidente Usa mercoledì mattina sarà dal Papa in Vaticano, prima di incontrare il presidente Mattarella e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Il piano di sicurezza sarà operativo da oggi con artificieri e cani specializzati nel fiutare esplosivi. Le “zone rosse” sono intorno alla Città del Vaticano e al Quirinale, con i tiratori scelti sui palazzi e la rimozione di veicoli e cassonetti della spazzatura
A Roma
uesta non è una lotta tra le diverse fedi, sette o civiltà. Questa è una lotta tra il bene e il male”.
Il presidente americano Donald Trump ha concluso ieri la sua visita in Arabia Saudita con un discorso, tenuto a Riad, rivolto al mondo musulmano. Dimenticati i toni della campagna elettorale, si trasforma nel miglior alleato dell’Islam. “Il nostro obiettivo comune deve essere quello di creare una grande coalizione per distruggere il terrorismo”. Poi il tycoon lo dice senza girarci attorno. Il nemico da isolare è l'Iran: “Dal Libano all’Iraq e allo Yemen, i fondi iraniani armano e addestrano i terroristi, ed altri gruppi estremisti che diffondo distruzione e caos nella regione”.
Trump contro il lato oscuro della forza, in questo caso, il lato oscuro dell'Islam e molto soddisfatto dell'accoglienza che re Salman gli ha riservato, firmando contratti fino a 110 miliardi di dollari per armi e sistemi radar. Del resto, l'attacco alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001 (nel commando 15 su 19 erano sauditi), è ormai una pagina di storia. Oggi per Trump la strategia vincente è incentivare una coalizione araba che si opponga all'estremismo.
Tutto bene, dunque? Non proprio, perchè mentre il presidente, assieme a parte del suo staff, ballava la “danza delle spade”, negli Stati Uniti la stampa gli ricordava che per lui la parola Islam era sempre sinonimo di nemico. Durante la campagna elettorale, Trump recitava spesso le strofe diThe Snake (canzone di Al Wilson del 1968) , storia di una donna che alleva un serpente ma alla fine viene morsa. Per il magnate la similitudine era fra gli Usa e gli immigrati islamici. Fra i giornali che hanno ricordato le dichiarazioni pubbliche del tycoon, il Washington Post.
17 settembre 2015. In New Hampshire un cittadino gli chiede: “Abbiamo un problema in questo paese e si chiama Islam. Il presidente attuale è uno di loro. Ci sono campi di addestramento per musulmani la fuori. Quando possiamo liberarcene?”. Risposta: “Sono in molti a dirlo, ci occuperemo di questo e di altre cose”.
21 ottobre 2015. Alla Fox Business il magnate dichiara di valutare l'idea di chiudere tutte le moschee.
20 novembre 2015. Commentando alcune notizie alla Nbc, il repubblicano lancia l'idea di creare una schedatura di tutti i musulmani che risiedono negli Usa.
8 dicembre 2015. So no passati sei giorni dall'attacco di San Bernardino (Syed Rizwan Farook e Tashfeen Malik uccidono 14 persone). I responsabili della campagna di Trump rilasciano una dichiarazione: “Donald J. Trump chiede l'arresto incondizionato dei musulmani che entrano negli Stati Uniti fino a quando i rappresentanti del nostro Paese non riescono a capire cosa sta succedendo”.
9 marzo 2016. Alla Cnn il tycoon dichiara: “Credo che l'Islam ci odi. C'è un incredibile odio per noi”.
22 marzo 2016. Dopo l'attacco suicida di jihadisti a Bruxelles Trump dice alla