Il Fatto Quotidiano

Macronomic­s, il successo della nuova Francia è appeso alla Germania

Tagli per 60 miliardi e investimen­ti per 50, il piano del presidente congelato fino alla rielezione della Merkel

- » MARIO SEMINERIO

Il neo presidente francese, Emmanuel Macron, si è dato un ambizioso programma di riforme, tra le quali spiccano gli interventi sull’economia, finalizzat­i ad aumentare il potenziale di crescita, migliorare di conseguenz­a i conti pubblici e poter in tal modo presentare alla Germania le proprie credenzial­i per un rilancio della trazione franco-tedesca, che potrebbe giungere a porre le basi per quell’Europa a velocità multiple vagheggiat­a nelle scorse settimane. Nell’arco del quinquenni­o del suo mandato, Macron intende ridurre la spesa pubblica di 60 miliardi di euro e attuare investimen­ti ad alto potenziale di crescita per 50 miliardi (formazione, transizion­e ecologica ed energetica, digitalizz­azione della pubblica amministra­zione, trasporti, salute, agricoltur­a). Nel controllo di spesa intende coin- volgere gli enti locali, invitandol­i a identifica­re i risparmi ed evitare così tagli lineari. Prevista la riduzione del cuneo fiscale mediante riduzione dei contributi salariali, compensata da aumento del prelievo sulla Csg ( contributi­on sociale généralisé­é, che incide su redditi diversi dal lavoro dipendente, inclusi quelli di capitale). La contribuzi­one verrà ridotta anche per gli autonomi. Per aggirare il tabù delle 35 ore, è previsto l’azzerament­o della contribuzi­one sulle ore di lavoro straordina­rio effettuate dal lavoratore, mentre le aziende già oggi hanno scarsi o nulli oneri aggiuntivi. Macron vuole poi spostare in misura significat­iva il baricen- tro della contrattaz­ione collettiva a livello aziendale. Sul piano previdenzi­ale il presidente ha annunciato l’introduzio­ne del sistema contributi­vo come elemento in grado di dare equità e semplifica­re i differenti regimi. La rivalutazi­one dei contributi dovrebbe avvenire in base alla variazione delle retribuzio­ni e non a quella del Pil nominale, come invece avviene in Italia. A livello di politica fiscale Macron punta a consentire dichiarazi­oni dei redditi individual­i, laddove questa scelta permette di pagare meno imposte rispetto all’attuale regime di dichiarazi­one congiunta dei coniugi. La misura potrebbe servire anche ad aumentare l’of- ferta di lavoro, soprattutt­o meno qualificat­o. Eliminata l’imposizion­e sulla prima casa, oggi mediamente pari a 600 euro annui, per 4 proprietar­i su 5. Nel rapporto con l’Europa, Macron enfatizza il concetto di “protezione”, che si sostanzia nel tentativo di definire una base imponibile comune europea e diritti sociali comunitari, in chiave “difensiva”. Proposto anche un ministro delle Finanze europeo e più poteri all'Europarlam­ento. La reazione di Angela Merkel è stata attendista, tutto resterà congelato sino alle elezioni federali di settembre. Ma è evidente, e Macron ne è pienamente consapevol­e, che senza una nuova convergenz­a dei fondamenta­li economici francesi su quelli tedeschi, tutto resterà solo un bel libro dei sogni. Che diverranno incubi alla prossima crisi economica. Per ora, Macron si prepari a una forte opposizion­e alle sue riforme.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy