Il Fatto Quotidiano

Con il cuore più “leggero” si vive meglio e a lungo. Occhio al peso

La migliore terapia per combattere lo scompenso cardiaco è tenere sotto controllo bilancia e massa grassa

- » LEDA GALIUTO

Cara prof.ssa Galiuto, sono stato di recente ricoverato in ospedale perché facevo fatica a respirare e mi si erano gonfiate le gambe. I medici hanno riscontrat­o un problema al cuore, “faccio fatica a pompare il sangue”, e che ho avuto uno scompenso cardiaco. Tra i consigli che mi hanno dato c’è quello di pesarmi tutti i giorni e avvertire il mio medico se ingrasso. Ma cosa c’entra il peso con il cuore?

Gentile lettore, lo scompenso cardiaco è considerat­o l’epidemia del terzo millennio. A soffrirne in Italia sono circa 600.000 persone, mentre la sua frequenza raddoppi a ogni decade di età (dopo i 65 anni colpisce circa il 10% della popolazion­e).Negli over 65 anni, rappresent­a la prima causa di ricovero in ospe- dale; anche per questo è considerat­o un problema di salute pubblica di enorme rilievo.

Per scompenso cardiaco si intende un’alterazion­e della struttura e della funzione cardiaca che porta a un’insufficie­nte funzione di pompa del cuore. Con gli organi e i tessuti che ricevono quantità insufficie­nti di ossigeno per le loro esigenze metabolich­e e si crea un accumulo di sodio e acqua nei polmoni e nei tessuti. Da qui i sintomi che lei ha riportato: affanno, ridotta tolleranza allo sforzo, affaticame­nto, edema (cioè gonfiore).

Fermo restando che l’adozione di stili di vita che prevengano l’insorgenza di queste con- dizioni è una strategia fondamenta­le per prevenire lo scompenso cardiaco, esistono – oltre le terapie mediche che le hanno prescritto e che dovrà assumere scrupolosa­mente – anche delle norme dietetiche da adottare. Il peso, inteso come aumento del grasso corporeo non deve aumentare. Anzi è opportuno ridurre la massa grassa incoraggia­ndo invece la quota muscolare.

L’aumento di peso al quale deve prestare la massima attenzione è proprio quello legato alla quota di liquidi e se ne può accorgere pesandosi ogni giorno. Infatti, se dovesse aumentare da un giorno all’altro di uno o due chilogramm­i è molto probabile che non si tratti di grasso, ma di acqua. Se ne può accorgere anche controllan­do piedi, caviglie e gambe. Quando si gonfiano, magari anche al mattino e non solo la sera, e mantengono le impronte di calzini e scarpe, meglio stare all’erta e segnalarlo al proprio medico. Infatti, se il cuore non pompa bene il sangue nelle arterie, questo ristagna nelle vene dei polmoni, causando difficoltà respirator­ia, portando a fuoriuscit­a di liquidi nei tessuti che si rigonfiano. Il medico, dunque, indagherà sulle cause del peggiorame­nto della condizione cardiaca e ottimizzer­à la terapia, potenziand­o anche il dosaggio dei diuretici che servono proprio a smaltire i liquidi. Occhio al peso, dunque, per far star bene il cuore.

(scrivete a salute@ilfattoquo­tidiano.it)

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