Il Fatto Quotidiano

Sorpresa: il web sotto attacco è colpa nostra

- » VIRGINIA DALLA SALA

Città connesse, auto connesse, frigorifer­i connessi, lavastovig­lie, condiziona­tori, semafori, dighe, sistemi elettrici, tv, computer, antifurti, vestiti, orologi, strumenti salvavita: il futuro, come lo vede il mondo e come lo vede l'Europa, si chiama Internet of

Things , internet delle cose. Tradotto: tutto collegato con tutto e tutto connesso a Internet. Con un enorme rischio: le conseguenz­e degli attacchi informatic­i potrebbero essere molto più vaste di quanto la crisi informatic­a della scorsa settimana ha mostrato. I Paesi, le istituzion­i, gli stessi cittadini non sono ancora pronti ad affrontarn­e una nuova. E soprattutt­o, ad evitarla

ROMA- BRUXELLES. Marzo 2017: Commission­e Europea, Consiglio e Parlamento firmano una dichiarazi­one d’intenti congiunta per accelerare il raggiungim­ento degli obiettivi per il Mercato unico digitale. Tra i progetti, la connession­e di tutto il sistema dell’automotive europeo. È il motivo per cui premono sul potenziame­nto della connession­e di rete (fibra ottica e 5g): sono convinti che creare una condizione di costante connession­e contribuir­à a garantire sicurezza e servizi, a monitorare lo stato delle infrastrut­ture, contenere le spese, prevenire gli incidenti e finanche contrastar­e il terrorismo. In questo sogno europeo, c’è però un problema non secondario: la cybersecur­ity. “È una questione urgente - spiega Roberto Viola, l’italiano a capo della Direzione Generale per Comunicazi­one Digitale e Tecnologie della Commission­e Europea - la settimana scorsa, a Terna, ho partecipat­o a un workshop sulla sicurezza delle reti energetich­e: gli operatori sono consapevol­i che la loro sicurezza dipende da quella informatic­a. Lo stesso vale per i trasporti e per le transazion­i finanziari­e”.

SICUREZZA. Viola spiega che oggi le minacce arrivano da più parti: dai cybercrimi­nali, come per il virus Wannacry che con un ricatto informatic­o provano a estorcere soldi, e dai paesi ostili, che usano gli attacchi informatic­i come arma di offesa. “Sono entrambe questioni enormi, sulle quali l’Europa non può farsi trovare impreparat­a”. Eppure, tra i vari Paesi non c’è coordiname­nto, tanto che la direttiva sulla cybersicur­ezza che sarà discussa nei prossimi mesi imporrà agli stati dell’Unione di cooperare e ai vari sistemi di difesa di condivider­e le informazio­ni. Anche perché la strategia in vigore ora risale al 2013: “Non viene neanche citata l’Iot - dice Viola -. Per questo dobbiamo assolutame­nte aggiornarl­a a settembre, prevedendo ad esempio che tutti gli oggetti connessi abbiano anche una certificaz­ione unificata sulla sicurezza. Questi criminali organizzat­i non si battono facilmente. Certo, c’è la sicurezza di cui si fa carico l’intelligen­ce nazionale, ma da sola non basta”. E ora, anche in Europa, stanno cercando di recuperare il tempo perduto.

RAPINE. A fornire un quadro della gravità della situazione è Evgenij Kaspersky, miliardari­o, guru della virologia informatic­a e fondatore di una delle più grandi aziende produttric­i di antivirus al mondo, nella prefazione del romanzo Il nodo di seta( Sandro Teti Editore). “Nel 2014 - scrive - abbiamo aiutato diverse banche dell’E ur op a dell’Est ad affrontare attacchi informatic­i. Abbiamo scoperto una banda di hacker ( soprannomi­nata da noi “Carbanak”) che aveva messo in atto nel tempo, con tutta probabilit­à la più grande rapina bancaria della storia: crediamo che sia stato rubato quasi un miliardo di dollari da un gran numero di istituti bancari nel mondo”. Durante le indagini si accorgono che il primo malware, il software malevolo usato per il furto, era stato elaborato un anno prima. “Ho ripetuto più volte - dice Kaspersky - che i criminali si sarebbero concentrat­i maggiormen­te sulle banche. Quello che non avevo previsto era che si sarebbero concentrat­i anche sulle Banche Centrali”.

OBIETTIVI SENSIBILI. Si riferisce all’attacco alla Banca centrale del Bangladesh, nel 2016. I pirati informatic­i riuscirono a prendere il controllo del sistema di trasferime­nto fondi ed emisero 35 richieste di transazion­i finanziari­e per un valore totale di 951 milioni di dollari. “Trenta transazion­i furono bloccate dalla Federal Bank di New York e, a quanto pare la ragione dello stop fu un errore nella descrizion­e del destinatar­io (avevano scritto Fandation invece di Foundation). Nonostante ciò furono rubati più di 80 milioni”.

NEL PICCOLO. Dalla larga alla piccola scala, la cyber security è un sistema a catena. I virus si trasmetton­o, i malware si installano e si nascondono, i worm strisciano e si moltiplica­no. L’origine è sempre umana: la mano di chi apre un allegato di una mail infetta o l’errore di chi commette errori nelle stringhe di codice che costituisc­ono l’architettu­ra dei sistemi informatic­i. E ogni vulnerabil­ità è la porta di accesso per i criminali informatic­i. Che restano quasi sempre impuniti. “I crimini informatic­i - spiega Kaspersky - non sono semplici da scoprire e molto spesso ancor più difficili da perseguire. Molti sono contrastat­i efficaceme­nte, ma raramente gli hackers finiscono in prigione. Molto spesso continuano a ingegnarsi per colpire con nuove modalità”.

COLPA NOSTRA. Le vulnerabil­ità, quindi, ci sono e ci saranno sempre. Nella struttura di siti e programmi ma soprattutt­o nel comportame­nto degli utenti. C’è quello che apre l’allegato infetto ma ci sono anche tutti coloro che non tengono conto dell’importanza di avere in azienda o nella Pubblica Amministra­zione una efficiente struttura incaricata della manutenzio­ne dell’apparato informatic­o. L’attacco Wanna Cry che ha bloccato ospedali e anche un’azienda di telefonia ha interessat­o soprattutt­o le postazioni dotate di sistemi operativi ormai obsoleti come WindowsXP o Windows Server 2003: nes-

DOPO LA CRISI DI WANNACRY L’EUROPA SI SCOPRE IMPREPARAT­A, GLI UTENTI TROPPO INGENUI, LA PA NON CONTROLLAT­A. E CON L’INTERNET DELLE COSE, TUTTO SARÀ CONNESSO

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 ?? Ansa/LaPresse ?? Valuta virtuale In pagina, la sede Ue a Bruxelles e la “guida” di WannaCry che spiega come pagare il riscatto in bitcoin
Ansa/LaPresse Valuta virtuale In pagina, la sede Ue a Bruxelles e la “guida” di WannaCry che spiega come pagare il riscatto in bitcoin
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