Il Fatto Quotidiano

2016, l’invasione degli ultrapreti

LA RICERCADa Don Matteo a Uno Mattina: fanno 912 ore

- » MARCO FRANCHI

Mentre

la società italiana diventa sempre più secolarizz­ata, la television­e si riempie di santi, papi e miracoli. Tra il 2008 e il 2014 il numero di matrimoni religiosi è calato di 10.000 ogni anno, nel 2014 ci sono stati 17.389 battesimi in meno rispetto al 2013, ma proprio quell’anno il numero di fiction e programmi a sfondo religioso in televi- sione è raddoppiat­o. Per arrivare all’invasione di massa che si è consumata tra settembre 2016 e agosto 2016: 901 programmi e fiction religiose per un totale di 912 ore trasmesse. L’anno prima erano 603 per 487 ore. Ma nel pieno dell’era berlusconi­ana, tra 2010 e 2011 – gli anni assai laici del Bunga Bunga – soltanto 57 programmi e fiction per soli 61 ore e 54 secondi.

Mentre la società italiana diventa sempre più secolarizz­ata, la television­e si riempie di santi, papi e miracoli. Tra il 2008 e il 2014 il numero di matrimoni religiosi è calato di 10.000 ogni anno, nel 2014 ci sono stati 17.389 battesimi in meno rispetto al 2013, ma proprio quell’anno il numero di fiction e programmi a sfondo religioso in television­e è raddoppiat­o. Per arrivare all’invasione di massa che si è consumata tra settembre 2016 e agosto 2016: 901 programmi e fiction religiose per un totale di 912 ore trasmesse. L’anno prima erano 603 per 487 ore. Ma nel pieno d el l ’ era berlusconi­ana, tra 2010 e 2011 – gli anni assai laici del Bunga Bunga – soltanto 57 programmi e fiction per soli 61 ore e 54 secondi. Sono i dati della doppia indagine pubblicata dalla rivista Criti

ca liberale, ritardata di alcuni mesi per attenere i dati del ministero della Salute sugli aborti: le interruzio­ni volontarie di gravidanza sono scese per la prima volta sotto quota 100.000 nel 2014, a 97.535 (parte della responsabi­lità è probabilme­nte del numero ridotto di medici non obiettori).

Gli ospiti con un carattere confession­ale nei programmi di informazio­ne passano dai 177 del 2010-2011 ai 676 del 2015-2016. E ovviamente sono per la stragrande maggioranz­a preti, vescovi o comunque cattolici. Prendiamo il caso di Unomattina: nella stagione 2015-2016 ha invitato 155 cattolici, 15 musulmani e 8 ebrei. I dati dello studio di Critica Liberale, che si è appoggiato alla società di ricerche Geca nell’ambito di un progetto finanziato anche con i fondi dell’8 per mille della Chiesa Valdese-Unione delle chiese Metodiste, quantifica­no il boom di cui tutti gli spettatori avevano avuto percezione.

Se guardiamo le fiction religiose, in testa al 2015 c’è Rai2 con 325 ore per 423 e- pisodi, molti della serie tedesca Un ciclone in convento. Segue Rai1 con 148 ore. Il 96,1 per cento delle fiction sono classifica­te da Critica liberale come “cattoliche”, il resto come “giudaico/cristiane” (le serie sulla Bibbia). Alle 912 ore di fiction religiose ne vanno aggiunte altre 82 di film (un certo peso ce l’hanno le repliche di Don Camillo, riproposte a ciclo continuo da Mediaset). Poi ci sono le 509 ore di trasmissio­ni religiose, che includono eventi di culto come la messa su Rai1 (223 ore).

Se guardiamo i telegiorna­li e i tempi di parola dei soggetti confession­ali si notano due cose: parlano quasi solo i cattolici (al Tg1 pesano per il 93,8 per cento, i musulmani l’1,25) e il picco di attenzione di RaiNews24 al Vaticano. Nel 2015, quando il canale era diretto da Monica Maggioni poi nominata nell’estate presidente Rai, ha fatto parlare soggetti religiosi per 63 ore. Il suo diretto concorrent­e, SkyTg24, soltanto per 36. E nel 2014 le ore per RaiNews24 erano state soltanto 22 (contro le 10 di Sky).

“Le cifre parlano molto chiaro, negli ultimi anni il Vaticano ha fatto della Rai un suo feudo personale”, scrive Enzo Marzo, il direttore di Critica Liberale. Che denuncia due problemi: la riforma del 2013 ha dato troppo potere al direttore generale “e in questo regime di monarchia assoluta il Vaticano ci sguazza benissimo”. La seconda stortura è che “l’islam nella tv italiana è relegato nella cronaca nera, la religione dei due milioni di islamici in Italia merita una percentual­e da prefisso telefonico”.

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Ansa Egemonia culturale Terence Hill e Nino Frassica in una delle puntate di “Don Matteo” su Rai1

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