Renzi attacca De Bortoli, ma lascia la Boschi al suo posto
Gentili Dott. Padellaro e Direttore Marco Travaglio, resto allibito dinanzi alla dichiarazione di Renzi nei confronti di De Bortoli. L’ex premier, preso e compreso da una irrefrenabile ansia vendicativa, si permette di incolpare pubblicamente un giornalista integerrimo e di chiara fama quale è De Bortoli, accusandolo che quello che ha scritto lo ha fatto perché suo tempo, quando egli era presidente del consiglio non l’ha messo nel Cda della Rai.
Quello che indispone ed esaspera è che Renzi considera la Rai come una proprietà privata di cui lui è padrone incontrastato e quindi legittimato a disporre autorevolmente di chi deve o non deve far parte del consiglio di amministrazione della Rai, alla stregua di come ha fatto spudoratamente per i vertici delle istituzioni italiane a protezione e salvaguardia delle sue imprese. Gradirei sapere a quale titolo egli si sente autorizzato a disciplinare da intruso, scavalcando la commissione parlamentare di vigilanza, quel potere assoluto di nominare a suo piacimento chi deve o non deve far parte della gestione di un Ente privato con funzione di servizio pubblico (spa) sovvenzionato, fra l’altro, dai cittadini italiani attraverso la bolletta Enel. In verità, per dovere di cronaca, quell’insigne giornalista ha sempre rinunziato a far parte del cda Rai, il che rende del tutto infondata la strumentale allusione creata ad hoc, come sempre, da Renzi. In conclusione, in merito al salvataggio di Banca Etruria, alla luce dei fatti, se la ministra Boschi continua imperterrita a restare al suo posto con la complicità del Pd e di parlamentari compiacenti, Gentiloni compreso, sottovalutano il vero rischio di giocare col fuoco. NINO MALFI