MATTÈ, LASCIA STARE IL CAPITANO
MATTEO, una richiesta, solo una: almeno il Capitano lascialo perdere.
Con i fazzoletti di mezza Roma ancora bagnati per l’addio al calcio di Totti, la rapace comunicazione renziana si è prodotta in un’operazione profondamente imbarazzante. Un paragone puerile tra la città ferita per l’ultimo atto del fuoriclasse e quella devastata dalla cattiva amministrazione. Lo spunto è un articolo del New York Times. Il Pd lo traduce in un manifesto virtuale: “L’addio a Totti è un altro durissimo colpo a una città già messa al tappeto e finita in una buca piena d’immondizia (...) e il nome del Sindaco è diventato lo zimbello nazionale”. Sembrerebbe un attacco alla Raggi. Solo che i pubblicitari del Nazareno tagliano la prima frase dell’articolo, che disegna un orizzonte temporale più ampio: “Negli ultimi dieci anni circa”. I sindaci “zimbello” sono altri tre: Ma- rino, Alemanno, Veltroni (ma la sfumatura è lost in
translation , persa nella traduzione). Questa è la comunicazione ufficiale renziana. Quella ufficiosa è pure peggio. Sulla pagina Facebook “Matteo Renzi news” è apparso un inquietante meme che tiene insieme l’ex premier e il numero 10 della Roma. Entrambi sguardo verso l’orizzonte, entrambi col dito puntato verso l’alto. E la scritta: “Orgogliosi di questa generazione! Due grandi capitani”. Francesco, non ti curar di loro.