Il Fatto Quotidiano

Trump gioca al reality con lo staff: “Siete fuori!”

Come in The Apprentice: via Dubke (Comunicazi­one), Spicer ridimensio­nato

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Il direttore della comunicazi­oni della Casa Bianca, Mike Dubke, si è dimesso meno di tre mesi dopo la sua nomina. E il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer resterà al suo posto, ma sarà molto ridimensio­nato: il presidente Donald Trump affronterà più spesso i media in prima persona. Se sia o meno una buona idea, lo ci vedrà presto.

L’Amministra­zione statuniten­se organizza grandi manovre, alza cortine fumogene: tiene la tensione alta con gli alleati europei; annuncia l’offensiva per liberare Raqqa – capitale in Siria del sedicente Stato islamico –; s’appresta a rendere pubbliche le decisioni sul rispetto – o meno – dell’accordo sul clima di Parigi.

TUTTO PURCHÉ non si parli del Russiagate, l’inchiesta sui contatti tra consiglier­i di Trump ed emissari del Cremlino prima del voto dell’8 novembre. Il presidente se la prende ancora con Angela Merkel, ormai divenuta la sua arci-nemica, criticando il disavanzo commercial­e tedesco e il braccino corto nelle spese per la Nato (“Tutto questo cambierà”), e fa vantare da Spicer un’improbabil­e sintonia con Papa Francesco.

Le dimissioni di Dubke e la degradazio­ne del portavoce provano il malessere d e ll ’ Amministra­zione: la strategia di comunicazi­one della Casa Bianca è fragile, soprattutt­o per le ripetute contraddiz­ioni tra un presidente che improvvisa e i suoi portavoce che seguono un copione.

L’uscita di scena di Dubke, fondatore di Crossroads Media e protagonis­ta di campagne presidenzi­ali fin dal 2008, era già decisa il 18 maggio, cioè alla vigilia della partenza del presidente per la sua prima missione all’estero, conclusasi poi sabato al G7 di Taormina. Alla Fox, Kellyanne Conway, una consiglier­a di Trump, spiega che Dubke “s’era offerto di restare al suo posto durante il viaggio, per garantire la continuità del la- voro alla Casa Bianca”. Versione confermata da Rience Priebus, capo dello staff del presidente.

Ma i cambi nella squadra dei comunicato­ri non arrestano le fughe di notizia sul Russiagate, mentre il genero del presidente e suo stretto consiglier­e, Jared Kushner, deve ancora spiegare all’Fbi perché cercò di aver accesso al Cremlino nel dicembre scorso, incontrand­o un banchiere russo in contatto con il presidente Putin. E in serata s’è pure appreso che le commission­i d’inchiesta del Congresso vogliono ascoltare l’avvocato personale di Trump, Michael Cohen, che starebbe già studiando come agire in caso d’im peachment.

I CONTATTI di Kushner sarebbero stati parte degli sforzi del team del presidente di stabilire un canale di comunicazi­one segreto con Putin. Ma c’è chi dice che l’iniziativa sarebbe stata russa. E Mosca o- ra manifesta impazienza e preoccupaz­ione perché la svolta nei rapporti non c’è stata. Per la Cnn, l’intelligen­ce americana ha intercetta­to una conversazi­one tra funzionari governativ­i russi che discutono di informazio­ni potenzialm­ente "compromett­enti" per Trump ed alcuni suoi stretti collaborat­ori. Il dialogo risalirebb­e a prima del voto e le informazio­ni in possesso dei russi sarebbero di natura finanziari­a: i russi credevano di “poter influenzar­e l'Amministra­zione”, utilizzand­ole.

Non è escluso che i russi stessero “esagerando” o che la conversazi­one fosse parte della campagna di disinforma­zione orchestrat­a da Mosca prima delle elezioni. E si sapeva già che esistono intercetta­zioni di funzionari russi che si vantano dei loro rapporti con diversi consiglier­i di Trump, compreso l’ex consiglier­e per la Sicurezza nazionale, Mike Flynn, poi dimessosi, e l’ex presidente della campagna elettorale, Paul Manafort.

La Casa Bianca ha ovviamente smentito la notizia della Cnn: “Un’altra infornata di affermazio­ni false e non verificate fatte per infangare il presidente”. Una revisione dei redditi di Trump, condotta dai suoi legali, avrebbe escluso suoi legami finanziari con la Russia. Ma i documenti restano segreti, così come la dichiarazi­one dei redditi del presidente.

Russiagate

La commission­e vuole ascoltare Michael Cohen, l’avvocato del tycoon, ma lui si nega Cnn, nuova bordata Funzionari di Mosca avevano informazio­ni finanziari­e su Donald: Casa Bianca smentisce

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Ansa Qui comando io Il presidente Donald Trump; a sinistra, il vice Pence e Sean Spicer

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