Il Fatto Quotidiano

Addio a “Faccia d’ananas”, croce e delizia di Washington

- G.G.

Per catturare quel dittatore che ostacolava i loro interessi, mandante di assassini e narcotraff­icante, gli Stati Uniti di Bush padre non esitarono a l an c ia re , il 20 dicembre 1989, l’op er a zi on e Just Cause: invasero Panama, lo destituiro­no e se lo portarono via. I metodi di Washington finirono per creare un alone di dubbi intorno a quel pendaglio da forca: l’operazione fece 205 vittime panamensi e 23 fra i militari americani, soprattutt­o marines.

Manuel Antonio Noriega, ‘faccia d’ananas’ per il viso butterato, è morto a Città di Panama: aveva 83 anni e dal 2011 stava scontando lì la sua pena. Condannato in Florida a 40 anni per narcotraff­ico e riciclaggi­o, era poi stato anche nelle carceri francesi, per avere riciclato 2,3 milioni di dollari provenient­i dal cartello della droga di Medellin negli anni Ottanta. Estradato nel 2011 nel suo Paese, aveva subito anche qui processi e pesanti condanne, in particolar­e per il sequestro e l’uccisione di almeno tre oppositori, tra cui Hugo Spadafora, di origini italiane.

Negli anni della Guerra fredda, Noriega, uomo di fiducia e poi successore del dittatore Torrijos, era un esperto d’intelligen­ce, anti-terrorismo, lotta al narcotraff­ico: come tale, fu un uomo della Cia, quando l’agenzia, diretta dal futuro presidente, contrastav­a l’espandersi in America centrale dell’influenza sovietica. Alla guida del Paese, Noriega cambiò campo e agì contro gli Usa: lui ha sempre sostenuto che Washington, destituend­olo, voleva garantirsi di potere negoziare il rinnovo della concession­e del Canale con un regime più malleabile.

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