May dire confronto, in tv la Lady di Latta sbanda
Elezioni, Conservatori in vantaggio ma il primo ministro non convince nella prima sfida a distanza con Corbyn
La politica inglese ha regalato di recente grandi sorprese e comincia a diffondersi il dubbio che l’esito delle elezioni nel Regno Unito, l’8 giugno, non sia così scontato. Le vinceranno i conservatori, su questo pochi dubbi: ma con quanto distacco dal Labour di Corbyn? Nel convocare elezioni anticipate, Theresa May ha fatto una scommessa rischiosa: smentire se stessa (aveva promesso di aspettare il 2020) per approfittare di un grande vantaggio, rafforzarsi in Parlamento e avere quindi il margine politico, nel partito e nel Paese, per gestire a modo suo i difficili negoziati sulla Brexit.
ALLORA AVEVA 20 punti di vantaggio sul Labour. Oggi, secondo diversi sondaggi, il distacco è ridotto a sei, sette punti (43 a 37%). L’attentato di Manchester ha incrinato l’immagine forte di Theresa May. E la premier, al contrario del leader laburista, soffre nel rapporto diretto con gli elettori: lo si è visto nel primo talk televisivo, lunedì sera su Sky Uk, in cui il primo ministro e Jeremy Corbyn si sono, separatamente, prima sottoposti alle domande del pubblico, poi a una aggressiva intervista del presentatore Jeremy Paxman. Il confronto diretto no, la premier lo ha rifiutato: chi è al governo ha sempre di più da perdere, ma che lei si sia sottratta malgrado gli inviti di Corbyn al dibattito, non l’ha aiutata dinanzi agli elettori indecisi. La May ha costruito la sua campagna su tre capisaldi: Brexit, una leadership “solida e forte” e la riduzione dell’immigrazione. La serata l’ha vista determinata, ma non trascinante, su tutti e tre. Ha ribadito che su Brexit è meglio nessun accordo che un cattivo accordo: un gigantesco assegno in bianco. Quanto all’immigrazione, la sua ossessione, prova da anni invano a ridurla. Ma più si avvicina il voto, più gli elettori si preoccupano di questioni rilevanti per la loro vita quotidiana: ci saranno soldi per i servizi? Sollievo dalle politiche di austerità? Il primo ministro paga il grave errore di aver inserito, nel programma, misure punitive verso il cuore del suo elettorato, i pensionati. La d ementia tax, per cui gli anziani bisognosi di cure dovranno includere il valore della loro casa nelle spese di assistenza.
MENTRE TENTAVAdi spiegare il senso e i limiti di questo provvedimento, le telecamere hanno inquadrato un uomo nel pubblico che sibilava: “Balle”. Come si dice: se devi spiegarlo, hai già perso.
Corbyn non ha brillato. Su Brexit, preferisce trovare un accordo. A quali condizioni? non è chiaro. Ridurrà l’immigrazione? “Probabilmente scenderà”. E si trascina pesanti ambiguità dal passato. Come sull’Ira, la formazione terroristica nord-irlandese, di cui gli ha chiesto conto proprio un irlandese visibilmente scosso. “Non appoggiavo l’Ira, appoggiavo una soluzione diplomatica del conflitto”, ha risposto. Il suo programma prevede però la nazionalizzazione di molti servizi, più fondi al Servizio Sanitario, istruzione universitaria gratuita. Ma proprio ieri, durante una tesa intervista a Bbc Radio, non è stato in grado di indicare i costi della proposta laburista di asili gratis per i bambini dai 2 ai 4 anni. Il dubbio è che Corbyn non si aspetti lontana- mente di entrare a Downing Street. Ma se supera il 32%, nessuno potrà imporgli le dimissioni da leader del Labour, e allora il corbinismo sloggerà definitivamente quel che resta dei seguaci di Blair.
Intanto, è già nelle top ten di iTunes un brano anti-austerity, lanciato dal gruppo inglese Captain Ska. Si intitola Liar, Liar. La bugiarda del titolo è Theresa May.
Sinistra in risalita Ridotto il distacco di 6 punti (37/43%), gli attentati mettono in difficoltà il governo Corbyn potrà anche andare in abito scuro a farsi inter vistare da Paxman ma con la sua posizione sulla Brexit si troverà solo e nudo nei negoziati con l’Ue
THERESA MAY