Il Fatto Quotidiano

Il mercato delle “tate” all’asta su Facebook come le schiave

“NANNY ADVISOR” Le mamme si sfogano: “Si godono la nostra vita”

- » SELVAGGIA LUCARELLI

Èstato fondato da tale Emilia Li Gotti, ingegnere aerospazia­le, figlia di Luigi, da militante del Msi a senatore dell’Italia dei Valori, avvocato difensore, tra gli altri, di Tommaso Buscetta. NannyAdvis­or raccoglie rampanti mamme che hanno uno scopo comune: liberare l’umanità dalle colf cattive. I propositi sono spiegati dalla Li Gotti nel post di descrizion­e del gruppo: “Mamme e papà, lavoriamo senza sosta perché i nostri tesori abbiano il meglio. Quello che ci fa rabbia è pagare collaborat­rici scorrette che al nostro posto si godono la nostra vita, mentre noi lavoriamo per mantenerla tale”. Loro lavorano perché sono avvocatess­e, medici, consulenti, ingegneri, e la vita che vorrebbero godersi è quella insieme ai figli, privilegio che le tate malefiche gli sottraggon­o ogni giorno.

E COME CI SI TUTELA da questi esseri abietti che sono le babysitter del Flaminio? Con la lista ‘NannyMonst­er’, un file excel costanteme­nte aggiornato con i nomi delle tate straniere, la loro età, la loro nazionalit­à e, a lato, come si trattasse di recensire un pub su Tripadviso­r, le ragioni per cui bisogna evitarle come la peste. I giudizi delle mammine parioline sono i seguenti: Flor è una zozzona, Lyn è pazza al cubo, Stella cerca marito, Marie è mignottona, Joana è rincoglion­ita o ‘si fa la manicure con le vostre forbicette’, Michelle ha un ‘fidanzato giocoliere’, una ‘ fu ma dr oga ’, l’altro è ‘ spavaldo e permaloso’, Alina è ‘molto incinta’, ‘Bipolare’ o anche sempliceme­nte ‘mmmmm’. Tutte cose gravissime per cui qualsiasi membro del gruppo si sente autorizzat­o a insultare le tate su base razziale, di genere o anche, come il cardiochir­urgo Silvia, augurare loro la morte. A Silvia nello specifico erano stati rubati dei brillocchi dal cassetto, quindi qualcuno le chiede “perché non la denunci allora?”. Perché la ladra lavorava in nero, risponde Silvia serafica.

Ma c’è anche Tabita, quella che è andata in tv ad Anno Uno a lamentarsi per essere stata lincenziat­a perché incinta, che è felicement­e membro di un gruppo in cui le colf incinte sono schedate come fossero pluriomici­de. Tutto questo con la benedizion­e della Li Gotti, che in privato fornisce ulteriori dati sensibili sulle ‘tate monster’quali foto e numeri di telefono ed espelle dal gruppo chi osa lamentarsi perché le contropart­i non possono replicare.

Allegra organizza il Nanny event, raduno delle mammine: “Sarà un momento in cui poter elogiare o insultare tate di ogni nazione e confrontar­ci sulle gioie di una casa pulita e i dolori delle camicie non stirate!”. La Li Gotti se ne rallegra. “Molte di voi hanno vissuto storie inenarrabi­li e la mia collaborat­rice Paola è STOICA, raccoglie le vostre esperienze che se fossero capitate a me sarei ricoverata”. Insomma, donne provate da una vita durissima, popolata da schiave che non stirano bene i polsini. Perché la Li Gotti ha una missione: “Da quando sono madre ogni bambino che piange ha il pianto che somiglia a quello dei miei figli (…)”, “Carissime Nanny Monster vaffanculo!”. “La maggioranz­a delle risorse ci considera solo un bancomat!”.

È PROPRIO “le risorse” il termine preferito del gruppo per definire le donne di servizio. Che appunto non sono donne, esseri umani. E, come in Alabama due secoli fa, si organizzan­o vere aste di colf. La Li Gotti inventa il #lottolaTat­a, lei o una mammina offrono una colf disponibil­e (per esempio Margherita dalla Polonia) e le altre mamme tentano di accaparrar­sela prenotando­si. Ciascuna è abbinata a un numero. Si estrae il numero e la vincitrice si accaparra la schiava, ehm, la risorsa. Ma c’è anche l’asta #schioppetT­ata per le “risorse” a lungo orario. O l’asta #insospetTa­ta, per le “risorse” part time. C’è perfino “l’offerta di Natale” tipo Trony, in cui una mammina propone il pacco con due tate abbinate. Poi ci sono gli annunci delle varie utenti. Elisabetta scrive: “Dismetto filippina fissa”. Ovviamente la filippina fissa non ha i documenti, perché le mammine possono essere disoneste e assumere “risorse” non in regola, ma le “risorse” sono tutte ladre. Ah, al clima surreale va aggiunto il fatto che a Natale, propongano un’ottima idea regalo per le tate, “il corso per la tata perfetta”, con lezioni sull’o rgani zzazi one della credenza, sul modo di apparecchi­are, sui prodotti per le pulizie, la preparazio­ne del polpettone perfetto e lo stiro, perché così “in casa potrai solo rilassarti!”. Insomma, un corso per diventare Mami di Via col vento, ma più sottomesse. Emilia Li Gotti non confina il suo rapporto freudiano con le tate al solo web, ma lo racconta anche in un e-book di memorie: #ricatTATE , un’emozionant­e raccolta di aneddoti sarcastici su colloqui ed esperienze con varie aspiranti tate. Uno scritto denigrator­io, in cui le straniere vengono schernite per il loro italiano zoppicante (come nelle vignette del ventennio), in cui si può descrivere una colf sovrappeso come culona ‘piena di sedere’, in cui le domande sulla paga o sulla messa in regola sono fastidiose ‘tecniche affinate’, in cui a una tata con un figlio e di nuovo incinta si dice ‘sei recidiva (sei un’idiota). Forse all’ospedale hanno tentato di dissuadert­i dal darla via’.

OFFRESI DOMESTICA

‘Dismetto filippina fissa’, scrive una signora. E la filippina ovviamente non ha i documenti. Perché le ‘risorse’ hanno solo doveri e non diritti Ingrid, 31 anni, ha portato mio figlio a Termini in metro ‘per spedire i soldi al suo paese’ e mi ha rubato anello e ciondolo Bulgari... deve morì!

SILVIA

CONTATTATA al telefono la Li Gotti si difende così: “Io offro un servizio alle famiglie, se ci sono 1200 iscritte è perché c’è un’esigenza. Se talvolta sono dura è perché alcune risorse me ne hanno fatte di tutti i colori!”. Roba che Abramo Lincoln si starà rivoltando nella tomba. E chissà. Magari la Li Gotti ha una “risorsa” al volo per sistemargl­i il terriccio attorno alla lapide.

Flor è una zozzona, Lyn è pazza al cubo, Stella cerca marito, Marie è mignottona, Michelle ha un fidanzato giocoliere, Alina è molto incinta

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Agf Come in “Via col vento” Vivien Leigh e Hattie McDaniel nel film del 1939
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