Diritti civili, il “Fatto Quotidiano” tra le testate più sensibili ai temi Lgbt
Lunedì la serata di premiazione a Milano
Il
Fatto Quotidiano è stato incluso tra le testate più sensibili ai temi delle questioni di genere e dei diritti Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, intersessuali) selezionate dai Diversity Media Awards 2017. Da due anni l’associazione Diversity Lab, in un progetto coordinato da Francesca Vecchioni, premia i “personaggi e i migliori contenuti media (cinema, tv, radio, web, pubblicità, stampa, tg) che hanno contribuito a una rappresentazione valorizzante delle persone e delle tematiche LGBTI”.
LA SERATA di premiazione si è tenuta lunedì sera a Milano, con una cena di gala officiata dal sindaco Giuseppe Sala e aperta da un intervento di Roberto Saviano. Il Fattoè stato selezionato, assieme a un ri- stretto gruppo di altri giornali (e soltanto un altro quotidiano, Repubblica) dal progetto di ricerca che culmina poi nei Diversity Media Awards grazie a una serie di sondaggi condotti tramite Google Survey. I partecipanti al sondaggio hanno indicato le testate che “raccontano meglio storie e persone del mondo LGBTI”. Il Fatto ha poi inviato tre articoli che sono stati valutati in base a una scheda di a- nalisi, simile a quella elaborata con l’Osservatorio di Pavia per identificare il miglior servizio da Tg.
GLI ARTICOLI che il Fatto ha candidato sono stati un pezzo di Selvaggia Lucarelli su una ragazza lesbica picchiata in strada dai genitori davanti a un locale di Roma, un’analisi di Marco Marzano su quanto poco la Chiesa di Papa Francesco abbia ammorbidito le proprie posizioni sugli omosessuali nonostante gli annunci, e una denuncia del Fattoquotidiano.it, firmata da Giulia Zaccariello, sul dramma dei migranti omosessuali o transessuali che aggiungono il trauma della discriminazione a quello della fuga.
Alla fine il premio per il miglior articolo di informazione è andato a Francesco Merlo di Repubblica per “A casa di Ed e Nichi: ‘Siamo fuggiti in Canada per garantire futuro e diritti a nostro figlio Tobia’”, sulla paternità di Nichi Vendola e del compagno. Dal palco però Repubblicaè stato attaccata dal conduttore della serata, Fabio Canino, che se l'è presa con il direttore Mario Calabresi e la giornalista Liana Milella per la prima pagina dedicata al “flop delle unioni civili”, del 7 maggio scorso. “Può essere un flop un programma televisivo, non un diritto civile”, ha detto Canino tra gli applausi della sala. Tra gli altri premiati: J-Ax, la serie Un medico in famiglia, il programma di Radio2 Il ruggito del Coniglio e Stato Civile di Rai3.