Corpi maciullati per fare “Ragdoll”: bambola macabra
Ragdoll. Bambola di pezza in inglese. Solo che il maxi-bambolotto esposto su una vetrata con vista su Londra è decisamente particolare e macabra: “Avvicinandosi, notò le grosse cuciture che univano le membra spaiate, la pelle tesa nei punti in cui entrava e usciva il filo. Una gamba di un maschio di colore, l’altra di un bianco. Una grossa mano maschile da un lato, una femminile e abbronzata dall’altro”. Per fare questa composizione, l’assassino ha ucciso sei persone. Sul posto, per Scotland Yard, c’è anche William Oliver Layton-Fawkes. Wolf, in una sola parola. Un lupo poliziotto o un poliziotto lupo.
WOLF non è un tipo equilibrato. Quattro anni prima, nel 2010, ha quasi ammazzato, in tribunale, un ferocissimo serial killer: 27 vittime in 27 giorni, prostitute tra i 14 e i 16 anni. Cremation Killer, questo il suo soprannome, perché le ragazzine sono state bruciate vive. Nonostante le prove, l’assassino viene assolto e Wolf tenta di accopparlo subito dopo il verdetto di assoluzione, senza riuscirci. Cremation Killeralias Naguib Khalid ritorna libero e colpisce di nuovo, mentre Wolf è rinchiuso in una struttura psichiatrica. Quattro anni dopo, la testa di Ragdoll è propria quella, decapitata, di Khalid: qualcuno sta vendicando la maledetta assoluzione del 2010 e Wolf deve tornare a fare i conti con la sua fatale inclinazione a spingersi oltre il limite. Ragdoll è un grande thriller classico dell’esordiente Daniel Cole: finalmente un titolo in linea con la “tradizione” nel mare magnum della nuova moda del momento, il thriller psicologico fatto di ragazze perfette o bugiarde o altro ancora. Qui ci sono tutti gli ingredienti per non annoiarsi: una trama rigorosa e tanti personaggi riusciti (dall’ex moglie di Wolf, giornalista tv, ai suoi colleghi).