Il Fatto Quotidiano

Il giovane Mourad un giorno decide di voler piangere

Emozioni vietate in Maghreb

- » FRANCESCA BELLINO

PER UN’ANTICA consuetudi­ne, avere momenti di debolezza nel Maghreb arabo-musulmano è permesso solo alle donne. Da qui l’espression­e ancora diffusa Un uomo non piange mai, scelta per il titolo del suo nuovo romanzo dalla scrittrice francese di origine algerine Faïza Guène, nota per il bestseller Kif kif domani, diario semiserio di un’adolescent­e della banlieue parigina con cui esordì nel 2004, tradotto in 26 lingue. Alla base di quest’espression­e c’è un’attitudine che affonda in solide leggi tradiziona­li per cui un uomo può mostrare forza e coraggio e mantenere dignità solo se non cede allo sconforto, sentimento messo in discussion­e dal protagonis­ta Mourad nato a Nizza da famiglia algerina, che narra la sua ricerca d’identità. Sin da piccolo i genitori gli ripetono questa frase che lui rielabora insieme a tanti stimoli contrastan­ti, troppi tanto da preferire i libri agli amici. “Mia madre soffriva nel vedermi solo. Mi credeva, di volta in volta, pauroso, affetto da turbe della personalit­à, omosessual­e” racconta Mourad introducen­do la madre che ha, più del padre, un atteggiame­nto severo che nasce da el kebda, termine che significa “fegato”, ma è usato per indicare l’affetto delle madri per i figli, quell’“eccesso di amore che fa paura, che finisce per somigliare a un regime dispotico” a cui è necessario ribellarsi per crescere ed emancipars­i.

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Faïza Guène 230 15e
Il Sirente
Un uomo non piange mai Faïza Guène 230 15e Il Sirente

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