Il Fatto Quotidiano

Baby boss: “Feroci come jihadisti e trendy come divi”

Viaggio tra i “muccusiell­i”

- » ENRICO FIERRO

UN ROMANZOnon romanzo. Un reportage giornalist­ico che tale non è. Questo è Gotham City. Viaggio segreto nella camorra dei bambini, scritto da Simone Di Meo (Piemme, pagg. 383, euro 18,50). Un lungo viaggio nell’inferno napoletano scritto con la penna di chi conosce la città e i suoi angoli più violenti. Di Meo è un cronista (scrive per Il Giornale e Panorama ) che ha seguito le ultimissim­e evoluzioni della camorra, quella dei baby-camorristi “feroci come jihadisti e trendy come divi”. Una volta, ai tempi dei grandi boss padroni della droga e di tutti gli affari illeciti, erano i “muccusiell­i”, ragazzini col moccolo al naso, buoni solo per fare i “pali” in una piazza di spaccio, poi decisero di fare da soli. E diventaron­o i baby-boss, i capi delle “paranze dei bambini”. Scorrendo le pagine del libro si capisce subito che Di Meo ha divorato migliaia di fogli di inchieste poliziesch­e e giudiziari­e, che è arrivato di corsa col suo taccuino nei vicoli per raccontare l’ennesima vittima di una “stesa”, che si è introdotto in quel mondo oscuro per carpire segreti e confession­i dei camorristi bambini. Ma c’è un di più, ed è la penna dello scrittore che tiene insieme nomi e storie diverse trasforman­do la realtà in romanzo. Ecco perché Gotham City… è un “libro bastardo”.

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Gotham City Simone Di Meo

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