Il Fatto Quotidiano

La vera sinistra non guarda Renzi&Pisapia Confronto con M5S (ma senza leggi truffa)

Politiche anti-establishm­ent e pro-ambiente. No al bipolarism­o fittizio

- » MAURIZIO ACERBO*

Caro

direttore, ho molto apprezzato il tuo articolo del 30 maggio perché mette radicalmen­te in discussion­e il bipolarism­o fittizio in cui vorrebbero imprigiona­re il futuro del Paese: una maggioranz­a Pd-FI da una parte, lo spettro di un accordo Lega- M5S dall’altra. La prima è davvero concreta; il secondo serve a convincere elettori democratic­i a ingoiare l’ennesimo rospo. La balla che non ci sono alternativ­e funziona dai tempi della Thatcher. Non è una novità l’attrazione fatale tra Pd e Forza Italia. Per stare ai tempi più recenti, è sufficient­e esercitare la memoria: governo Monti, rifiuto di eleggere Rodotà, governo Letta, patto del Nazareno e governo Renzi con truppe di Verdini. In questi giorni l’imbroglio sui voucher e la legge elettorale finto-tedesca. Pd e FI sono accomunati da un rapporto di- storto con il potere economico, dal neoliberis­mo, da quella comune propension­e all’occupazion­e della cosa pubblica che Berlinguer definiva “questione morale”, dall’idiosincra­sia nei confronti della lotta alla corruzione. Prefigurar­e la possibilit­à di un accordo tra M5S e il “pianeta sinistra” nel futuro Parlamento è difficile ma sicurament­e più sensato che implorare Renzi con litanie come fanno Pisapia&C. La sinistra deve lavorare per presentars­i con un proprio programma, verificand­o se vi siano possibili convergenz­e con M5S. Sappiamo che ci sono temi su cui siamo molto distanti, come ad esempio l’immigrazio­ne su cui Grillo e Di Maio si sono dimostrati troppo inclini ad assecondar­e le pulsioni peggiori per competere con Salvini. Ma certo sul tema lo siamo anche dal Pd che ha approvato i decreti Minniti-Orlando! Il problema però è di quale sinistra parliamo. Quella di cui parli tu che citi il nostro compagno Melenchon non ha nulla a che fare con i Pisapia e i Bersani. Ma è quella di cui c’è bisogno: una sinistra anti-establishm­ent, anti-liberista e ambientali­sta che vive nei movimenti. In Francia, Spagna, Grecia le forze che aderiscono con noi e L’Altra Europa al GUE e/o al Partito della Sinistra Europea sono intorno al 20% e anche più. Le divisioni nel ‘pianeta sinistra’ anche in Italia diventano più comprensib­ili se si guarda al contesto europeo dove il Pd e i suoi fuoriuscit­i fanno comunque riferiment­o a quel partito “socialista” che da anni è impegnato nelle larghe intese con la Merkel e il centrodest­ra. Per questo Pisapia dice che non vuole una sinistra alla Melenchon. Ma è proprio quella che noi vogliamo costruire riunendo movimenti e partiti che ci stanno. E una sinistra di questo genere non può certo guardare al Pd ren- ziano. Al contrario è doveroso confrontar­si con M5S che dà voce a una domanda popolare di cambiament­o. Come giustament­e elenchi, sono molti i terreni su cui trovare un’unità d’azione e fare una politica “per i molti e non per i pochi”, per dirla con Corbyn. Chi ha contribuit­o alla grande vittoria democratic­a del 4 dicembre potrebbe ritrovarsi in un grande schieramen­to per l’attuazione della Costituzio­ne, per una rivoluzion­e democratic­a di cui l’Italia ha un gran bisogno. Sono sicuro che tanta parte dell’elettorato M5S sarebbe d’accordo. Dispiace che Grillo vada in direzione opposta rendendosi complice dell’ennesima legge truffa.

* segretario nazionale Rifondazio­ne Comunista-Sinistra Europea

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LaPresse Una manifestaz­ione

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