Il Fatto Quotidiano

Bersani blocca Pisapia: nessuno stop ai vendoliani

A sinistra Prime difficoltà per la lista unica: l’ex sindaco vuole un Ulivo rivernicia­to, gli ex Pd puntano a un’alleanza larga

- » MARCO PALOMBI

Iproblemi più grossi, per il listone che dovrebbe collocarsi alla sinistra del Pd, arrivano dal centro. Dal Centro democratic­o, per la precisione, che poi sarebbe il movimento messo su da Bruno Tabacci, inserito nelle liste Pd nel 2013 e che oggi innerva con personaggi in qualche caso non proprio potabili il cosiddetto “Campo progressis­ta” di Giuliano Pisapia. L’ex sindaco di Milano infatti – pressato anche dai suoi alleati venuti dall’Udc – sta tentando di escludere dalla futura lista comune Sinistra Italia e Possibile, cioè Nicola Fratoianni, Pippo Civati e relativi partiti.

L’OPERAZIONE, però, difficilme­nte gli riuscirà e per più motivi, il più importante dei quali è che Articolo 1- Mdp ( Pier Luigi Bersani e soci) gli ha già detto che non è possibile: “Se ti proponi come un federatore non puoi certo iniziare ponen- do veti”, gli ha spiegato, in un incontro privato lunedì sera, pure la presidente della Camera Laura Boldrini. D’altra parte, due liste di sinistra a forte rischio di non superare la soglia di sbarrament­o del 5% sono il sogno di Matteo Renzi.

L’ambizione di Pisapia - tanto più dopo l’intervista del Professore al Fatto (“la mia tenda è vicina al Pd, ma se arriva Berlusconi vado altrove”) - è invece costruire la lista di Romano Prodi, Enrico Letta e quanti guardano con nostalgia all’Ulivo: in questo senso anche quel che resta del Comitato del No va ostracizza­to. “Non possiamo essere la ridotta di chi sta contro Renzi, una nuova versione della Lista Arcobaleno”, ha spiegato ieri l’ex sindaco a Roberto Speranza.

La via preferita da Pisapia e dai suoi amici è però , anche a stare ai sondaggi, di dubbio appeal elettorale: “Non è che possiamo rifare l’Ulivo come se non fosse successo nulla negli ultimi vent’anni: come si fa in questa situazione a presentars­i col messaggio rassicuran­te del tempo che fu?”, dicono dalle parti di Bersani. E c’è in queste poche parole anche la riconsider­azione di certe sbornie ideologich­e del passato: dalla “terza via” di Tony Blair in giù. Non a caso da Speranza a Bersani e D’Alema, dentro Mdp ripetono in coro che bisogna includere tutti: il primo appuntamen­to in questo senso è quello lanciato da Tomaso Montanari e Anna Falcone – già volti del No alla riforma Boschi – il prossimo 18 giugno a Roma per creare una lista unica di sinistra.

Alla fine, dovrebbe farsi vedere anche Pisapia, che ieri ha trovato il modo di attenuare il veto a sinistra: “Sarebbe insensato lavorare a questo progetto fissando paletti per escludere singole persone o sigle politi- che. Se di paletti vogliamo parlare, questi devono essere fissati sui temi”. All’ing rosso quel che scrivono anche Nicola Fratoianni e Pippo Civati (Sinistra Italiana-Possibile) annunciand­o la loro presenza a Roma il 18 giugno: “L’unità vogliamo costruirla attorno a un progetto”.

TU TTO ris olt o?

Mica tanto. Il problema non è solo il dibattito anni 90 tra chi vuole la sinistra e chi il centrosini­stra (col trattino o meno, secondo i canoni dell’epoca), ma il livello di diffidenza reciproca. Ieri c’è stata discussion­e persino sulla manifestaz­ione convocata da Pisapia il 1° luglio sempre a Roma, spesso descritta come atto fondativo di “una Alleanza democratic­a” già pronta per la campagna elettorale (così, ieri, il governator­e toscano Rossi). A Fratoianni non piace: “Leggo di programmi e simboli, di atto fondativo il 1° luglio. Ma è piuttosto curioso che decida uno solo come e quando debba partire un soggetto che raccoglie forze diverse”.

Pa r a d o s s a lmente il miglior alleato della lista unica potrebbero essere proprio Renzi e la sua voglia di votare già a fine settembre: non solo i sondaggi, ma anche la necessità di predisporr­e le liste e raccoglier­e le firme a passo di carica “consiglian­o” i protagonis­ti di mettersi insieme per non rischiare di essere spazzati via. Primum vivere, diceva Andreotti. Programma stringato, che però può accomunare tutti.

Pessimi segnali Persino Boldrini è perplessa: “Se ti proponi come federatore non puoi mettere veti”

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Ansa Ex sindaco Giuliano Pisapia
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