Neppure il libro trova la luce: Matteo lo rinvia
Lanciare “Avanti” dopo la direzione Pd, ma ora aspetta il voto
Il
titolo è “Avanti”, ma forse sarebbe più adatto “La tela di Penelope”, visto che il suo percorso assomiglia più a un’andata e a un ritorno, a un lancio e a un ripensamento. Il soggetto è il libro di Matteo Renzi, in uscita per Feltrinelli, atteso da mesi, annunciato più volte, raccontato (poco) e più volte rimandato. In fondo, coerente con i corsi e i ricorsi della politica renziana.
LE ULTIME indiscrezioni dicevano che sarebbe stato in libreria dopo la direzione del Pd, il 30 maggio. Era pronto pure un tour promozionale, occasione per fare qualche comizio sulle amministrative. I comizi finora non ci sono stati e il libro neanche. Perché? Il segretario del Pd studia il momento giusto. In origine, il libro doveva uscire a febbraio, dopo la sconfitta al referen- dum, raccontare la vera storia di “Enrico stai sereno” (ovvero della scalata a Palazzo Chigi) e aiutare Renzi a ricostruire il Pd. Poi, doveva essere in libreria subito prima delle primarie. Lanciare la volata ai gazebo. Contrordine: meglio subito dopo le primarie. Motivo? Evitare di risvegliare una campagna accuratamente silenziata per non attirarsi i voti degli anti-renziani. Poi, era apparsa la data, pubblicizzata dalla Feltrinelli: 17-23 maggio. Niente. In compenso, una decina di giorni fa, qualche nuova indiscrezione sul contenuto: un capitolo doveva essere dedicato al “piano choc” per abbattere il debito, in modo da avere margini di flessibilità da subito. Insomma, era partito come il libro della rielaborazione del lutto post-4 dicembre e nel frattempo si è trasformato in un libro elettorale. Anche perché più che elaborarlo il lutto, Renzi ha tentato di rimuoverlo, cercando il voto per tornare a Palazzo Chigi. Passano le settimane, le incognite restano, nonostante l’accordone a 4 su legge elettorale e data delle urne, e il libro non esce. Ma l’ex premier ha incassato l’anticipo (si parla di 100mila euro) e avrebbe bisogno pure dei soldi dei diritti, visto che da quando si è dimesso, non ha stipendio. L’11 maggio Renzi si era lasciato andare su Twitter persino a un sondaggio sulle future copertine. Dietro al titolo “Avanti. Perché l’Italia non si ferma”, in una appariva il trolley simbolo delle primarie, nell’altra una strada in mezzo al bosco. Le indiscrezioni di quei giorni volevano vittoriosi la strada e il bosco, ma fino a che l’operazione non è ultimata, meglio non azzardare certezze.
I fedelissimi assicurano che il libro è finito e ha fatto anche un passaggio di bozze. Ma la battuta che gira è che l’autore continui ad aggiornarlo, all’in s eguimento della cronaca politica.
Q UA LC HE in d izio lo fornisce il sito della Feltrinelli. Si legge in quella che sembra la quarta di copertina: “Cosa è successo nei mille giorni da presidente del Consiglio? Come li ha vissuti l’uomo politico, ma anche il marito, il padre, il giovane di Rignano sull’Arno?”. Dunque: “Un racconto onesto e appas- sionato, in cui Renzi guarda in faccia gli errori di valutazione, i passi falsi, ma anche i risultati di cui è fiero”. E via di questo passo. Ma quando si potrà leggere? Laconica la Feltrinelli: “A breve in libreria”. Tra le novità non c’è.
Nel frattempo Renzi ha trovato un’altra occupazione extra-politica: il palinsesto di Bob, la App del Pd. Rassegna stampa la mattina (“# Ore 9”), con un dirigente dem. E “#terrazza”, il pomeriggio. Dialogo con un dirigente dem sull’attualità. Il passato scotta, il futuro è un’ipotesi. Per uno come Renzi, tutto tattica e poco strategia, meglio la cronaca, che le operazioni di lungo periodo.
Con Feltrinelli Aspettando la fatica letteraria il segretario ha incassato il lauto anticipo. Si parla di 100 mila euro