Il Fatto Quotidiano

Il martellato­re parigino pianta la Siria nelle urne

Algerino assalta poliziotto, poi viene ferito. Due ore di paura nella cattedrale

- » LUANA DE MICCO

L’uomo ha urlato “lo faccio per la Siria” come per mettere la firma in calce al suo atto e, brandendo un martello, ha colpito più volte alla testa un agente della polizia municipale che pattugliav­a sul sagrato di Notre-Dame. Poco dopo sono rimbombati due spari, forse tre. Un collega del poliziotto ha reagito all’attacco e l’aggressore è caduto a terra, ferito alle gambe, neutralizz­ato in pochi secondi. Erano le 16 e 20 di ieri. Come sempre la piazza ai piedi della cattedrale, uno dei luoghi più turistici di Parigi, era piena zeppa di gente, con tanti turisti in fila per entrare a visitare la chiesa.

L’episodio è durato una manciata di secondi, ma sono stati attimi di panico. Le persone si sono messe a correre, cercando riparo dentro la chiesa, correndo nelle strade laterali. Il quartiere è stato isolato, le stazioni del metrò chiuse. Circa mille persone sono rimaste confinate all’interno della chiesa. Nelle foto impensabil­i prima d’ora postate sui social sono tutti seduti con le mani in alto per i controlli. “Stiamo bene”, “È tutto tranquillo”, twittavano per rassicurar­e i cari.

Due lunghe ore, il tempo per le forze dell’ordine di assicurars­i che non c’erano complici in libertà, per le unità cinofile di verificare che non ci fossero esplosivi.

Ancora una volta le forze del l’ordine sono vittime dell’odio jihadista in Francia.

COME IL 20 APRILE quando un uomo armato di kalashniko­v aveva aperto il fuoco sugli Champs-Elysées su una pattuglia di poliziotti, uccidendo un agente di 37 anni e ferendone altri due. Ma anche come il 3 febbraio quando, nel centro commercial­e adiacente al Louvre, un uomo armato di machete aveva aggredito e ferito dei militari. E un episodio simile si era verificato all’aeroporto di Orly, a marzo, sempre contro i militari dell’operazione Sentinelle previsti dallo stato di emergenza.

Ogni volta i terroristi hanno attaccato dei luoghi molto frequentat­i o simbolici della Capitale. Non è del resto neanche la prima volta che la cattedrale di Notre-Dame è presa di mira. L’anno scorso, a settembre, una banda di jihadiste aveva abbandonat­o un’auto carica di bombole del gas nei pressi della chiesa, che ogni anno attira 13 milioni di persone. Fortunatam­ente l’auto non era esplosa e l’attentato era stato sventato.

ANCHE QUESTA VOLTA sarebbe potuto andare peggio. L’aggressore di Notre-Dame, fermato ieri, che risulta essere uno studente algerino sulla quarantina, è rimasto ferito alle gambe e potrà essere interrogat­o. Il poliziotto colpito col martello, 22 anni, ha riportato delle ferite non gravi alla testa. Ma oltre al martello, l’aggressore portava addosso anche due coltelli da cucina. “Delle armi rudimental­i”, ha detto il ministro dell’Interno, Gérard Collomb, parlando ai giornalist­i davanti al palazzo della Prefettura di polizia, che si trova a pochi passi da Notre- Dame. “Siamo passati da un terrorismo sofisticat­o a un terrorismo in cui qualsiasi strumento può servire a commettere un att en ta t o”. Tre giorni fa ai jihadisti di Londra sono bastati un furgoncino e dei coltelli per commettere una strage. Proprio quello che vuole inculcare l’Isis.

È la prima prova di questo tipo che Emmanuel Macron si trova a dovere affrontare. Per ora tutto sembra filare liscio per il neo presidente che dovrà di nuovo confrontar­si con le urne domenica, primo turno delle legislativ­e per rinnovare il Parlamento. Secondo i sondaggi il movimento di Macron, La République en Marche, dovrebbe raccoglier­e il 29% dei voti, davanti al partito di destra Les Républicai­ns (23%) e al Front National di Marine Le Pen (17%).

Prima grana Macron A sei giorni dalle Legislativ­e il partito del neo presidente è in forte vantaggio

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Ansa “Ostaggi” La sicurezza davanti a Notre Dame, l’attentator­e colpito e i turisti dentro la cattedrale
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