Il Fatto Quotidiano

Gli 007 colabrodo spingono Corbyn al pareggio con May

A due giorni dal voto la questione sicurezza prioritari­a per gli elettori E il sindaco della capitale inglese chiede che Trump non venga più invitato

- S. P.

Lunedì,

ore 11. Un minuto di silenzio per le vittime, sotto la pioggia che ha riportato l’autunno. Sul London Bridge Nicole, fidanzata di James McMullan, non riesce a controllar­e i singhiozzi: “Ho guardato verso il pub e mi sono immaginata James fumarsi una sigaretta prima di essere colpito”.

La terza vittima identifica­ta è Kirsty Boden, australian­a, infermiera che sarebbe corsa verso il ponte per soccorrere i feriti. Con la pubblicazi­one di storie e foto, il dolore privato si intreccia a un lutto pubblico molto condiviso. E sono 130 gli imam britannici che si sono uniti per condannare la strage e hanno rifiutato la preghiera funebre ai terroristi.

Anche il sindaco Sadiq Khan ha perso la sua compostezz­a: non solo si è detto furioso verso gli uomini che hanno tradito la religione a cui lui stesso appartiene, ma ha anche chiesto di cancellare la visita ufficiale di Trump a Londra, dopo le critiche sulla sua gestione dell’allarme: “Non penso che dovremmo srotolare il tappeto rosso per il presidente Usa ora che le sue politiche vanno contro tutto quello in cui crediamo”.

KHAN HA ATTACCATO anche i previsti tagli alla sicurezza della Capitale: dai 3.400 ai 12.800 poliziotti in meno: “Tagli di questa portata renderanno molto difficile impedire futuri attentati nella nostra città, e non ho nessuna intenzione di restare a guardare”.

La premier è nell’angolo: la sicurezza è ora in cima alle priorità elettorali e il suo passato da Ministro degli Interni la condanna. Non sono solo i tagli alla Polizia: documenti interni al suo ex ministero, scrive il conservato­re Times, ri- velano una riduzione del 3,7% anche del budget del Dipartimen­to per la Sicurezza, responsabi­le della strategia antiterror­ismo del paese, inclusi i rapporti con Mi5, Mi6, polizia e progetti di prevenzion­e della radicalizz­azione.

La May reagisce promettend­o un’inchiesta sull’operato dell’intelligen­ce: come è emerso ieri, due degli attentator­i erano ben noti agli investigat­ori. Oltre al passato dell’italo-marocchino Youssef Zaghba, è emerso che Khuram Butt, forse il capo del commando, era in una lista ristretta di jihadisti britannici e in stretto contatto con uno degli addestrato­ri dei terroristi suicidi del 2005.

Inevitabil­i le ripercussi­oni politiche: a due giorni dal voto un sondaggio Survation riduce a un solo punto il vantaggio dei Conservato­ri sul Labour. La differenza la faranno i giovani fra i 18 e i 24 anni: sono pro-Labour, ma andranno a vo-

Mossa riparatric­e La premier corre ai ripari e annuncia un’inchiesta sulle falle della sicurezza

tare? Il conservato­re Telegraph- pubblico di anziani benestanti - scrive: “Cosa fare se tuo figlio confessa di essere un corbynista”.

L’esito delle elezioni è ora considerat­o imprevedib­ile anche dal Financial Times e si comincia a speculare sull’ipotesi di hung parliament, cioè senza maggioranz­a. Quanto all’impensabil­e, il commento più diretto è del ministro degli Esteri Boris Johnson: “Il pensiero di Corbyn a Downing Street mi fa rabbrividi­re”.

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In bilico La premier Theresa May a Downing street dal luglio 2016

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