Vita da strega: l’anti-progresso e la fede “no vax”
hi è convinto che i vaccini siano malvagie emanazioni di Big Pharma non lo si può convincere imponendo un obbligo o la minaccia di una multa salata. Per vincere la paura nella ricerca servono consapevolezza, raziocinio e nessuna scorciatoia”. Chiaro e semplice, firmato Silvia Bencivelli, autrice del romanzo Le mie amiche streghe. Un libro attualissimo, alla luce del clima di tensione che impera nel paese, che con humour sagace spazia dai temi no vax alla fede nell’omeopatia, dall’oscillococcinum alla query moxibustion ovvero la convinzione che passando un sigarone sotto le punte dei piedi si possa scongiurare un parto cesareo. “Ovviamente non funziona”, chiarisce l’autrice.
SILVIA BENCIVELLI, una giornalista scientifica laureata in medicina – collabora con Le Scienze e conduce su Rai Tre Tutta salute– afferma: “Tante volte ho viste le mie amiche divenire streghe sotto i miei occhi. All’improvviso dimenticano lauree e dottorati mettendo in dubbio l’uso di antibiotici e i vaccini, osannando le bacche di Goji, il km zero e persino la dieta per gruppi sanguigni”. Accade così ad Alice, la protagonista del suo libro, liberamente ispirata alla vita vera: una giornalista scientifica quasi quarantenne che non beve caffè, ha paura dei gabbiani ( vivere a Roma certo non l’aiuta) e detesta chi crede alle bufale su Internet. Valeria e Lucia, le sue amiche del cuore, hanno dichiarato una crociata contro la modernità e si fidano solo dei forum online, vaneggiando di complotti e di stili di vita orientaleggianti. E il nemico numero uno è ovviamente l’uo- mo e i suoi farmaci. Il (maledetto) progresso. “Capitano a tutti dei momenti di fragilità, cadiamo preda di paure istintive e superstizioni, cercando la conferma nelle nostre convinzioni anziché metterle saggiamente in dubbio e finiamo per googlare nel cuore della notte i sintomi che avvertiamo, fidandoci ciecamente solo della nostra ipocondria”. Sì, è capitato a tutti. Ma come se ne esce? “La nostra sfera emotiva supera la ragione, ma esserne consapevoli è un buon punto di partenza”. A volte passa, altre volte si apre un blog o si fonda un partito. E così Alice si impegna a far ragionare le sue amiche, le ascolta davanti a un aperitivo, dissimula la disperazione per la loro metamorfosi in streghe e tiene a freno la lingua anche quando le dicono, “tu non sei mamma, non puoi capire”. No, non può.
MA LA PAZIENZA non è infinita. “Diciamolo chiaramente, l’omeopatia funziona solo come effetto placebo, dentro i granuli non c’è praticamente nulla. Piuttosto, il vero problema è l’industriale che ti sta rubando i soldi”. Finché in pagina irrompe il presunto legame fra i vaccini e l’auti- smo. “C’è di mezzo uno scienziato truffatore, il suo nome è Andrew Wakefield, un ex medico radiato dall’albo e costretto a ritrattare i suoi studi che però viaggiano in rete, alimentando ogni sorta di dietrologia, e l’ignoranza impera”. Eppure, in merito all’obbligo di vaccinazione, ci spiazza: “Imporre una vaccinazione obbligatoria è un fallimento, è una scorciatoia che impedisce il necessario dialogo, alimentando inevitabilmente il conflitto sociale”. Fate attenzione là fuori, le streghe sono tornate.