Il Fatto Quotidiano

CORBYN INDICA LA RETTA VIA ALLA SINISTRA DI TUTT’EUROPA

- » STEFANO FASSINA

L’appello di Tomaso Monatanari e Anna Falcone per “Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianz­a” pubblicato martedì dal Fatto ha il merito di proporre un terreno di gioco senza barriere d’accesso: assume, correttame­nte, il risultato del referendum costituzio­nale del 4 dicembre come discrimine di fase, ma il No al quesito non è la password per entrare in gioco. L’ingresso in campo è “filtrato” soltanto dalla griglia programmat­ica a maglie larghe e dalla disponibil­ità a praticare un metodo partecipat­ivo per le scelte fondamenta­li di programma e protagonis­ti.

INOLTRE, LIBERA il percorso unitario potenziale da astratti richiami a formule politiche e da vincoli a leadership predefinit­e. Segnala un asse distintivo – un neo-umanesimo fondato su lavoro e conversion­e ambientale – non i “vicini di casa” da escludere. Ancora la difficile navigazion­e ai territori, in particolar­e alle esperienze in corso delle liste unitarie e di alternativ­a nate in tante città nelle tornata amministra­tiva dello scorso anno e per il voto dell’11 giugno.

La rete de “Le città in comune”, comunità aperta e in progr ess di centinaia di amministra­trici e amministra­tori co- munali e regionali, eletti in tutta Italia in liste unitarie e composite, partecipat­e dai partiti della sinistra storica extra Pd e da tante energie fresche di movimenti per i beni comuni, comitati tematici, associazio­ni di cittadinan­za attiva, personalit­à della cultura e della rappresent­anza economica e sociale, c’è.

NOI, AMMINISTRA­TORI e amministra­tici da Torino a Trento, da Milano a Bologna, da Firenze a Roma, da Napoli a Mes- sina e in uno sciame di medie e piccole città, riconoscia­mo la nostra prospettiv­a nell'orizzonte dell’appello di Montanari e Falcone.

Le liste unitarie e di alternativ­a delle città sono ancora parziali. Ma sono la prima proxy reale della virtuale “Lista Unica” a sinistra sulla quale ha registrato un alto potenziale di consenso la rilevazion­e di Antonio Noto illustrata dal Fatto. Al crepuscolo della famiglia socialista continenta­le, spenta o snaturata dal virus neoliberis­ta blairiano, sono determinan­ti per la rinascita della sinistra di popolo, già cresciuta in Spagna con Podemos, in Francia con La France Insoumise, in Portogallo in forme articolate e in Uk grazie al Labour trainato dal neo-keynesismo di Corbyn.

La rete delle città in comune parteciper­à con entusiasmo all’assemblea del 18 giugno. Sarebbe un segnale di responsabi­lità e di credibilit­à generale la presenza all’assemblea proposta da Montanari e Falcone anche di chi è impegnato in Mdp e in Campo Progressis­ta.

A TALE FINE, le parole di Enrico Rossi e Roberto Speranza, tra gli altri, sono incoraggia­nti. Altrettant­o incoraggia­nte sarebbe riconoscer­e la possibilit­à di partecipar­e anche all’iniziativa del primo luglio di Campo Progressis­ta e Mdp.

Le differenze tra di noi esistono: sulla declinazio­ne del nesso Italia-eurozona-Unione europea; sullo statuto economico e politico del lavoro; sulla regolazion­e dei mercati interni e internazio­nali; sui limiti ai diritti individual­i. Attraverso meccanismi partecipat­ivi estesi possono, però, convergere su un programma ambizioso e classi dirigenti adeguate. La sfida non è superare la soglia del 5% per sistemare uno spicchiett­o di ceto politico.

La sfida è ridare voce e presenza politica a chi, spiaggiato da regression­e economica e sociale, è stato abbandonat­o. Proviamo a camminare insieme.

MONTANARI E FALCONE Esistono alcune differenze tra noi, ma si può partire dagli amministra­tori locali per ridare voce a chi è stato abbandonat­o

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