Il Fatto Quotidiano

Lotti accorre al comizio di Rignano dove si promettono anche aeroporti

La candidata del “Babbo” contro il sindaco uscente ex dem

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Con le bandiere Il patriarca non vuol sentir parlare di inchieste: “Io qui faccio il fattorino”

Se

ne resta nascosto, in disparte, all’ombra di un albero, attorniato dagli amici fidati capitanati da Roberto Bargilli, Billy. È la prima volta in questa campagna elettorale per le Amministra­tive di Rignano che Tiziano Renzi si presenta a un appuntamen­to a sostegno della candidata sindaco del Pd, Eva Uccella.

E SCEGLIE quello che è meno attraente e che si svolge nell’afa del primo pomeriggio in un borgo alle porte di Rignano sull’Arno che sembra una ode al soprannome del figlio Matteo, sin dal liceo appellato con il “Bomba” perché già all’epoca noto per le sue promesse: i giardini del Bombone. “Ho portato solo le bandiere, faccio il fattorino”, dice. “Io penso che si vinca” ma “se si perde poi in tre giorni passa, sicuro bisogna brindare lo stesso perché questi ragazzi hanno fatto un lavoro straordina­rio”.

De ll’inch iesta Consip non vuol sentir parlare. Né del sindaco uscente, Daniele Lorenzini, che oggi corre con una li- sta civica ed è ritenuto dai renziani il grande accusatore del padre dell’ex premier.

“Lunedì mattina si vedrà, a me basta vincere per 10 voti, non meno perché altrimenti li ricontano”. Erano amici, lui e Lorenzini. Come tutti in paese. Una manciata di migliaia di anime che fino a pochi mesi fa alle elezioni votava in massa il Pd e che oggi si ritrova a dover scegliere tra tre ex eletti con i democratic­i: il sindaco Lorenzini, il vicesindac­o Uccella e Samuele Staderini, anche lui entrato cinque anni fa in Comune con i voti democratic­i e poi uscito dal partito per seguire Pippo Civati in Possibile. Ciò che un tempo era unito ora è addirittur­a diviso in tre.

A L L’APPELLO manca solamente il candidato di Articolo 1 Mdp, altrimenti sarebbero rappresent­ate tutte le costole di ciò che un tempo era un’entità singola e come tale era stata affidata a fine 2013 da Pier Luigi Bersani a Matteo Renzi. A Rignano si consuma uno scontro di famiglia. E il Pd ha schierato tutte le forze che poteva. Ieri sera, per chiudere la campagna elettorale di Uccella, ha portato qui il ministro dello Sport, Luca Lotti, anche lui indagato in un fascicolo collegato a Consip.

Lotti è il sedicesimo tra ministri, sottosegre­tari, sindaci sbarcati nelle ultime due settimane a Rignano per sostenere il candidato. Non sono mancate le promesse. Dalla nuova stazione ferroviari­a al collegamen­to fluviale lungo l’Arno. E poi laghetti, aeroporti. Nei volantini del Pd c’è di tutto. E tutti sono ritratti nei santini elettorali in com-

pagnia di Uccella. Compreso il segretario nazionale Matteo Renzi. La potenza di fuoco che il Pd poteva esprimere qui l’ha schierata a pieno. Mentre Lotti ieri terminava il suo intervento nella piazza centrale del paese davanti al circolo Pd, di fronte a lui aveva ad appena dieci passi il concerto di chiusura del candidato di Possibile e a cento metri, davanti al Comune, Lorenzini iniziava il suo comizio finale. Una scena surreale.

Lorenzini, sindaco uscente e medico di base, tenta di buttarla sul ridere. “Pure Lotti ha scoperto Rignano, non s’era mai visto prima: è un bene, la nostra cittadina è entrata finalmente nelle attenzioni del governo, speriamo non spariscano tutti già lunedì mattina”. Anche lui si dice convinto di vincere. “Non scommetter­ei un caffè sulla mia sconfitta”. Ma nel caso, nessuna tragedia: “Ho la mia vita, non ho mai lasciato il mio lavoro”. Se vince, però, promette di “prendere in consideraz­ione le loro proposte, quelle serie, non l’aeroporto insomma; quelle per i cittadini”.

Chiude però con un pizzico di dispiacere e malinconia per un rapporto di amicizia con Tiziano Renzi e con il Pd: “C’è stato un corto circuito che non ho ancora compreso, so che io gli vado bene perché i loro candidati, Uccella in primis, è ancora nella mia giunta e non si è mica dimessa, quindi significa che in fondo male non ho fatto neanche per loro. Si vedrà”.

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Il ministro Luca Lotti con Tiziano Renzi, padre del segretario del Pd Matteo
LaPresse Amici miei Il ministro Luca Lotti con Tiziano Renzi, padre del segretario del Pd Matteo

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