L’ultimo giapponese si arrende: l’imperatore Akihito può abdicare
Tokyo, prima volta in 200 anni; il sovrano si dimette, il Parlamento approva la legge
Per
la prima volta dopo 200 anni in Giappone l’imperatore potrà scegliere di abdicare.
L’approvazione del parlamento arriva dopo che il sovrano Akihito, di 83 anni, aveva espresso già nei mesi scorsi la volontà di poter lasciare il comando a causa delle difficoltà nel gestire gli impegni di Stato dovute all’età avanzata.
Un passo verso la modernità che sembrava non sarebbe mai arrivato vista la rigidità della tradizione monarchica giapponese, che ha fatto dell’etichetta e dell’immutabile il punto fermo del Trono del Crisantemo.
Nei giorni scorsi aveva fatto scalpore la scelta della principessa Mako, nipote dell’imperatore, di sposare un ex compagno di scuola, un borghese senza alcun titolo, accettando di conseguenza di rinunciare al suo cognome e a tutti i privilegi che spettano ai componenti della famiglia reale, come previsto dalla legge della Casa Imperiale.
ORA IL TRONOpiù antico e rigido del mondo sceglie la possibilità dell’abdicazione, ma non ancora quella dell’ipotetica ascesa di una donna e la loro estromissione dalla famiglia reale dopo il matrimonio, come invece avrebbe voluto l’opposizione liberal.
Anche perché, attual- mente il Trono è composto da 19 persone di cui 14 donne e di queste, 6 non sono sposate ed in caso di matrimonio potrebbero essere estromesse, riducendo drasticamente il numero dei membri della famiglia reale.
Un vero paradosso, se si pensa che il Giappone a differenza degli altri Paesi, deriva la propria identità dall’imperatore, che è garante dell’esistenza del Giappone in quanto tale, pur non avendo poteri politici effettivi.
Ed ora, secondo la legge approvata dal governo conservatore di Shinzo Abe, il successore designato sarà il principe Naruhito, 58 anni, primogenito del sovrano e futuro imperatore del Giappone, che potrebbe prendere le redini dell’impero già nel dicembre 2018. Suo padre nel frattempo avrà compiuto 85 anni.