Ora la Svp può controllare pure la Corte di Conti
Alto Adige La convenzione tra Provincia di Bolzano e toghe contabili prevede che i funzionari della Provincia indaghino... sulla Provincia
“La Provincia di Bolzano che indaga su se s t e s s a ” . Riccardo Dello Sbarba, consigliere provinciale dei Verdi di Bolzano, riassume così il caso che agita la politica altoatesina. “La nuova procuratrice della Corte dei Conti, Daniela Morgante, e il presidente della Provincia, Arno Kompatscher ( Svp, Sudtiroler Volkspartei) hanno firmato una convenzione che prevede che i magistrati contabili possano incaricare funzionari della Provincia per compiere atti di indagine su uffici e colleghi del proprio ente”, spiega Dello Sbarba.
NON È UN DETTAGLIO visto che i magistrati contabili giudicano il corretto utilizzo delle risorse pubbliche e che la Provincia, in questa regione a statuto speciale, è l’ente pubblico di riferimento (tra l’altro insieme con la provincia di Trento svolge anche il ruolo della Regione). Con un bilancio di 5,6 miliardi. In gioco, come sottolinea anche il consigliere M5S Paul Koellensperger (in prima linea nella battaglia con Dello Sbarba), è l’indipendenza della Corte dei Conti dagli amministratori e dalla politica che deve controllare. Un discorso che vale ancor più in una provincia “dove il partito di maggioranza è lo stesso da settant’anni”. Così il pubblico ministero della Corte dei Conti potrà prescrivere di compiere atti di indagine a dirigenti e funzionari della Provincia “individuati in base a criteri di professionalità e territorialità”. Koellensperger spiega: “È vero che il codice di giustizia contabile prevede questa possibilità, ma in casi straordinari. Mentre qui rischia di diventare una collaborazione ordinaria”. E c’è poi un passaggio che suscita molte perplessità: i provvedimenti istruttori presi dal pm saranno tutti indirizzati in copia anche al segretario generale della Provincia “in modo che possa presidiarne la puntuale esecuzione”. Un altro punto che ha suscitato le perplessità di Dello Sbarba: “Il codice di giustizia contabile impone ai funzionari incaricati degli atti di indagine il segreto istruttorio, ma che segreto è, se il vertice della Provincia viene informato in tempo reale di tutte le indagini in corso?”. Non è la prima volta che la Corte dei Conti di Bolzano finisce al centro delle polemiche. Otto mesi fa l’ambita poltrona di pro- curatore era stata affidata a Daniela Morgante. Niente da dire sul suo ricco curriculum (dalle magistrature contabili a Bankitalia), però, ricorda Koellensperger, “non aveva il patentino di bilinguismo previsto dallo statuto speciale per chi ricopre incarichi pubblici. Strano, perché nei concorsi precedenti era previsto.
E STRANO anche che nessuno dei partiti della destra altoatesina – che erano insorti anni prima per un caso analogo – abbia aperto bocca. Si vede che la nomina di Morgante era ben vista”. Nel passato della neo-procuratrice c’è anche la politica: assessore al Bilancio nella giunta romana di Ignazio Marino (centrosinistra).
Ma non è finita: la querelle del patentino finisce davanti al Tar dove la nomina viene contestata da un’altra candidata alla carica di procuratore, Alessia Di Gregorio: “Il fatto clamoroso – sostiene Renate Holzeisen, che tutela Di Gregorio – è che Morgante ha indicato come proprio avvocato Gerhard Brandstätter, legale che ha tra i suoi clienti dirigenti della Provincia, ma soprattutto Luis Durnwalder. Proprio l’ex presidente dello stesso ente – anche lui dell’Svp – che ha un contenzioso con la Corte dei Conti”. Dai banchi del M5S si parla di conflitto di interessi: “Nessuna incompetenza, né incompatibilità”, ribatte Brandstätter.
MA KOELLENSPERGER mette in fila: “C’è la Provincia che fornisce alla Corte dei Conti i funzionari che dovrebbero indagare sulla Provincia. C’è un procuratore, con un passato politico e oggi senza patentino di bilinguismo. C’è il suo avvocato che difende anche l’ex presidente della Provincia”. Ora sulla nomina della procuratrice si pronuncerà il Tar con giudici nominati per metà dalla Provincia. “La questione di fondo – sostiene Koellensperger – è lo strapotere di un partito, dell’Svp. La Corte dei Conti è essenziale per controllare le spese, soprattutto quando non c’è alternanza politica”. La Sudtiroler Volkspartei è molto corteggiata a Roma: la riforma costituzionale poi bocciata prevedeva che le province di Bolzano e Trento esprimessero due senatori a testa (uno ogni 257mila abitanti, il triplo della Liguria). Infatti da queste parti il “sì” al referendum ha raggiunto il record del 63,7%. Riccardo Fraccaro, parlamentare M5S, aggiunge: “Da troppi anni il nostro territorio viene ridotto a feudo dei potentati politici locali. Il sistema democratico rischia di trasformarsi in spartizione delle poltrone. L’autonomia viene usata per coltivare interessi di bottega”.
Il sistema Bolzano
Il partito autonomista è al potere da 70 anni, a Roma è alleato temuto (e assai blandito) del Pd La scheda
IL PARTITO La Svp (Sudtiroler Volkspartei) è il partito di riferimento in Alto Adige. Guida la Regione da settant’anni.
LA CORTE DEI CONTI La magistratura contabile valuta la correttezza della spesa pubblica. A Bolzano, Provincia e Corte dei Conti hanno firmato un accordo: per compiere le indagini sarà utilizzato personale della stessa Provincia. Che - secondo M5S e Verdi - indagherà su se stessa.