Il Fatto Quotidiano

“Vertici dell’Arma volevano il verbale su Renzi e Lotti”

Scafarto: “Il comandante provincial­e di Napoli Del Monaco chiedeva se c’era un secondo interrogat­orio di Vannoni”. Una dozzina di militari sapevano il vero contenuto dell’intercetta­zione

- » MARCO LILLO E VALERIA PACELLI

Il comandante del Comando provincial­e di Napoli Ubaldo Del Monaco avrebbe chiesto ad Alessandro Sessa, il vicecomand­ante del Noe accusato in un filone dell’inchiesta Consip di depistaggi­o, se esisteva un secondo verbale di Filippo Vannoni. Questo racconta, per averlo saputo de relato, Gianpaolo Scafarto (accusato di falso), sentito il 10 maggio. Filippo Vannoni, presidente della società pubblica fiorentina Publiacqua, è stato sentito come testimone il 21 dicembre 2016 dai pm di Napoli. Il giorno prima l’ad di Consip Luigi Marroni aveva detto che c’era anche lui tra chi lo aveva avvertito dell’indagine. Vannoni poi conferma: “Vi dico che effettivam­ente fu Lotti (ministro dello Sport indagato per rivelazion­e di segreto d’ufficio, ndr) a dirmi che c’era una indagine su Consip”. Poi aggiunge: “Ricordo che il presidente Renzi mi diceva solo di ‘stare attento’ a Consip”.

ECCO COSA racconta Scafarto ai pm: “Il generale Saltalamac­chia (Emanuele, indagato per rivelazion­e di segreto d’ufficio, ndr) ha ottimi rapporti tra gli altri (...) con il colonnello Ubaldo Del Monaco che, da dopo l’estate 2016, è il Comandante Provincial­e di Napoli. A gennaio 2017, se non sbaglio, il colonnello Sessa mi disse di essere stato contattato più volte da Del Monaco che a sua volta era stato richiesto, in modo insistente, da Saltalamac­chia, di sapere se c’era un secondo verbale di Vannoni e, in caso positivo, il suo contenuto. Io gli dissi che non c’era nessun nuovo verbale ma poi Sessa tornò a chiedermel­o perché Del Monaco insisteva essere una notizia certa. Dissi che (...) non c’era alcun verbale”.

Il secondo verbale di cui si parla non esiste. Se è vero quello che dice Scafarto (o meglio Sessa), perchè Del Monaco aveva – se aveva – interesse a prendere il verbale di Vannoni, che tira in ballo Lotti e Matteo Renzi? Lo ha chiesto davvero? Contattato tramite l’ufficio stampa del comando provincial­e, non ha commentato.

Intanto dalle chat sequestrat­e a Scafarto, si scopre che una dozzina di carabinier­i del Noe erano a conoscenza del vero contenuto dell’intercetta­zione che – secondo il capitano – avrebbe dovuto inchiodare Tiziano Renzi e che invece non provava nulla. Alla chat del 3 gennaio 2017, che per i pm prova il dolo di Scafarto, partecipav­ano altri 11 colleghi. A leggere la chat ( che pub- blichiamo integralme­nte), solo un collega scrisse al capitano che sbagliava. Ma tutti hanno letto quello scambio di messaggi. Alcuni sono stati sentiti dai pm di Roma, come il vicebrigad­iere Remo Reale e il maresciall­o Luigi Schito.

Ecco la chat del 3 gennaio 2017. Scafarto, il giorno prima, ha sentito l’ex tesoriere del Pd di Napoli, Alfredo Mazzei, che gli ha confermato quanto rivelato alla Verità : Romeo gli aveva detto di avere incontrato Tiziano Renzi, con l’imprendito­re Carlo Russo, a Roma. Il 3 gennaio, alle 9.16, Scafarto scrive ai colleghi.

Scafarto: Forse abbiamo il riscontro di un incontro tra Romeo e Renzi Tiziano. Ieri ho sentito a verbale Mazzei, il quale mi ha riferito che il Romeo gli ha raccontato di aver cenato o pranzato (non ricordava) con Tiziano e Russo Carlo. Quindi nell’ambientale del 6 dicembre ore 12.04.43 e seguenti Romeo dice a Ruscigno. Quindi Remo (Reale, ndr) per favore riascoltal­a subito. (...) Questo passaggio è vitale per arrestare Tiziano. Grazie. Attendo trascrizio­ne.

ME ZZ’ORA DOPO Sca far to scrive di nuovo.

Scafarto: Remo, hai trova- to il passaggio che ti dicevo?

Reale: Sto trascriven­do... ho trovato quel passaggio e sembra che sia Bocchino che dica quella frase.

Scafarto: Ok. Ascolta bene. Falla ascoltare pure a qualcun altro.

R ea l e: Già fatto e siamo giunti alla conclusion­e che è Bocchino che abbassando il tono della voce dice quella frase. Sto trascriven­do 15 minuti di ambientale e gran parte della conversazi­one è sottovoce.

Scafarto: Quindi Bocchino dice che lui ha incontrato o Romeo ha incontrato?

Reale: Bocchino riferisce a Romeo una tesi difensiva da adottare in virtù delle notizie in loro possesso.

Scafarto: Ok. Ci sta.

Luigi Schito: Remoooo. Reale: Eccomi. Scafarto: Mi rimandi il file che hai trascritto di Bocchino e Romeo. Non me lo hai mandato più

Reale: Arriva. (...)File trasmesso.

REALEmanda una email a Scafarto con in allegato il “sunto e la trascrizio­ne della frase ‘Renzi l’ultima volta che l’ho incontrato’ attribuita correttame­nte a Bocchino”. Il testo della mail era: “È tutta da riascoltar­e, domani mattina provvede Americo con l’orecchio riposato”. Scafarto riceve la trascrizio­ne e non l’audio come erroneamen­te avevamo scritto. Americo Pascucci è il maresciall­o capo che firma la trascrizio­ne corretta della telefonata. Prima che la Procura di Roma sequestras­se a Scafarto il telefonino, qualcuno già aveva gli elementi per capire che la telefonata era stata riportata male nell’informativ­a. Abbiamo cercato i carabinier­i della chat: chi ha risposto non ha voluto commentare.

Accusato di falso

Il capitano: “Il collega Sessa mi disse che era per conto di Saltalamac­chia”

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Ansa A destra, il generale Emanuele Saltalamac­chia
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