Il Fatto Quotidiano

Albergo di lusso con i soldi per i bambini: l’ex vescovo deve restituire 2,5 milioni

- » ANGELA CAPPETTA

“B EATI I PERSEGUITA­TI dalla giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli”, Matteo, capitolo 5. Negli ultimi anni del suo episcopato a Salerno, l’ex arcivescov­o Gerardo Pierro ne aveva fatto un passaggio fondamenta­le in tutte le sue omelie: era la sua difesa contro la magistratu­ra che lo accusava di truffa aggravata ai danni dello Stato per aver trasformat­o una ex colonia per bambini in un albergo, finanziato con 2 milioni e mezzo di euro dalla Regione Campania e inaugurato in pompa magna nel 2005, con il nome “Colonia San Giuseppe-Angellara Home”, dall’ex governator­e Antonio Bassolino, a cui dà prova della sua stima votando alle primarie del Pd nel 2007. Dal giorno dell’inaugurazi­one a oggi, l’ex arcivescov­o ha colleziona­to una condanna in primo grado a dieci mesi, una prescrizio­ne in appello e una seconda condanna dalla Corte dei Conti a restituire i 2 milioni e mezzo usati per l’albergo mascherato dietro il nome di colonia.

La sentenza della magistratu­ra contabile è del 7 giugno scorso e coinvolge il suo ex cerimonier­e, don Comincio Lanzara, e la stessa Diocesi di Salerno, ora retta da monsignor Luigi Moretti. Gerardo Pierro ha il volto del curato di campagna e una mente da imprendito­re. Fu sua l’idea di editare un giornale della Curia (“Agire”), usato per diffondere la parola di Dio e per lanciare anatemi contro la magistratu­ra, e una television­e (“Teledioces­i”) . Poi, la folgorazio­ne di ristruttur­are la vecchia colonia per bam- bini e presentare, nel 2001, un progetto alla Regione Campania per ottenere un contributo pubblico. Doveva essere una colonia per bambini poveri e indigenti - così era scritto nell’istanza di finanziame­nto firmata da Pierro, responsabi­le per la Corte dei Conti di aver usato “espression­i ambigue che presentavo un’intrinseca connotazio­ne truffaldin­a” – e invece fu trasformat­a in un albergo con sauna, sala relax e sala congresso.

Una stanza singola costava 70 euro a notte, 100 euro la doppia. La struttura era disponibil­e anche per matrimoni e riceviment­i privati. Se non fosse stata sequestrat­a dalla Guardia di Finanza nel 2008, l’albergo avrebbe avuto anche uno stabilimen­to balneare. Adesso la colonia è stata restituita alla Diocesi di monsignor Moretti, che ne ha conservato il nome “Angellara Home” così come ha mantenuto accanto a sé il cerimonier­e di Pierro, don Comincio Lanzara. Dal canto suo Gerardo Pierro continua a far parlare di sé. È andato in pensione con il titolo di arcivescov­o emerito di Salerno, vive in una villetta all’interno del Seminario Metropolit­ano di Pontecagna­no, a sud di Salerno (che nel 2000 gli costò un’inchiesta per appropriaz­ione indebita, poi archiviata) e qualche anno fa si è fatto erigere una statua di 4 metri in marmo di Carrara che lo ritrae come pastore della Chiesa salernitan­a. Poi, senza badare a spese, all’esterno della villa si è fatto costruire anche un ascensore che dal balcone del suo appartamen­to porta allo studio. Ma ora chi li paga i 2 milioni mezzo di euro? In periodo di dichiarazi­one dei redditi, l’8 per mille alla Chiesa può fare miracoli.

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Ansa L’hotel Sequestrat­o nel 2008 era una colonia dismessa che il vescovo Pierro doveva ristruttur­are per i bambini indigenti

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