Il Fatto Quotidiano

“Theresa come Gentiloni: nessun carisma”

L’ex direttore dell’Economist: “Il caos politico sta diventando regola anche in Gran Bretagna”

- A.V.

Ex

direttore dell’Economist tra il 1993 e il 2016, Bill Emmott è noto per la celebre copertina del settimanal­e britannico che definì nel 2001 Silvio Berlusconi unfit to lead Italy (“inadatto a governare l’Italia”). Co-autore nel 2012 del documentar­io Girlfriend in a Coma– ancora una volta dedicato al fenomeno Berlusconi – ha da poco pubblicato in Italia il suo ultimo libro Il destino dell’occidente (Marsilio editore). Conservato­ri senza maggioranz­a, governo ancora guidato da May ma traballant­e. Il caos di Westminste­r ricorda l’Italia?

La situazione non è nuova per la Gran Bretagna, al contrario di quanto gli italiani potrebbero pensare. Negli ultimi anni, abbiamo avuto due volte un parlamento “appeso” (nel 2010 e adesso) e solo una esigua maggioranz­a nel 2015, che ha portato al disastroso referendum sulla Brexit. Il caos politico e la vo- latilità sta diventando la norma anche per noi.

Da voi il primo ministro può indire elezioni anticipate. In Italia è più complicato. Siamo noi che dovremmo imparare qualcosa da Londra o viceversa?

A essere precisi, dal 2010 il premier ha perso il potere di convocare elezioni. A meno di non ottenere il consenso di 2/3 della Camera dei Comuni, e May lo ha avuto. Il nostro sistema flessibile ha dei punti di forza. Eppure noi britannici invidiamo il ruolo e i poteri del vostro presidente della Repubblica. Mentre la Regina non può esercitare alcun tipo di influenza politica, il Quirinale può agire come forza di moderazion­e. Nel Regno unito il sistema elettorale è consolidat­o: uninominal­e secco (first past the post, “il primo prende il seggio”), valido per i 650 collegi elettorali che compongono la Camera dei Comuni. In Italia non riusciamo ad averne una nuova. Come lo spieghereb­be a un

cittadino britannico? Quello che risulta incomprens­ibile è come il parlamento possa cambiare la legge elettorale a suo piacimento. Nel nostro sistema è molto più difficile, sempliceme­nte perché non crediamo che le regole del gioco possano servire gli interessi di questo o quel partito politico.

Il socialista Corbyn, la centrista May, l’irruento Boris Johnson: a chi potrebbero assomiglia­re i tre, nel panorama politico italiano?

Per molti aspetti, il Boris italiano è Matteo Renzi. A Theresa May assomiglia Paolo Gentiloni: tecnicamen­te competente ma non particolar­mente abile né carismatic­o. Non sono molto sicuro di poter individuar­e un Corbyn tricolore, anche se Beppe Grillo è molto più vicino di quanto lui stesso creda: i suoi attacchi a tutto quello che è convenzion­ale, le sue proposte politiche impraticab­ili. E la sua testardagg­ine.

Renzi è una specie di Boris Johnson, Grillo più vicino a Corbyn di quanto immagini: proposte impraticab­ili e stessa testardagg­ine

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Ansa Osservator­e Bill Emmott conosce il panorama politico italiano: agli anni di Berlusconi ha dedicato il documentar­io “Girlfriend in a coma”
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