Dalla truffa al tentato omicidio, in carcere l’ex consigliere Alajo
DEVI MORIRE incendiata” avrebbe detto in dialetto alla moglie, mentre la picchiava a sangue e la cospargeva di benzina con un accendino in mano. Salvatore Alajo, l’ex consigliere municipale di Chiaia, quartiere di Napoli, arrestato l’altro ieri per aver provato ad ammazzare la moglie, Alexandra Danaro, perché voleva andarsene di casa, soffriva di sindrome delirante congenita. Per questo, ironia della sorte, aveva ottenuto una pensione d’invalidità da 800 euro al mese: lui che era stato il regista delle truffe dei finti ciechi e dei finti pazzi nella municipalità di cui fu amministratore. "Le pratiche di invalidità avevano un costo, e se le ho fatte era per avere quanti più voti possibile" disse l’uomo in un verbale raccolto dalla Procura di Napoli che nel 2009 ne chiese e ottenne l’arresto, ritenendolo responsabile di un giro di circa 250 pratiche fasulle e un danno all’Inps di circa 2 milioni di euro. Vicende per la quali Alajo era stato condannato a 6 anni e anche la moglie fu condannata, ritenuta complice. Dal 2014 l’uomo era ai domiciliari, nel 2016 ha finito di scontare la pena. Gli agenti della Polizia di Stato che hanno fatto irruzione nella casa di Alajo di via Santa Teresa degli Scalzi, allertati da una telefonata dei vicini, hanno trovato la moglie dell’ex consigliere sanguinante per i colpi ricevuti e l’appartamento pregno dell’odore di benzina sui vestiti della donna, rimasta senza cellulare: le era stato sottratto per impedirle di chiamare aiuto. All’arrivo dei poliziotti Alajo si era barricato nell’appartamento, ma è stato convinto ad aprire la porta e a consegnarsi. Si era già reso responsabile di episodi di violenza nei confronti della moglie ed è stato denunciato più di una volta. La signora Danaro è stata portata all’ospedale "Loreto Mare": prognosi di 21 giorni.