Il Fatto Quotidiano

Stefano Senardi

- » G. BIO.

“Èsbagliato

dare un premio a tutti in un momento così desolante per il mercato”. Parola di Stefano Senardi ex Presidente della Polygram, attualment­e consulente di X Factor, Che Tempo Che Fa, Festival di Sanremo, Medimex e altro ancora.

Qual è lo stato dell’industria discografi­ca oggi? È stata rasa al suolo con l’avvento del digitale? Le piattaform­e digitali hanno impiccato l’industria dei dischi perché non distribuis­cono quasi niente di quello che incassano: a loro fa comodo che tutto resti così com’è e che nulla cambi. Oggi la pirateria è fatta da colossi industrial­i: prima si sono mangiati l’industria musicale, poi quella editoriale e presto toccherà a quella del cinema. Questo è il punto cruciale. Restano solo i talent per fare scouting?

I Talent sono importanti­ssimi, hanno riavvicina­to i giovanissi­mi alla musica. Una volta si andava in strada per scoprire le nuove tendenze, oggi non lo fa più nessuno.

Maria De Filippi è anche produttric­e degli artisti di Amici? Prende delle royalities?

Non credo. In una produzione così ingente non vale la pena soffermars­i su royalities relative alla vendita di dischi oggi quasi inesistent­i. Parliamo di spiccioli. Il bu- siness sono i milioni di contatti telefonici e la produzione televisiva, non certo i dischi, come dimostrano i Wind Musi Awards Il business della musica oggi è soprattutt­o live, e dai talent sono emersi pochi artisti capaci di riempire i Palasport. Di sicuro Marco Mengoni, Emma e Alessandra Amoroso; un domani Francesca Michielin e Michele Bravi.

C’è differenza tra Amici e X Factor o il livello è lo stesso?

X Factor è solo più chic.

Fedez è emerso da You Tube senza che nessuna casa discografi­ca alle spalle. È questa la strada oggi?

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