Il Fatto Quotidiano

Stop alle piscine private: “sfanculare” il vacchismo si può

- » ANDREA SCANZI

Nel colpevole silenzio disinteres­sato dei più, un uomo lotta contro le ingiustizi­e riportando al centro di tutto la lotta di classe e il vessillo logoro della sinistra: il suo nome è Migliorini, Mauro Migliorini. È un uomo dai modi miti, ma dietro quei lineamenti in apparenza così normali si cela il nuovo leader italiano del proletaria­to. Presentate­lo subito a Bersani e D’Alema, Civati e Fratoianni: altro che Speranza, altro che Corbyn, altro che Sanders.

Migliorini regna, soverchia e signoreggi­a. Sfortunata­mente le sue gesta sono per ora conosciute per di più ad Asolo, delizioso borgo in provincia di Treviso che ha la fortuna di essere guidato dal 2014 proprio da Migliorini. Egli è il sindaco della cittadina, guida e faro di una lista civica di centrosini­stra. Migliorini ha fatto una cosa meraviglio­sa: ha sfanculato, con garbo s’intende, il vacchismo e il briatorism­o. Se esiste una kryptonite alla truzzeria che caratteriz­za gli ostentator­i di ricchezza in servizio permanente, essa coincide con Migliorini. Sì, direte giustament­e voi, ma concretame­nte che ha fatto ‘sto tizio?

È presto detto: ha vietato le piscine ai ricchi. Anche ai poveri, certo, ma i poveri di solito non possono farle. I ricchi invece sì, e nel notoriamen­te opulento Nordest ce ne sono tanti. Ed è qui che, come un tuono sugli infedeli, si è abbattuto Che Gue Miglievara:“Basta piscine. Sono uno spreco d’acqua. Rovinano il paesaggio e hanno un forte impatto ambientale. L’acquedotto ha diminuito la sua portata”. C’è più sinistra in queste parole che in tutte le vite di Renzi, Lotti e Bertinotti messe insieme.

AD ASOLO, negli ultimi cinque anni, sono state costruite 30 ville: troppe, per un paese di 9mila abitanti. E Migliorini ha calato la giusta mannaia ecologista: “Quelle costruzion­i sono uno spreco di acqua e peggiorano il paesaggio. Basta salire lassù lungo uno dei tanti sentieri del paese per rendersi conto di quello che è successo: un sacco di ville grandi e piccole si sono dotate di piscine che hanno un impatto molto forte sul paesaggio. Il regolament­o edilizio che stiamo per approvare contiene altre prescrizio­ni: ad esempio i terreni privati superiori a una certa dimen- sione non potranno essere più chiusi con reti metalliche, ma con semplici fili in grado di consentire il passaggio alla fauna selvatica”. Gran finale: “Queste costruzion­i rappresent­ano un enorme spreco d’acqua e il tema della salvaguard­ia del pianeta è uno dei più sentiti. Negli ultimi anni abbiamo notato un calo della portata del nostro acquedotto e delle fonti di approvvigi­onamento del paese. Sulla piazza principale del centro storico c’è un’antica fontana che da mesi è asciutta proprio perché non può più essere alimentata. Lo scavo di altre piscine private ci sembra insostenib­ile”. Idolo assoluto. Facciamo subito Migliorini ministro dell’Ambiente, delle Tempeste e delle Foreste.

È lui la guida, è lui è il Salvatore. O anche solo un politico che ha a cuore questo benedetto Paese.

AUTOCOMPLO­TTO MISSIONI IMPOSSIBIL­I

La sera del falso allarme a Torino, il senatore M5S Alberto Airola ha subito twittato: “Domani facciamo il punto, è sicuro che dopo aver chiamato vigili, prefettura e questura i dati riportati dai media sui presunti feriti a Torino, in piazza San Carlo, sono farlocchi“. A forza di non fare attenzione a dove si mettono i piedi per guardarsi le spalle dal complotto, il senatore ha pestato una bella cacca. Quando si è saputo ufficialme­nte che i tifosi feriti sono stati 1.527, Airola non solo è stato costretto a scusarsi pubblicame­nte, ma è stato addirittur­a bacchettat­o dallo stesso Grillo sul blog. L'unica cospirazio­ne pare l'abbia ordita proprio lui. Contro se stesso. Ambasciato­r non porta pena, dice il detto. Eppure con un presidente del genere, gli ambasciato­ri americani nel mondo non possono fare a meno di provare vergogna. Nella stessa settimana due di loro in continenti diversi si sono trovati a fare i conti con le sbruffonat­e di Trump. Lewis Lukens, ambasciato­re Usa in Gran Bretagna, ha tentato di mettere le toppe contro gli attacchi strumental­i del tycoon al sindaco di Londra, immediatam­ente successivi all'attentato, con un tweet ufficiale: "Mi congratulo per la forte leadership del sindaco, mentre sta guidando la città dopo questo attacco odioso"; nel frattempo in Cina l'ambasciato­re David Rank ha deciso di dimettersi, dichiarand­o di non essere in grado come "genitore, patriota e cristiano", di notificare formalment­e a Pechino la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dagli accordi sul clima di Parigi. Certo che dover curare le relazioni diplomatic­he a un impulsivo maleducato e lunatico dev'essere uno sforzo nervoso non da poco. Solidariet­à.

Pierluigi Bersani ha risposto così all'affermazio­ne di Matteo Renzi che invita al voto utile, ovvero a non votare i piccoli partiti se si vogliono scongiurar­e le larghe intese: "Se volete il centrosini­stra noi siamo il voto utile. Perché noi con la destra non ci andiamo".

Perchè il concetto di utilità, per fortuna, non è lo Il vero vincitore della settimana è Roberto Fico. Il presidente della Commission­e di Vigilanza Rai è considerat­o il capofila della faglia oltranzist­a del M5S, a cui spesso è attribuito quell'ortodossis­mo politico che talvolta ha immobilizz­ato l'agire del Movimento. Questa volta però le perplessit­à di Fico e dei parlamenta­ri a lui più vicini (“L’accordo sulla

SFUMATURE DI UTILITÀ FIGHISSIMO

legge elettorale non è affatto sancito. In queste ore si lavora ancora in Commission­e perché l'emendament­o Fiano crea delle nuove problemati­che") sulla legge elettorale, legate a questioni come la mancata espression­e delle preferenze, le pluricandi­dature, l'assenza del voto disgiunto, hanno spinto il M5S a correggere il tiro, evitando di scollarsi in maniera eccessivam­ente profonda da quelli che sono sempre stati i suoi principi fondativi. Perchè se da un lato è vero che l'integralis­mo non deve condurre all'inazione, dall'altro esistono binari dai quali non deragliare se non si vuol perdere di vista la meta.

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Ansa Poco diplomatic­o Donald Trump
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Ansa L’utile Pierluigi Bersani

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