Stop alle piscine private: “sfanculare” il vacchismo si può
Nel colpevole silenzio disinteressato dei più, un uomo lotta contro le ingiustizie riportando al centro di tutto la lotta di classe e il vessillo logoro della sinistra: il suo nome è Migliorini, Mauro Migliorini. È un uomo dai modi miti, ma dietro quei lineamenti in apparenza così normali si cela il nuovo leader italiano del proletariato. Presentatelo subito a Bersani e D’Alema, Civati e Fratoianni: altro che Speranza, altro che Corbyn, altro che Sanders.
Migliorini regna, soverchia e signoreggia. Sfortunatamente le sue gesta sono per ora conosciute per di più ad Asolo, delizioso borgo in provincia di Treviso che ha la fortuna di essere guidato dal 2014 proprio da Migliorini. Egli è il sindaco della cittadina, guida e faro di una lista civica di centrosinistra. Migliorini ha fatto una cosa meravigliosa: ha sfanculato, con garbo s’intende, il vacchismo e il briatorismo. Se esiste una kryptonite alla truzzeria che caratterizza gli ostentatori di ricchezza in servizio permanente, essa coincide con Migliorini. Sì, direte giustamente voi, ma concretamente che ha fatto ‘sto tizio?
È presto detto: ha vietato le piscine ai ricchi. Anche ai poveri, certo, ma i poveri di solito non possono farle. I ricchi invece sì, e nel notoriamente opulento Nordest ce ne sono tanti. Ed è qui che, come un tuono sugli infedeli, si è abbattuto Che Gue Miglievara:“Basta piscine. Sono uno spreco d’acqua. Rovinano il paesaggio e hanno un forte impatto ambientale. L’acquedotto ha diminuito la sua portata”. C’è più sinistra in queste parole che in tutte le vite di Renzi, Lotti e Bertinotti messe insieme.
AD ASOLO, negli ultimi cinque anni, sono state costruite 30 ville: troppe, per un paese di 9mila abitanti. E Migliorini ha calato la giusta mannaia ecologista: “Quelle costruzioni sono uno spreco di acqua e peggiorano il paesaggio. Basta salire lassù lungo uno dei tanti sentieri del paese per rendersi conto di quello che è successo: un sacco di ville grandi e piccole si sono dotate di piscine che hanno un impatto molto forte sul paesaggio. Il regolamento edilizio che stiamo per approvare contiene altre prescrizioni: ad esempio i terreni privati superiori a una certa dimen- sione non potranno essere più chiusi con reti metalliche, ma con semplici fili in grado di consentire il passaggio alla fauna selvatica”. Gran finale: “Queste costruzioni rappresentano un enorme spreco d’acqua e il tema della salvaguardia del pianeta è uno dei più sentiti. Negli ultimi anni abbiamo notato un calo della portata del nostro acquedotto e delle fonti di approvvigionamento del paese. Sulla piazza principale del centro storico c’è un’antica fontana che da mesi è asciutta proprio perché non può più essere alimentata. Lo scavo di altre piscine private ci sembra insostenibile”. Idolo assoluto. Facciamo subito Migliorini ministro dell’Ambiente, delle Tempeste e delle Foreste.
È lui la guida, è lui è il Salvatore. O anche solo un politico che ha a cuore questo benedetto Paese.
AUTOCOMPLOTTO MISSIONI IMPOSSIBILI
La sera del falso allarme a Torino, il senatore M5S Alberto Airola ha subito twittato: “Domani facciamo il punto, è sicuro che dopo aver chiamato vigili, prefettura e questura i dati riportati dai media sui presunti feriti a Torino, in piazza San Carlo, sono farlocchi“. A forza di non fare attenzione a dove si mettono i piedi per guardarsi le spalle dal complotto, il senatore ha pestato una bella cacca. Quando si è saputo ufficialmente che i tifosi feriti sono stati 1.527, Airola non solo è stato costretto a scusarsi pubblicamente, ma è stato addirittura bacchettato dallo stesso Grillo sul blog. L'unica cospirazione pare l'abbia ordita proprio lui. Contro se stesso. Ambasciator non porta pena, dice il detto. Eppure con un presidente del genere, gli ambasciatori americani nel mondo non possono fare a meno di provare vergogna. Nella stessa settimana due di loro in continenti diversi si sono trovati a fare i conti con le sbruffonate di Trump. Lewis Lukens, ambasciatore Usa in Gran Bretagna, ha tentato di mettere le toppe contro gli attacchi strumentali del tycoon al sindaco di Londra, immediatamente successivi all'attentato, con un tweet ufficiale: "Mi congratulo per la forte leadership del sindaco, mentre sta guidando la città dopo questo attacco odioso"; nel frattempo in Cina l'ambasciatore David Rank ha deciso di dimettersi, dichiarando di non essere in grado come "genitore, patriota e cristiano", di notificare formalmente a Pechino la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dagli accordi sul clima di Parigi. Certo che dover curare le relazioni diplomatiche a un impulsivo maleducato e lunatico dev'essere uno sforzo nervoso non da poco. Solidarietà.
Pierluigi Bersani ha risposto così all'affermazione di Matteo Renzi che invita al voto utile, ovvero a non votare i piccoli partiti se si vogliono scongiurare le larghe intese: "Se volete il centrosinistra noi siamo il voto utile. Perché noi con la destra non ci andiamo".
Perchè il concetto di utilità, per fortuna, non è lo Il vero vincitore della settimana è Roberto Fico. Il presidente della Commissione di Vigilanza Rai è considerato il capofila della faglia oltranzista del M5S, a cui spesso è attribuito quell'ortodossismo politico che talvolta ha immobilizzato l'agire del Movimento. Questa volta però le perplessità di Fico e dei parlamentari a lui più vicini (“L’accordo sulla
SFUMATURE DI UTILITÀ FIGHISSIMO
legge elettorale non è affatto sancito. In queste ore si lavora ancora in Commissione perché l'emendamento Fiano crea delle nuove problematiche") sulla legge elettorale, legate a questioni come la mancata espressione delle preferenze, le pluricandidature, l'assenza del voto disgiunto, hanno spinto il M5S a correggere il tiro, evitando di scollarsi in maniera eccessivamente profonda da quelli che sono sempre stati i suoi principi fondativi. Perchè se da un lato è vero che l'integralismo non deve condurre all'inazione, dall'altro esistono binari dai quali non deragliare se non si vuol perdere di vista la meta.