Il Fatto Quotidiano

Veti, scomuniche e veleni: così affondano le liste M5S

- » LUCIANO CERASA

Via via che si consolidan­o i dati su flussi e preferenze degli elettori alle consultazi­oni di domenica scorsa, le liste presentate dai Cinque Stelle si confermano desolatame­nte poco competitiv­e. Tra lotte fratricide, veleni e sospetti, le fibrillazi­oni interne al Movimento 5 Stelle per contenders­i le candidatur­e hanno procurato il caos proprio nei maggiori capoluoghi considerat­i determinan­ti per le tendenze di fondo del voto di questa tornata di Amministra­tive. Il risultato è che le schermagli­e di questi mesi, che hanno coinvolto anche i vertici nazionali del Movimento in una specie di corpo a corpo con i candidati sgraditi, hanno ulteriorme­nte indebolito gli M5s nel borsino del “chi sale e chi sc ende ” sullo scenario nazionale, facendogli mancare gli appuntamen­ti più attesi.

LA CORSAa ostacoli a colpi di diffide via blog, ultimatum e carte bollate messa in scena dai grillini per la candidatur­a a sindaco di Genova , sintetizza bene le luci e le ombre di un modello “in purezza” che non ammette né alleanze né eretici. La campagna dei 5Stelle nel capoluogo ligure si è consumata tutta intorno al caso di Marika Cassimatis, la vincitrice delle “comunarie” che si è vista revocare la candidatur­a dallo stesso Beppe Grillo (“fidatevi di me”) perché giudicata troppo vicina ai fuoriuscit­i che ruotano intorno al sindaco di Parma, Federico Pizzarotti.

Fatale è stato il veto di Alice Salvatore, la capogruppo regionale M5S che da parte sua nelle elezioni del giugno 2015 è stata la candidata più votata in Liguria. Su sollecitaz­ione della Salvatore l’investitur­a è andata a Luca Pirondini, il tenore arrivato per un soffio secondo alla consultazi­one sul web. Che le cose non si mettessero al meglio per Pirondini lo ha dovuto constatare amaramente lo stesso Grillo. Al comizio finale il leader M5S se l’è presa con gli organizzat­ori della manifestaz­ione con una sfuriata memorabile dietro il palco per la piazza semivuota. Nel depresso panorama pentastell­ato ligure spicca anche La Spezia, scesa dal 10,3% conquistat­o nel 2012 all’8,6% di domenica.

Disastro largamente an- nunciato per gli esponenti grillini anche a Parma, dove il candidato sindaco scelto dallo stesso Grillo, Daniele Ghirarduzz­i, dopo aver subito anche il gioco d’interdizio­ne di un’altra lista, nulla ha potuto contro la corazzata di Pizzarotti. Per quanto riguarda i centri maggiori andati al voto nel Nord, ad Asti l’effetto Appendino non porta oltre il 14,5%, mentre nei capoluoghi lombardi si registra in ordine crescente uno striminzit­o 5,4% a Como, un 7,9% a Monza e il 9,7% del candidato grillino a Lodi.

Le faideinter­ne per la scelta delle candidatur­e, condotte anche a colpi di intercet- Una tazioni, sono state solo una delle variabili che hanno fatalmente indebolito il candidato Ugo Forello nel confronto impossibil­e (per tutti) con Leoluca Orlando a Palermo . L’altra è la vicenda delle firme false nella presentazi­one della lista alle comunali del 2012, per le quali è stato richiesto il rinvio a giu- dizio di tre deputati nazionali grillini. Alle elezioni di Trapani, nonostante le speranze riposte nelle vicende giudiziari­e del candidato centrista Girolamo Fazio (che va al ballottagg­io) e dell’indagato di Forza Italia Antonio D’Alì, i Cinque stelle non vanno oltre il 12%.

Fuori dal ballottagg­io an- che il candidato grillino a Taranto: Francesco Nevoli, figlio di Mimmo Nevoli, ex socialista e assessore ai lavori pubblici in una giunta di centrodest­ra. È riuscito ad arrivare primo alle comunitari­e dei 5 Stelle dopo uno scontro pre-elettorale durissimo che ha diviso il fronte pentastell­ato in tre gruppi contrappos­ti. Niente da fare.

NELLA PROVINCIA di Roma non sembra invece essersi affievolit­o l’effetto-Raggi, quel consenso anti-sistema che ha portato la giovane avvocata romana ai vertici del Campidogli­o. I candidati dei Cinque stelle sono riusciti ad arriva- re al ballottagg­io in due grandi centri: Ardea (49 mila abitanti) e Guidonia( 88 mila). Ulteriori spunti di riflession­e vengono dalle deprimenti performanc­e dei candidati M5s in alcune particolar­i realtà territoria­li, come Lucca. Nel capoluogo toscano dietro ai due candidati di centrodest­ra e di centrosini­stra - che vanno al ballottagg­io apparentem­ente secondo lo schema antico delle rassicuran­ti alleanze tra le corporazio­ni cittadine - spunta la sorpresa del candidato di Casa Pound schizzato al 7,84% dei voti che scavalca anche il grillino Massimilia­no Bindocci.

Rebus candidatur­e La selezione via web e il no alle alleanze riducono le chance alle Amministra­tive

 ?? Ansa ?? Bei tempi Solo 5 anni fa, Beppe Grillo festeggiav­a con Federico Pizzarotti la vittoria del M5S a Parma
Ansa Bei tempi Solo 5 anni fa, Beppe Grillo festeggiav­a con Federico Pizzarotti la vittoria del M5S a Parma
 ?? Ansa ?? Battaglia Marika Cassimatis esclusa dalle “comunarie”. Sotto, Alice Salvatore
Ansa Battaglia Marika Cassimatis esclusa dalle “comunarie”. Sotto, Alice Salvatore
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