Il Fatto Quotidiano

Lampedusa respinge l’icona dell’accoglienz­a

- » ENRICO FIERRO © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Lampedusa,

la roccia in mezzo al Mediterran­eo, boccia la sua icona. Giusi Nicolini perde le elezioni, arriva terza, sconfitta da Totò Martello, vicinissim­o ai maggiorent­i siciliani del Pd, già sindaco dell’isola per due legislatur­e fino al 2001.

Una brutta sconfitta per Giusi che in questi anni aveva portato nel mondo l’i mmagine di Lampedusa isola d el l ’ accoglienz­a. Giusi con Papa Francesco. Giusi tra le “eccellenze” italiane alla cena con Barack Obama. Giusi possibile candidata alle Europee (poi bocciata dai veti incrociati all’interno del Pd). Giusi simbolo. Giusi nella segreteria nazionale del Pd di Renzi. Giusi premio Unesco per la Pace. La foto di Giusi sorridente sui più importanti giornali stranieri. Ma tutto ciò non è bastato ai suoi cittadini per riconferma­rla sindaco.

“Troppo presenzial­ismo e poca sostanza”, dicono i suoi detrattori. “Troppa invidia, noi siciliani siamo fatti così”, replicano i suoi amici.

Giusi Nicolini ha lavorato tantissimo per portare Lampedusa sullo scenario mondiale. Iniziò da una stanzetta buia di Legambient­e tanti anni fa, e fu la prima a capire che l’isola non poteva continuare a essere al centro di una cata- strofe umanitaria, l’immigrazio­ne dall’Africa, nell’indifferen­za generale.

Eletta sindaco, è riuscita nell’impresa, ma non ha capito i disagi e la rabbia dei suoi concittadi­ni.

MENTRE L’ISOLA conquistav­a una sua immagine a livello mondiale come simbolo di accoglienz­a, le condizioni della gente rimanevano immutate. L’acqua che è sempre poca e che arriva con le cisterne, i collegamen­ti marittimi insufficie­nti, l’assistenza sanitaria sempre appesa a un filo. E poi le piccole e grandi lobby, quelle dei pescatori e degli albergator­i. Soggetti in crisi e interessi forti. Pescatori da sostenere e albergator­i sempre più desiderosi di allargarsi e insofferen­ti ai vincoli.

Il suo avversario, Totò Martello (ex funzionari­o della Regione e famiglia con forti interessi nel settore alberghier­o) ha lavorato in tutti questi anni per demolire il “mito Nicolini”. Ha organizzat­o i pescatori, si è richiamato alla cultura più viscerale dell’isola fin dal nome della sua lista, “Susemuni”, ha puntato sui ritardi dell’amministra­zione e su una svolta radicale sull’accoglienz­a: “Adesso deve cambiare tutto”. Il rischio ora è che Lampedusa torni a essere una roccia in mezzo al Mediterran­eo, una piccola Disneyland per i turisti, buttando a mare i simboli.

Donna simbolo L’Unesco, la segreteria del Pd, la cena con Barack: tanta visibilità ma pochi voti

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Terza classifica­ta Giusi Nicolini, è stata sindaco di Lampedusa dal 2012 fino alla sconfitta di domenica

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