La Brambilla pensa solo alle bestie, non all’Infanzia
Bicamerale abbandonata La presidente della commissione che si occupa di bambini non è mai presente (e non è la sola)
“Irapporti con la presidente Brambilla sono inesistenti, non l’abbiamo mai vista in cinque anni, sono scandalizzata: avrebbe dovuto dimettersi”, Liviana Marelli del Cnca (coordinamento comunità accoglienza) è solo una delle voci critiche nel mondo dell’associazionismo sulla condotta di Michela Vittoria Brambilla, posta da Forza Italia alla guida della commissione parlamentare Infanzia, una Bicamerale di fondamentale importanza per chi si occupa dei minorenni. Nel 2017 Brambilla ha segnato il punto personale della svolta animalista di Silvio Berlusconi, più volte ritratto con cani e agnelli accanto ai lunghi capelli rossi dell’onorevole, ma è stata presente pochissimo in commissione, qualche volta a febbraio e una ad aprile. Poi basta. Nella legislatura al massimo le sue presenze arrivano al 20%. In compenso il suo impegno “a quattro zampe” è cresciuto con la creazione di un partito a tema e la presenza, due volte a settimana, in tv su Mediaset con Dalla parte degli animali . Ma un’intensa attività per l’infanzia non si è registrata neppure negli anni precedenti – anche se ovviamente va considerato il periodo della maternità a inizio legislatura – nonostante la Presidenza della commissione venga usata spesso per giustificare le ripetute assenze anche dall’aula della Camera: “in missione” per conto dell’infanzia.
IERI si è notata molto l’assenza della Brambilla anche alla presentazione della relazione annuale del garante dell’Infanzia Filomena Albano, intervenuta accanto alla presidente della Camera Laura Boldrini, per chiedere l’approvazione della legge sullo ius soli (che estenderebbe la cittadinanza a tutti i bambini che abbiano frequentato le scuole in Italia) e per invocare lo stop allo smantellamento dei Tribunali dei minori. “In cinque anni – continua Marelli del Cnca – abbiamo chiesto documenti, fatto audizioni, intrapreso iniziative, è incredibile pensare che la Brambilla io non l’abbia mai vista. Qualcosa siamo riusciti a fare grazie alla vicepresidente Zampa, nei limiti dei suoi poteri, almeno ci ha dato ascolto. La Bicamerale è il nostro ponte con la politica e il ponte troppo spesso è chiuso, sbarrato”.
Per Raffaella Milano di Save the children“sarebbe importante avere una Bicamerale con un peso specifico forte, rispetto a questi anni credo sia possibile fare meglio: per quel che ci riguarda siamo contenti di essere arrivati all’approvazione, con l’unità delle forze politiche, della legge Zampa sull’accoglienza per i minori migranti”. Paolo Rozera, direttore generale di Unicef Italia, racconta: “Il 30 maggio abbiamo presentato alla Camera il nostro docu-film Invisibili, sui minori non accompagnati, purtroppo la presidente Brambilla non ha potuto esser presente...”. Gloria Soavi, presidente del Cismai ( servizi contro il maltrattamento e l’abuso dell’infanzia) rincara la dose: “Le interlocuzioni con la presidente Brambilla sono nulle. Non ho mai avuto modo di incontrarla e mi sarebbe piaciuto, perché la Bicamerale è fondamentale per noi e per le nostre attività, ma non è mai comparsa neppure in occasioni pubbliche ”.“Pochi contatti e un’attività non intensissima ”, anche secondo PaolaCr est ani,p residente del Ci ai( centro aiuti infanzia). Assenze che pesano nel mondo a supporto dell’Infanzia quelle dell’animalista Brambilla, ma non le uniche. Nella Bicamerale si segnala positivamente quasi solo la vicepresidente Sandra Zampa
(Pd), che registra l’80 per cento di presenze in commissione: “Così non funziona, la Bicamerale andrebbe ripensata per garantire un rapporto più presente con associazioni e garante”.
OLTRE alla Brambilla, ci sono altri onorevoli e senatori le cui presenze si limitano a una manciata in cinque anni: la segretaria di commissione Maria Antezza e Stefano Collina ( Pd), Antonio Gentile (Ap), Eleonora Bechis (Alternativa libera), Annagrazia Calabria, il “nordcoreano” Antonio Razzi, la “b ad ant e” Mariarosaria Rossi, Gabriella Giammanco e Maria Gullo (Forza Italia), Marisa Nicchi (Mdp), Giovanna Petrenga (Fratelli d’Italia), Emanuela Scagliusi (M5S). Poche presenze anche per un pezzo da novanta dei 5Stelle come Roberta Lombardi e per la pluricampionessa olimpica Valentina Vezzali di Scelta civica: per lei “zero tituli” in Bicamerale Infanzia. L’ultima volta la commissione si è riunita ieri, banchi quasi tutti vuoti, e la vicepresidente Rosetta Blundo (M5S) – le sue presenze sono accreditabili al 50% delle sedute – che riferisce: “La presidente si è sentita poco bene, è rimasta a Milano”. Non sarà l’assenza di ieri allora a gridare vendetta per l’infanzia ignorata, ma gran parte delle altre sì.
LIVIANA MARELLI COMUNITÀ ACCOGLIENZA
I nostri rapporti con lei sono stati inesistenti Mai vista, neppure ieri alla presentazione della relazione annuale del Garante: si dimetta Questa Bicamerale com’è non funziona: andrebbe riformata SANDRA ZAMPA