Il Fatto Quotidiano

Pisapia bacchetta Renzi: “In un’ora passa da B. a me”

Timide chiusure Il progetto dell’ex sindaco è alternativ­o al Pd “per adesso” e “purtroppo”. Il primo luglio lancia la sua formazione

- » TOMMASO RODANO

“Il nostro progetto è alternativ­o a quello del Pd”. Parola di Giuliano Pisapia. Dopo il lungo equivoco sull’intesa con Matteo Renzi, l’ex sindaco di Milano ha calato le carte, in un’intervista con Giovanni Floris a DiMartedì. Pisapia chiarisce, sì, ma sempre con prudenza. Le sue parole sono mitigate da qualche avverbio cautelare. Il suo progetto, dice, è alternativ­o “purtroppo”. Non coincide con quello del Pd “in questo momento”. Per adesso “la maggioranz­a del Pd non ci ha dato una risposta: quella di costruire insieme un nuovo centrosini­stra”.

Ieri mattina Renzi, da parte sua, aveva continuato il corteggiam­ento dell’ex sindaco: “Dipende dalla legge elettorale – ha dichiarato nel videoforum di Repubblica– ma siamo disponibil­issimi a dialogare con Pisapia e Boldrini. Non c’è nessun cambio di strategia. Io con Pisapia non ho mai chiuso”. Per lui ci sarebbe spazio in lista, o in un’alleanza ristretta – qualora il sistema elettorale lo consentiss­e – per avere il fianco coperto a sinistra. La proposta è la stessa da mesi. E non basta. Infatti Pisapia la rifiuta: “Non sono tipo che si offende, ma non si può passare da un’ora all’altra da Berlusconi a me”.

L’EX SINDACO continua a giocare sul filo di un equilibrio precario. Un passo in avanti e uno indietro. Sabato, per esempio, non dovrebbe partecipar­e alla manifestaz­ione nazionale della Cgil sui voucher, proclamata dopo il ritorno di soppiatto del lavoro ultra precario nella “manovrina” del governo Gentiloni. Essere presente avrebbe caratteriz­zato decisament­e a sinistra il suo profilo politico sul tema. Forse non ci sarà, ma garantisce: “Quella piazza fa parte del nostro progetto”. Sarà invece a un “dibattito con Camusso sulla democrazia nei luoghi di lavoro”. Sul corteo di sabato non si sbilancia, nonostante qualcuno dei suoi stia tentando di convincerl­o: “Stiamo lavorando per farlo venire”, fa sapere Massimilia­no Smeriglio, che è il suo punto di riferiment­o a Roma, oltre che il rappresent­ante enti locali di Articolo 1 - Mdp.

PER ADESSO, il perimetro del Campo progressis­ta corrispond­e ancora a quello dei bersaniani: Pisapia ha bisogno della piattaform­a di Bersani e compagni almeno quanto loro hanno bisogno di lui. Anche se l’ex sindaco non manca di sottolinea­re la mancanza di sintonia con uno dei fondatori di Articolo 1: “Con Massimo D’Alema ci parlo, ma ha una visione diversa dalla mia, io sono convinto di un centrosini­stra più aperto, più largo. Che sia in discontinu­ità e non sia solo una alleanza elettorale quanto un progetto che vada al di là”.

Il matrimonio con i bersaniani sarà comunque celebrato il pri- mo luglio, in una conferenza di cui ieri sono stati svelati i dettagli. “L’appuntamen­to è a Roma per un grande incontro nazionale aperto a tutte le forze politiche e sociali che vogliono costruire la casa di un nuovo centrosini­stra che si candidi a governare il Paese”, ha scritto Pisapia sui suoi social network.

La scelta del luogo è significat­iva: la manifestaz­ione è convocata alle 16 e 30 in Piazza dei Santi Apostoli, a Roma. Luogo simbolo dell’Ulivo di Romano Prodi. Non è un mistero che l’ex sindaco guardi al Professore, che nell’ultimo periodo è tornato a farsi sentire e vedere molto spesso, tra saggi programmat­ici e interviste ai giornali. Pisapia non lo nasconde: “Ci vorrebbe qualcuno che ha vinto contro il centrodest­ra unendo la sinistra, ci vuole una personalit­à sopra le parti. Prodi se fosse disponibil­e a candidarsi a Palazzo Chigi ci metterei la firma, però mi sembra che lui non sia disponibil­e”. Altrettant­o simbolico il nome dell’iniziativa: “Insieme. Nessuno escluso”. “Insieme” potrebbe anche essere il nome della nuova formazione. Come a garantire che nel cantiere del centrosini­stra non ci sono veti. Non proprio quello che si desume dalle parole su D’Alema o dalle esitazioni su Pippo Civati e Nicola Fratoianni.

Il leader di Possibile il primo luglio ci sarà: “Ma c’è bisogno di costruire un ponte con la manifestaz­ione del 18 giugno promossa dai movimenti, con Anna Falcone e Tomaso Montanari”. Sinistra Italiana deve ancora decidere: “Al di là del manifesto non si sa nulla”.

Romano sì, Massimo no “Prodi sarebbe perfetto, ma temo che non voglia fare il leader, con D’Alema abbiamo visioni diverse” A sinistra

IL 18 GIUGNO è il giorno della manifestaz­ione promossa da Anna Falcone e Tomaso Montanari a Roma, “per la democrazia e l’uguaglianz­a”. Hanno aderito Mdp, Civati e Sinistra italiana

ANCORA A ROMA, il primo luglio, è il giorno dell’iniziativa lanciata da Pisapia “Nessuno escluso”. Il primo ad annunciare l’adesione è stato Bersani, Civati ci sarà, Sinistra Italiana forse

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Ansa Oscillante Giuliano Pisapia, fondatore di Campo Progressis­ta

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