Baffone “Dédé”, l’ultimo comunista di Francia
Chassaigne è il solo candidato del Pcf a esser di fatto sicuro di entrare in Parlamento
L’abito
non farà il monaco, ma i baffi fanno il comunista. Con i suoi folti mustacchi grigi e l’aria da Stalin pacioccone, André Chassaigne è l’unico esponente del Partito comunista francese a esser di fatto certo d’entrare all’Assemblea Nazionale di Parigi. La valanga Macron e la spinta centrifuga della sinistra tanto socialista che alternativa, non lo hanno turbato più di tanto. Deputato da 3 legislature, il 66enne André – “Dédé” per gli amici – è riuscito a superare tutti nel suo collegio elettorale del Puy-de-Dome nel centro del paese. Figlio di un operaio della Michelin, già professore di Storia e Geografia, prima di iniziare la carriera politica, l’ultimo comuni- sta di Francia aveva già conquistato il suo elettorato con il 67,5% al 2° turno delle legislative nel 2012. Conosciuto da tutti nei 132 paesini della sua regione, dati alla mano, “Dédé” è primo con il 35%, favorito nel ballottaggio con lo sfidante di En Marche, al 29%. Staccato l’esponente d’estrema sinistra de La France Insoumise, sotto il 7%.
ALLEATI alle presidenziali sottol’ insegna del carismatic oJean-LucMélench on, divisi e concorrenti alle legislative, dovei comunisti provano a riaffermare l’ orgoglio della loro pur appannata tradizione.
“Qui c’è un forte grado di resistenza ”, ha dichiarato Chassaigne sul suo risultato elettorale. “A livello nazionale c’è stato un completo sconvolgimento, uno tsunami”. Il Pcf va male: solo 15 parlamentari, sul totale dei 577 seggi d el l ’ Assemblea Nazionale, passano al 2° turno, e nessuno con numeri come quelli di “Dédé”. “Non abbiamo mai visto prima una situazione del genere. Dobbiamo risalire al 1958, quando ce la fecero solo 10 dei nostri”, sottolinea il portavoce del partito Gérald Briant.
Risultato “molto deludente” ha commentato il segretario nazionale del partito Pierre Laurent: “Le forze che hanno sostenuto Mélenchon (alle presidenziali, ndr) si sono trovate in competizione l’una con l’altra. Così, la sinistra si è indebolita ed è perfino sparita in molti collegi”. Una disfatta per tutte le forze progressiste, socialisti per primi, addirittura dietro Mélenchon. Ai ballottaggi il partito dell’ex pre- sidente Hollande potrebbe avere tra i 15 e i 40 seggi al massimo, rispetto ai 277 della precedente legislatura. Risultato addirittura peggiore di quello del 1993 quando, al termine dell’era Mitterand, passaro- no da 278 a 56 deputati.
Chassaigne, però, continua a combattere “contro la precarietà del lavoro, per un nuovo modello di crescita… e per rimettere l’economia al servizio dei bisogni umani”, come ha scritto sullo storico giornale: L’Humanité. A chi lo accusa di essere non solo retrò, ma soprattutto un dinosauro della politica, “Dédé” risponde per le rime: “Sono talmente consumato che la rivista Capitalmi ha classificato come il deputato più attivo della scorsa legislatura. Sono talmente vecchio che mantengo un rapporto permanente e quotidiano con gli elettori della mia circoscrizione”.