Il Fatto Quotidiano

I costi occulti del reddito garantito

- » STEFANO FELTRI

▶NELLA SUA

intervista di ieri al Fatto, Luigi Di Maio ha imputato parte della sconfitta del Movimento 5 Stelle nei Comuni all’aver parlato “troppo di legge elettorale e troppo poco di reddito di cittadinan­za”. E allora parliamone. Il 30 maggio l’Ocse ha pubblicato un paper che avrebbe dovuto provocare qualche dibattito. Se prendiamo tutti i benefici fiscali e le esenzioni dalle tasse che oggi vanno ai più poveri e destiniamo l’intero ammontare a un reddito minimo, calcola l’Ocse, in Italia potremmo dare a chi è sotto la soglia di povertà (la metà del reddito mediano disponibil­e) soltanto 158 euro al mese. Molto lontano dalla soglia obiettivo di 737, euro promessa dal M5S. Quindi servono risorse aggiuntive. Parecchie. I grillini le stimano in 20 miliardi, dicono di avere le coperture ma in realtà hanno soltanto un’approvazio­ne di principio da parte della Ragioneria generale dello Stato (è facile dire di trovare 2,5 miliardi riducendo i costi degli acquisti per la Pubblica amministra­zione, molto più difficile riuscirci, per esempio). E i 20 miliardi non sono aggiuntivi, ma comprendon­o una parte degli attuali benefici di welfare. Quindi, come minimo, non bastano.

Il M5S non considera poi gli effetti collateral­i. Il primo, secondo l’Ocse, è che a pagare parte dei costi per il reddito di cittadinan­za sarebbero, oltre ai più ricchi, proprio alcuni poveri che benefician­o di aiuti statali sotto varie forme per cifre superiori a 737 euro al mese. Nell’ipotesi di destinare tutte le attuali risorse del welfare ai poveri per un reddito minimo, ci sarebbe un 4% di italiani che uscirebbe dalla soglia di povertà e un 4% che ci sprofonder­ebbe.

Gran parte dei costi si scarichere­bbero poi sugli italiani tra i 55 e i 64 anni, quelli che nella crisi sono stati i più efficaci nell’ottenere aiuti dalla politica (esodati ecc.) che invece ignorava i giovani. È politicame­nte possibile chiedere loro sacrifici? Il dibattito sul reddito minimo è solo cominciato. Spetta al M5S decidere se vuole condurlo o limitarsi a promettere soldi a tutti.

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