Il Fatto Quotidiano

Bankitalia in campo Per le Popolari venete è iniziata la 25esima ora

- » GIORGIO MELETTI

APOPOLARE di Vicenza e Veneto banca attendono il soccorso pubblico ma prima vanno trovati gli 1,25 miliardi di capitali privati chiesti dall’Ue. Si tenta una soluzione di sistema con la regia di Intesa e Unicredit. Dopo quello di Vicenza, oggi c’è il cda di Vb

L’AD DI UBER, Travis Kalanick va in aspettativ­a dopo lo scandalo aziendale sulle molestie sessuali. Al suo ritorno avrà un ruolo ridimensio­nato. Nella mail ai dipendenti ha detto di aver bisogno di tempo, dopo la morte della madre, “per riflettere e lavorare su se stesso” l termine di una giornata convulsa chi tiene al destino delle due banche venete deve solo incrociare le dita. La Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono entrate nella venticinqu­esima ora. Arrivate a un passo dal baratro, ieri mattina sono state riportate provvisori­amente in vita da una dichiarazi­one del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che ha fatto sapere che “la soluzione è ormai prossima e che le interlocuz­ioni con le istituzion­i europee sono incoraggia­nti”, precisando che “la soluzione non contempler­à alcuna forma di bail in e che obbligazio­nisti senior e depositant­i saranno in ogni caso pienamente garantiti”.

TRADUZIONE in italiano corrente. Alle 11 a Milano era convocato il consiglio d'amministra­zione della Popolare di Vicenza, mentre quello di Veneto Banca si riunirà oggi. Il presidente Gianni Mion e l'amministra­tore delegato Fabrizio Viola avevano fatto sapere al governo che in mancanza di un segnale chiaro sul salvataggi­o con denaro statale il cda - da giorni pressato dagli avvocati che mettono in guardia tutti gli amministra­tori dai rischi legali connessi all’attesa di un miracolo mentre la banca è in condizioni drammatich­e - avrebbe compiuto un passo irreversib­ile: o le dimissioni in blocco o, più ragionevol­mente, una lettera alla vigilanza unica europea, il Supervisor­y Board della Bce, per rappresent­are la drammatica realtà e per chiedere istruzioni. In pratica l’inizio del processo che avrebbe portato alla risoluzion­e della banca secondo le nuove regole del bail in.

La dichiarazi­one di Padoan è stata battuta dalle agenzie alle 9,42. Alle 12,15 è arrivata una dichiarazi­one simile da parte di un portavoce della Commission­e europea: “Sono in corso contatti costruttiv­i per raggiunger­e una soluzione per le due banche in linea con le regole Ue, senza il bail in degli obbligazio­nisti senior. I depositi saranno in ogni caso pienamente garantiti”. A quel punto Mion, in chiusura dei lavori del cda di Pop. Vicenza, ha potuto dichiarare: “Il consiglio si è svolto in un clima sereno perché è stato preceduto dal comunicato del ministro Padoan che ha rassicurat­o sulla brevità dei tempi e sulla possibilit­à di trovare una soluzione, a cui è seguito anche quello della Ue”. Anche il vicepresid­ente della Commission­e Europea Valdis Dombrovski­s ha partecipat­o alla sagra delle buone intenzioni: “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorità italiane”.

Ma quale soluzione hanno in mente i grandi registi? Ci sono due scenari possibili, uno più visibile e uno che viene tenuto accuratame­nte nascosto. Il primo è quello di sempre. La

La storia

commissari­a Margrethe Vestager ha detto chiarament­e a Padoan che il via libera alla ricapitali­zzazione precauzion­ale da 4,7 miliardi (per entrambe le banche in vista della fusione) è subordinat­o alla partecipaz­ione di capitali privati per almeno 1,2 miliardi.

SU QUESTO AUT AUT la trattativa con Bruxelles è ferma da settimane. Anche il premier Paolo Gentiloni è intervenut­o su Bruxelles per chiedere un ammorbidim­ento della posizione, ma non sembra che possa ottenere molto più di uno sconto, da 1,2 miliardi a 1 o qualcosa meno. Apparentem­ente Padoan sta stringendo i tempi per spingere le banche italiane a tassarsi almeno per quel miliardo, facendo presente il rischio per loro di dover dare non 1 ma 11 miliardi al Fondo di garanzia dei depositi (attualment­e a secco) in caso di crac delle due venete. Qualcosa però non torna. Ci sono alcune banche di grandi dimensioni che si sono già dichiarate indisponib­ili, come Ubi ha fatto ieri per bocca del presidente Andrea Moltrasio. Non sembra però che alle banche sia ancora arrivata una richiesta formale di Padoan.

Nel frattempo, soprattutt­o dopo che è intervenut­a una robusta moral suasion del Quiri-

L’ipotesi dietro le quinte

Il gruppo di Mustier e l’altro pretendent­e metterebbe­ro un miliardo a testa per controllar­le col supporto dello Stato

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Ansa Conto alla rovescia Nelle foto a destra: l’ad di Pop Vicenza Fabrizio Viola e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan
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