Il Fatto Quotidiano

“Sottorete” con la Panini: 50 anni di simbiosi tra il volley e Modena

- » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Modena

ha ritrovato la sua passione nonostante la stagione difficile. Le famiglie sono tornate a riempire il PalaPanini per vedere una pallavolo di alto livello. “Si è riaccesa una fiamma che non si è mai spenta”, dice Catia Pedrini, presidente dell’Azim ut Modena Volley. A

50 anni dalla nascita come Gruppo sportivo Panini (voluto nel 1966 dai fratelli Panini, quelli delle figurine) e dopo 12 scudetti, 12 coppe Italia, quattro coppe dei campioni e altri trofei, il club vuole avviare un ciclo: nuove menti in campo con l’a rr iv o dell’allenatore Radostin Stoytchev e col ritorno del palleggiat­ore brasiliano Bruno Rezende detto “Bruninho”(oro olimpico a Rio nel 2016) e nuove menti nella società con la vicepresid­ente Giulia Gabana al fianco di Pedrini. C’è voglia di ricomincia­re dopo una stagione altalenant­e e c’è voglia di riportare Modena ai fasti del passato, quando si giocava lo scudetto contro Parma prima e poi contro la Sisley Treviso o l’Alpitour Cuneo. Quest’anno a dominare è stata la Lube Civitanova che ha vinto campionato e coppa Italia contro la Diatec Trento. Gli emiliani, che nella stagione 2015/16 hanno vinto la coppa Italia e lo scudetto (a Modena mancava da 14 anni), si sono accontenta­ti della Supercoppa.

“AVEVAMO PROBLEMI economici – spiega Pedrini –. Il main sponsor ci ha lasciato dopo le vittorie e rischiavam­o di non iscriverci”. Era partito anche Angelo Lorenzetti, coach che ha riportato Modena a vincere, ed è arrivato Roberto Piazza con cui la società ha rescisso il contratto a stagione i- noltrata. Il momento più difficile, però, è stato a novembre con la morte di Antonio Barone, ex giocatore della Panini Modena e marito della Pedrini, uomo di raccordo tra il passato e il presente: “Da ex della Panini è stato un grande innovatore - racconta lei -: sosteneva che la pallavolo in Italia fosse destinata a morire se mantenuta da pochi mecenati e che quindi si dovesse fare rete con territorio e pubblico. Qui è possibile più che altrove. La pallavolo è nel dna, ogni famiglia ha almeno un giocatore”. Si vede bene al PalaPanini coi suoi 4.100 spettatori in media a partita, ricavi record per più di mezzo milione di euro e duemila abbonament­i già fatti per la pros-

Avevamo problemi economici: il main sponsor ci ha lasciato e rischiavam­o di non iscriverci

sima stagione: “È un pubblico molto esigente, a volte critico, ma determinan­te: sarebbe capace di vincere da solo certe partite”, dice. D’altronde qui è passata la storia del volley. Un nome su tutti è quello di Julio Velasco, allenatore argentino che con la Panini Modena ha vinto quattro scudetti di fila per poi portare ai successi internazio­nali la Nazio- nale italiana della “generazion­e di fenomeni”. Molti di quei giocatori militavano proprio nel Modena, come Andrea Lucchetta, Lorenzo Bernardi, Luca Cantagalli e Fabio Vullo. A metà anni Novanta, quelli delle sfide con Treviso e Cuneo, Modena - con giocatori come Andrea Giani e Andrea Sartoretti (ora direttore sportivo) - ha vinto tre coppe dei campioni di fila. Qui al PalaPanini è nata l’intesa tra due Pedrini e Gabana, figlia d’arte: suo padre Marcello è stato il fondatore della Gabeca Volley di Montichiar­i ( Bs).

“Era curiosa di conoscere una squadra guidata da una donna – racconta la presidente –. L’ho invitata a vedere una partita e si è creato un rapporto di stima e affinità”.

DUE DONNE alla guida di una squadra maschile che vuole dare spettacolo: “Con Stoytchev, Bruninho ed Earvin Ngapeth (schiacciat­ore francese, ndr) abbiamo i tre maggiori fuoriclass­e nel loro ruolo”. Nonostante la presenza di queste stelle internazio­nali, nella prossima stagione il Modena Volley potrebbe limitarsi soltanto al- le competizio­ni italiane: “Ci siamo qualificat­i per la Cev ( equivalent­e al l’Europa league nel calcio, ndr) e non so se la faremo perché sembra che la federazion­e internazio­nale voglia far terminare i campionati a fine aprile. Vuol dire comprimere i tempi e spremere i club. Tra tornei italiani ed europei è un massacro fisico per i giocatori e un costo per le società. L’Italia deve farsi valere negli organismi internazio­nali”. Pedrini cambierebb­e anche le organizzaz­ioni come la Lega Volley, dove Modena non è rappresent­ata nonostante la sua storia: “Sono una persona che disturba, quando si chiede trasparenz­a non si viene visti benissimo”.

Molti fenomeni sono passati qui: Andrea Lucchetta, Lorenzo Bernardi, Luca Cantagalli e Fabio Vullo

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LaPresse Protagonis­ti Una schiacciat­a di Ngapeth. A sinistra, Lucchetta
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