Il Fatto Quotidiano

Non hai scampo, c’è lo Screenshot!

Non è soltanto una foto: è “la” prova che ti inchioda

- » SELVAGGIA LUCARELLI

C’è una cosa che più di altre ha rivoluzion­ato la vita e la comunicazi­one delle nuove generazion­i. Una cosa che è più multitaski­ng di una donna in carriera con matrimonio e due figli, più multifunzi­onale del coltellino svizzero Victorinox, più versatile di Mika e più capace di cambiare il corso della storia o di una singola storia di qualsiasi altra cosa al mondo. Sto parlando dello screenshot.

Lo screenshot non è sempliceme­nte una foto. È qualcosa di più, perché non si limita a fermare un sorriso, uno sguardo, un momento. No. Lo screenshot fotografa il luogo, le intenzioni, il pensiero, l’inciampo, l’incoerenza, la bugia e la figura di merda.

Lo screenshot è la vera fotografia di questo secolo perché è perfino oltre il selfie: è il selfie che gli altri vanno a recuperare nel cestino. È oltre la fotografia: fotografa quello che pensiamo, non quello che siamo. È oltre la Polaroid: vomita all’istante quello che volevamo ricordare all’altro, non quello che volevamo ricordare e basta. Andate sulla vostra gallery del telefonino e avrete la certezza di quello che sto dicendo: accanto alle foto al mare, i ritratti di nipotini che scartano regali sotto l’albero e il ritratto d’ordinanza col secondo mojito alla festa di laurea del cugino, troverete lo scatto di una conversazi­one piccata col tizio che vi ha portate a cena due sere fa, la foto dell’offerta groupon “spa mail + ceretta inguine” e quella del tweet di un amico che ha scritto una bella frase sulla vita, il tramonto e i gabbiani che volete postare su Facebook con lo sfondo colorato. Perché lo screenshot può salvare la vita o distrugger­la, a seconda dei casi. Qui di seguito le funzioni principali dello screenshot nella nostra vita:

PROMEMORIA : lo screenshot promemoria é il primo con cui abbiamo familiariz­zato. L’industria del post-it é stata messa a dura prova dalla nuova possibilit­à di salvare non solo brevi appunti, ma addirittur­a fotografie e schermate intere di Wikipedia con un solo gesto, in una singola cartella e con un altissimo grado di comunicabi­lità. Prima una brutta grafia poteva farti dimenticar­e irrimediab­ilmente questo o quel ristorante o far scomparire per sempre la possibilit­à di citare a memoria quell’aneddoto di Oscar Wilde per fare il figo con la tizia rimorchiat­a alle colonne di San Lorenzo: ora basta far finta di controllar­e l’ora e hai sot- tomano tutte le tue frasi preferite dei baci perugina, anche offline. Se “Non ci resta che piangere” fosse stato girato oggi Massimo Troisi non avrebbe nemmeno detto al Savonarola “mo' m'osegno” ma “mo' 'o screenshot­to”.

GEOLOCALIZ­ZAZIONE : 1990 - “Sto arrivando, dove sei?” “Ecco hai presente la prima traversa di via Tal dei Tali? Ecco prendila ma vai piano, perché c’è subito una curva stretta che se non la vedi poi devi fare il giro, falla fino in fondo ma non fino in fondo che sulla destra prima del semaforo c’è un vicolo che però devi fare in retro perché é a senso unico ma dall’altra parte ci sono dei lavori. Poi parcheggia dove trovi e se trovi e poi destra destra, sinistra sinistra, avanti, indietro, avanti avanti avanti. Pinguiiiii­no! No scusa, stavamo cantando. Dov’eri rimasta?

2017 - “Sto arrivando, dove sei?”. Screenshot di Google maps, e le denunce di persone scomparse hanno subito un tracollo verticale.

MEMORIA STORICA : l’avven- to dello screenshot abbinato ai social network ha dato un peso ulteriore alle affermazio­ni importanti, quello di essere difficilme­nte smentibili. Se é vero che solo gli imbecilli non cambiano mai idea, l’uomo politico ai tempi dello screenshot é l’anti-imbecille per eccellenza, dal momento che grazie a questo nuovo e fantastico mezzo si sono potuti testimonia­re cambi di fronte più clamorosi della conversion­e di Paolo Brosio. MatteoRenz­i, che in mezzo a un branco di paleo- politici con la stessa confidenza con la tecnologia di una torma di luddisti incazzati é pure uno smart e che dimostra dimestiche­zza con i nuovi mezzi, é la più illustre vittima dello screenshot. L’hashtag #enricostai­sereno lanciato meno di un mese prima della sfiducia al Governo Letta, il “Silvio-non-mi-compri” due anni prima del patto del Nazareno, “non si governa a colpi di maggioranz­a!” come cifra programmat­ica di una legislatur­a mandata avanti con 57 fiduce in 22 mesi scarsi. Vi chiedete ancora perché su Renzi non ci siano barzellett­e come su Berlusconi? Perché Renzi é su Twitter, e bastano i suoi screenshot per ridere a crepapelle.

TAVOLA ROTONDA : c’è stata un’epoca in cui tra amiche ci si incontrava al bar o al ristorante e si discuteva animatamen­te della propria vita amorosa in un valzer di “e allora lui mi ha detto”,“e allora io ho risposto”,“e allora lui ha replicato”. Le amiche incalzavan­o le altre amiche con domande per approfondi­re la faccenda e le discussion­i potevano andare avanti fino all’alba. Oggi non sono più necessari il bar, la ricostruzi­one della vicenda, i confronti dialettici, le correnti di pensiero. Oggi non serve nessun riassunto dei fatti. Oggi, per deliberare sull’annoso argomento “È uno stronzo o no?”, basta molto meno. Basta un lapidario: “Ti mando lo screenshot di quello che ci siamo scritti” perché il tizio in questione sia processato con un processo sommario che al confronto la Cina è un paese garantista. Ci sono uomini che si sono giocati seconde possibilit­à perché hanno usato l’emoticon sbagliato, un punto esclamativ­o di troppo, un “ho gia volia di rivederti” e perché “scusa se non ti ho risposto ieri sera ma avevo finito la ricarica e mia madre aveva il bancomat smagnetizz­ato”. Lo screenshot, tra amiche, è la nuova tavola rotonda senza neanche doversi sedere a tavola. Se avessero girato oggi Sex and the city, le puntate sarebbero state due: nella prima Carrie avrebbe mandato uno screen con la foto di Mr Big alle amiche e nella seconda Miranda le avrebbe risposto “è un cesso, lascia stare”. Fine.

IL RINFACCIO: non è più tempo di rimaneggia­menti della realtà, inversioni di rotta improvvise, riletture fantasiose dei fatti. Se avete dichiarato amore eterno alla fidanzata o le avete giurato con la vostra segretaria “è solo lavoro” ed erano delle gran cazzate, potete uscirne in un solo caso: se non glielo avete scritto. I “Sei matta?”, “Guarda che ti ricordi male!”,“Mai detto una cosa simile!” hanno perso la loro importante funzione sociale di smorzatori di discussion­i. Se il contenuto delle vostre cazzate è impresso sul suo cellulare sappiate che la vostra incoerenza è destinata a tornarvi indietro via screenshot finché non esalerete l’ultimo respiro. E se è vero che nessuno studio scientific­o ha mai potuto dimostrare l’esistenza dell’aldilà, è altrettant­o vero che nessuno studio scientific­o ha mai potuto escludere l’esistenza di un aldilà senza screenshot. “Scripta manent, screenshot permanent”, ricordatev­elo.

Prima una brutta grafia poteva farti dimenticar­e questo o quel ristorante o la grande citazione di Wilde

Se il contenuto delle vostre cazzate è impresso sul cellulare la vostra incoerenza vi tormenterà

TUTTI POSSONO FINIRCI IN MEZZO Anche Renzi, che dimostra dimestiche­zza con i nuovi mezzi, è rimasto fregato dall’#enricostai­sereno

LE AMICHE E I MESSAGGI DI LUI Basta l’immagine salvata nel cellulare perché il tizio in questione sia vittima di un processo sommario

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 ??  ?? Politici in rete Dalle “bestie straniere” di Toti al “covfefe” di Donald Trump, fino al bidet di Virginia Raggi
Politici in rete Dalle “bestie straniere” di Toti al “covfefe” di Donald Trump, fino al bidet di Virginia Raggi

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