“Rapire il figlio di Grasso, Messina Denaro disse di no”
“Nel ‘96/’97 prima che lo arrestassero Brusca lo voleva uccidere…. gli voleva sequestrare il figlio ….che andava a scuola qua a Palermo …e dice che questo Matteo Messina Denaro gli ha detto di no… questo me lo ha raccontato a me quello che cercano (Matteo Messina Denaro ndr) lui... il nome non lo dico ... lo sai’’. L’uomo del telecomando di Capaci, Giovanni Brusca voleva sequestrare il figlio del Presidente del Senato Pietro Grasso, ma ad impedirglielo fu Matteo Messina Denaro: la rivelazione di Giuseppe Graviano è contenuta a pag 499 del primo volume dell’informativa della Dia. È il 22 febbraio del 2016 ed il boss, scrive la Dia, “si lamenta che Grasso, Presidente del Senato, ha espresso giudizi negativi nei confronti della Corte Europea che tratta i ricorsi dei soggetti mafiosi”. Poi, rivolto ad Adinolfi, dice: “Lo sai cosa mi ha raccontato a me.. questo me lo ha raccontato a me quello che cercano...’’. Segue la rivelazione di Graviano che rievoca il progetto di attentato contro Grasso, messo in cantiere da Cosa Nostra nell’autunno del ’92, dopo le stragi di Falcone e Borsellino. Dovevano ucciderlo a Monreale, piazzando una carica di tritolo sul percorso verso la casa della suocera del magistrato, e a raccontare il progetto era stato il pentito Gioacchino La Barbera. Con Adinolfi Graviano rievoca quel disegno di morte: Che addirittura lo volevano ammazzare là... lo sai che il pentito La Barbera gli ha raccontato come avevano preparato l’es p l os ivo... minchia quello ha detto ioooo ero! Per me allora era .... e quello giusto, giusto andava a casa... dalla madre, dalla suocera... che era di Altofonte, quelle zone lì... ine ... lui... ed ha raccontato pure questo... ine ... a me mi ha salvato... i pentiti ... dice ... incomprensibile... glielo ha raccontato pure Brusca, se non era per lui... quel figlio... incomprensibile...’’.