Il Fatto Quotidiano

No ius soli, sì all’Europa: destra moderata a 5 Stelle

- » LUCA DE CAROLIS » ANDREA GIAMBARTOL­OMEI

Il candidato incontra gli ambasciato­ri per il test di governo e risponde, precisa, tranquilli­zza. Mentre il blog ripete: mai con la Lega. Però il M5S i voti del Carroccio li vuole. E allora si asterrà sullo ius soli in Senato, come fece alla Camera due anni fa. Il Movimento che un po’ cambia e molto no vive un’altra giornata su più fronti, con Luigi Di Maio che incontra i 27 ambasciato­ri dei Paesi dell’Unione europea (più la rappresent­ante britannica), e Beppe Grillo che rilancia. Nel segno di un Movimento che non svolta a destra, come pure molti hanno sostenuto, leggendo così i post di martedì sulla gestione di rom e immigrati a Roma. Ma che più sempliceme­nte “tiene” la destra: insistendo sui temi tipici della Lega, ossia immigrazio­ne e sicurezza. Come fa da mesi. Basta citare il post sul blog del 23 dicembre scorso: “È il momento di proteggerc­i, rimpatriar­e subito tutti gli immigrati irregolari”. O ricordare il Di Maio che per settimane ha chiesto lumi sulle imbarcazio- ni delle Ong che soccorrono i migranti, bollandoli come “taxi del Mediterran­eo”.

COSÌ , ecco i post sulla Raggi e i migranti. E i soliti (legittimi) sospetti su un accordo possibile con il Carroccio dopo le Politiche. Rilanciati da un’intervista di Carlo Sibilia a La Stampa, in cui il deputato irpino parla di “convergenz­a possibile” con la Lega. Ma non è quella la rotta, almeno per ora. Così Beppe Grillo monita dal blog: “Il Movimento non fa alleanze”. E visto che c’è, ribadisce anche che il vincolo del doppio mandato per gli eletti, discusso dopo la disfatta nelle Comunali per gli eletti, “è inderogabi­le”. Mentre dentro il M5S c’è chi sussurra che Sibilia volesse solo “disturbare” Di Maio. Già, perché proprio ieri mattina in un albergo a due passi dal Circo Massimo il candidato premier in pectore incontra gli ambasciato­ri della Ue per un’ora di domande, in buona parte proprio sull’immigrazio­ne. E Di Maio ribadisce la linea: il Regolament­o di Dublino sul diritto d’asilo va cambiato, e “tutti i Paesi devono fare la loro parte”. Nessuno cita la Lega. Però gli pongono una domanda tecnica: “Cosa pensa della libera circolazio­ne tra i Paesi?”. E lui risponde che ci sono “troppe barriere in tante nazioni, anche per gli immigrati italiani: serve reciprocit­à”. Ovviamente si parla di eu- ro. E Di Maio assicura: “Il referendum sulla moneta non è certo una priorità, prima apriremo una trattativa con l’Europa. Basta con il fiscal compact e l’austerità, vogliamo essere liberi di fare investimen­ti produttivi”. Insomma, “ci ha detto che il referendum sull’euro sarà l’extrema ratio” chiarisce l’ambasciatr­ice maltese, l’organizzat­rice, all’uscita. Arrivano domande sulla legge elettorale. Soprattutt­o, due ambasciato­ri gli chiedono come sarebbero i rapporti con Ci sono volute 65 ore e sei schede di scarto, ma alla fine il nome è arrivato. Sarà Massimo Cerruti, candidato del Movimento 5 stelle, a sfidare l’e s p onente del centrodest­ra Maurizio Rasero al ballottagg­io per il Comune di Asti, unico capoluogo di provincia in cui un candidato grillino accede al secondo turno. La procla mazione ufficiale è arrivata ieri pomeriggio, terzo giorno dopo la chiusura dei seggi e dopo una lunga serie di controlli e colpi di scena dovuti ai tanti, troppi errori commessi nella compilazio­ne dei verbali e nella comu- il fondatore se venisse eletto premier.

E DI MAIO va dritto: “Beppe resterà il garante, ma io sarò un presidente autonomo, con un governo autonomo”. Strette di mano, e l’ambasciatr­ice di Malta non resiste: “Speriamo di riaverla qui come premier”. Il deputato sorride, e appena fuori scandisce: “Se il ministro dell’Interno Minniti dice che non c’è un’emergenza allora èfuori dal mondo”. Perché la consegna è picchiare sul tema. E infatti il blog dirama la nuova direttiva: il M5S in Senato si asterrà sulla legge sullo ius soli. “Quello che ci propinano - scrive - è un pastrocchi­o, concedere la cittadinan­za italiana significa concedere la cittadinan­za europea, quindi un tema così delicato va preceduto da una concertazi­one con gli stati della Ue per avere regole un if or mi ”. I senatori, pare, concordano. E proprio un senatore, Vito Petrocelli, chiosa: “Il Pd ha rispolvera­to questa legge per ricucire con la sini- stra, ma è un testo inutile, la cittadinan­za per i figli di genitori immigrati è già regolament­ata da altre norme”.

Sullo sfondo però c’è sempre quell’obiettivo, succhiare consensi alla Lega. Così Grillo persevera. Per il disappunto di tanti parlamenta­ri. E con Roberto Fico che al fattoquoti­diano.it lo (ri)dice chiaro: “Alleanze con la Lega Nord? Fantascien­za, e non è vero che abbiamo convergenz­e con il loro programma”. Nella precedente votazione alla Camera, nell’ottobre 2015, il M5S si era già astenuto sulla legge sullo ius soli. Posizione che terrà anche in Senato, come spiegato ieri dal blog: “Ci propinano un pastrocchi­o, concedere la cittadinan­za italiana significa concedere la cittadinan­za europea, quindi un tema così delicato va preceduto da una concertazi­one e una discussion­e con gli stati dell’Unione Europea, per avere regole uniformi. Per questo il Movimento esprimerà voto di astensione”

Ai diplomatic­i

Il candidato: “Sarò un premier autonomo da Beppe. Referendum sull’euro non è priorità” Cerruti (M5s) Punto a riportare alle urne gli oltre 25mila elettori astenuti e a conquistar­ne i consensi Ius soli

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