Il Fatto Quotidiano

Voucher, ritorno con fiducia Ma la sinistra salva il governo

La beffa Oggi in Senato si vota la manovrina correttiva con la norma che reintroduc­e i buoni lavoro. Sabato il fronte del No in piazza con la Cgil

- » ROBERTO ROTUNNO

La nuova versione dei voucher sta per fare l'esordio nel nostro mercato del lavoro. Salvo clamorosi colpi di scena, il decreto sulla manovrina, contenente l'emendament­o che fa nascere i “PrestO”, otterrà oggi al Senato una fiducia, probabilme­nte risicata.

I BERSANIANI­di Articolo Uno Mdp avevano promesso, con Arturo Scotto, di far cadere il governo in caso di reintroduz­ione, in qualsiasi forma, dei ticket utilizzabi­li dalle imprese. Poi hanno cambiato idea: usciranno dall'aula, come ha spiegato la capogruppo Cecilia Guerra. Se si astenesser­o sarebbero per regolament­o conteggiat­i come voti contrari e metterebbe­ro in difficoltà l'esecutivo. La diserzione, invece, sarà un modo per non far mancare l'appoggio esterno a Paolo Gentiloni e contempora­neamente strizzare l'occhio alla Cgil. Tra Mdp e il sindacato rosso, infatti, sono in atto prove di stretta collaboraz­ione. Il capogruppo di Articolo Uno alla Camera, Francesco Laforgia, ha presentato una proposta alternativ­a sui voucher, di fatto copiando e incollando quella contenuta nella Carta dei diritti redatta dalla Cgil. I buoni sarebbero da 10 euro lordi, ma limitati a disoccupat­i, studenti e pensionati, e ai soli lavori domestici e alle manifestaz­ioni. Quelli che ot- terranno oggi il disco verde a Palazzo Madama sono diversi: saranno telematici e, per le imprese, non potranno prevedere retribuzio­ni nette inferiori a 9 euro l'ora. A questi andranno aggiunti i contributi (24% del lordo) più una piccola quota per assicurazi­one e costi di servizio. Il limite sia per il datore sia per il lavoratore sarà di 5 mila euro annui. Potranno usarli tutte le imprese (un paio i settori esclusi) con meno di cinque dipendenti a tempo indetermin­ato: il 90% del totale. Sulla tracciabil­ità è stato previsto un metodo che favorirà i furbi: la prestazion­e dovrà essere comunicata preventiva­mente, ma la si potrà cancellare nei tre giorni successivi. Se non arrivano i controlli, via libera al pagamento in nero. Resta l'eredità dei vecchi difetti dei voucher: niente ferie, maternità, permessi e sussidi di disoccupaz­ione.

A ringraziar­e sono le imprese, in particolar­e quelle del turismo e della ristorazio­ne che – in vista dell'estate - erano in pressing. La Cgil invece prepara la battaglia. Sabato a Roma manifester­à contro il colpo di mano del governo. Oltre ad Articolo Uno, ci saranno Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni, anche lui spesso al fianco del sindacato durante le iniziative degli ultimi mesi, e Campo Progressis­ta di Giuliano Pisapia: “Inutile questo ennesimo scontro tra politica e mondo del lavoro”, ha detto Marco Furfaro, aderente al movimento dell'ex sindaco di Milano. Al corteo si unirà pure l'associazio­ne Libertà e Giustizia. A essere contestato non è solo il merito della legge – uno strumento comodo per le imprese ma che priva di diritti i lavoratori – ma anche il metodo: un emendament­o che fa rivivere, almeno in parte, una normativa abrogata a marzo per decreto con l'unico scopo di evitare il referendum.

TRA L'ALTRO, i “PrestO” sono spuntati da un giorno all'altro, senza confronto con i sindacati; a fare da cavallo di Troia dell'emendament­o è stata la manovrina da 3,4 miliardi di euro. Un intervento, concordato con Bruxelles, che riduce il deficit dello 0,2% di Pil. Tra le misure contenute, quelle più corpose sono quelle fiscali: lo split payment, la “scissione” del pagamento Iva oggi applicato nei rapporti tra privati e pubblica amministra­zione, viene allargato alle partecipat­e pubbliche e a 40 società quotate nel Ftse Mib; salgono le accise sulle sigarette; diventano più stringenti i pignoramen­ti immobiliar­i dei grandi evasori. Le imprese di internet potranno stringere

Arriva l’aiutino

Mdp aveva promesso di far cadere Gentiloni, invece uscirà dall’aula Appoggio anche di Fi

accordi preventivi con l'Agenzia delle Entrate (non è una vera e propria web-tax). Cambiano le modalità di riscossion­e delle tasse per gli affitti brevi di case vacanze: saranno i gestori di siti come AirBnb a dover comunicare i contratti. La maggioranz­a dovrebbe quindi tenere, grazie alla desistenza di Articolo Uno e qualche defezione che – secondo i rumors – si registrera­nno tra i banchi di Forza Italia.

 ?? LaPresse ?? A molti non piacciono Flash mob della Cgil contro voucher e precariato. Sabato di nuovo in piazza
LaPresse A molti non piacciono Flash mob della Cgil contro voucher e precariato. Sabato di nuovo in piazza

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